Mildred e Richard Loving: la favola d’amore che ha riscritto la storia

Mildred Jeter e Richard Loving sono i protagonisti di una favola d'amore che ha cambiato un pezzo della storia d'America conosciuto come Loving v. Virginia

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

C’era una volta, neanche tanto tempo fa e in un luogo non troppo lontano, una legge che impediva i matrimoni interrazziali, che li considerava illegali. Una disposizione contro l’amore, a tutti gli effetti, senz’altro anacronistica se consideriamo che quando questa era in vita, la schiavitù era già stata abolita almeno un secolo prima, rendendo tutti i cittadini neri liberi, anche se evidentemente liberi non lo erano davvero.

Quello che succedeva all’amore tra le persone con la pelle di colore diverso, ce lo racconta una storia, quella che è diventata la trama di Loving. l’amore deve nascere libero, la bellissima pellicola di Jeff Nichols del 2016 candidata all’Oscar. Una storia che non è confinata solo al grande schermo o all’universo cinematografico, ma che è reale così come lo sono i suoi protagonisti.

Mildred Jeter e Richard Loving sono gli attori di questa incredibile favola d’amore che ha cambiato un pezzo della storia d’America e che tutti conosciamo come Loving v. Virginia, il nome che fa riferimento alla storica causa della Corte Suprema degli Stati Uniti del 1967.

C’erano una volta i coniugi Loving

Quando Mildred conobbe Richard aveva solo 11 anni e lui già 17. Nonostante la differenza di età che li divideva i due si strinsero in una profonda amicizia destinata col tempo a trasformarsi in qualcos’altro. Cresciuti a Central Point, cittadina della contea di Caroline, divennero ufficialmente una coppia al compimento dei 18 anni di Mildred.

Poco importava a loro della differenza del colore della pelle che li caratterizzava, del resto anche il fatto che il nonno di Richard un secolo prima aveva schiavizzato sette persone nere era qualcosa che tutti avevano scelto di seppellire nel passato. Un passato decisamente oscuro e drammatico, ma ormai lontano.

Non importava a loro, e neanche a tutta Central Point, perché qui vivevano persone di ogni provenienza etnica che avevano fatto dei pregiudizi qualcosa che non poteva intaccare la vita tranquilla della comunità. Perché qui, tutti quanti, vivevano insieme, lavoravano gomito a gomito e si supportavano, senza giudici o pregiudizi. Senza discriminazione alcuna.

Ecco perché Mildred Jeter e Richard Loving decisero di vivere la loro storia alla luce del sole, ecco perché quando i due scoprirono di aspettare un bambino scelsero di sposarsi. Era il giugno del 1958 e i due convolavano a nozze a Washington DC.

Richard e Mildred Loving
Fonte: Getty Images
Richard e Mildred Loving

Virginia: le leggi interraziali

Tornati a Central Point, la coppia di novelli sposi si preparò a riprendere in mano la propria vita con le solite e confortanti abitudini. Nessuno dei due sapeva davvero cosa li stava aspettando, nessuno dei due conosceva le leggi che esistevano in Virginia e che vietavano i matrimoni interraziali.

L’eguaglianza e la libertà, in quella piccola Central Point, se l’erano vissuta tutta, mentre non potevano dire lo stesso tutti coloro che abitavano nel resto della Virginia a causa di tutte quelle leggi che tenevano ben separate le vite delle persone nere da quelle bianche, che volevano proteggere “la razza caucasica” in base a quanto emanato con il Racial Integrity Act.

La legge sull’integrità razziale, infatti, oltre a proibire i matrimoni vietava anche tutte le occasioni di aggregazione mista. L’obiettivo era sempre il medesimo, quello di evitare sul nascere la possibilità che si formassero delle coppie tra le persone di etnia diversa.

Le accuse

Erano passate poche settimane da quando i coniugi Loving, tornati alla vita di sempre, furono svegliati nel cuore della notte dalla polizia che irruppe in casa loro. Ma non si trattava di un errore come inizialmente i due ipotizzarono, le forze dell’ordine erano lì per loro, per arrestarli. Avevano violato la legge e lo avevano fatto perché Richard, un uomo bianco, aveva sposato Mildred, una donna nera.

Per loro ci furono un processo e una condanna senza scampo: un anno di reclusione oppure 25 anni di esilio al di fuori del territorio della Virginia. I due coniugi, colpevoli solo di essersi innamorati, scelsero di trasferirsi in Colombia, ma nessuno dei due si arrese veramente a quella ingiustizia.

Fu Mildred, cinque anni dopo la sentenza, a convincere suo marito a lottare per il torto subìto. Non poteva pensare di restare così tanti anni lontana dalla sua terra, di non poter abbracciare più la sua famiglia e i suoi amici. La donna, così, si rivolse al procuratore generale Robert F. Kennedy. Kennedy la mise in contatto con l’American Civil Liberties Union, un’organizzazione non governativa ancora oggi operativa che difende i diritti civili e le libertà individuali dei cittadini degli Stati Uniti d’America.

Grazie al loro appoggio, i coniugi Loving si appellarono alla Corte Suprema della Virginia che però confermò la condanna.

L’amore oltre ogni cosa

E se è vero che l’amore può vincere sull’odio, sulla violenza e sulle discriminazioni, questa storia non fa che confermarcelo. Nonostante la conferma della condanna, infatti, i coniugi Loving decisero di continuare la loro battaglia, che divenne un po’ quella di tutti. Si appellarono, questa volta, alla Corte suprema degli Stati Uniti e la situazione si capovolse.

Il 12 giugno del 1967, la tesi di difesa degli avvocati dello stato della Virginia fu completamente smantellata. La Corte Suprema impose allo stato di Virginia di abrogare qualsiasi legge che impediva i matrimoni razziali, così come tutte quelle norme che tenevano divise le persone, invitando a proteggere e a rispettare in maniera eguale tutti i cittadini.

Dopo la pronuncia della Corte Suprema, Mildred Jeter e Richard Loving tornarono in Virginia. Richard costruì una casa per sua moglie e per i suoi tre figli e in quella vissero per il resto dei giorni della loro vita.

Non fu propriamente un lieto fine, il loro. Nonostante la sentenza era destinata a cambiare la storia dell’America, la coppia dovette fare i conti con il razzismo dilagante impregnato nella società. Ma loro erano lì, liberi di amarsi, e questo bastava.

Il 22 luglio del 1975, però, a causa di un incidente d’auto Richard Loving perse la vita. Mildred ha continuato a vivere in quella casa, crescendo i suoi figli, diventando il simbolo della Giornata Nazionale Americana dei Matrimoni Interrazziali, proclamata proprio il 12 giugno. Morì all’età di 68 anni, il 2 maggio del 2008, a causa di una polmonite.

Circondata come sono ora da figli e nipoti meravigliosi, non passa giorno in cui non penso a Richard e al nostro amore, al nostro diritto di sposarci e a quanto abbia significato per me avere quella libertà di sposare la persona più importante della mia vita, anche se altri pensavano che fosse sbagliato. Credo che tutti gli americani, indipendentemente dalla loro razza, dal genere e dall’orientamento sessuale, dovrebbero avere la stessa libertà di sposarsi. Il governo non ha alcun compito di imporre le convinzioni di alcune persone rispetto ad altre. Soprattutto se nega i diritti civili delle persone. (Mildred Jeter, 40° anniversario della decisione della Corte Suprema Loving v. Virginia)

Richard e Mildred Loving, Monumento a Bowling Green
Fonte: Getty Images
Memoriale Richard e Mildred Loving a Bowling Green