Maria Cristina Pisani, la donna che si batte per le pari opportunità

L'impegno di una donna che dà voce ai giovani per costruire un futuro più equo e lottare contro le disuguaglianze sociali

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Sonia Surico

Content Editor e Storyteller

Laureata in Scienze della Comunicazione e con un Master in Seo Copywriting. Per lei, scrivere è un viaggio che unisce emozioni e conoscenza.

Le sfide che le generazioni future devono affrontare sono molteplici e complesse. Tra queste spiccano il cambiamento climatico, l’avanzamento tecnologico, le disuguaglianze sociali ed economiche, l’inclusione e la sostenibilità ambientale.

Nonostante i Millennials stiano iniziando a mettere in discussione i ruoli tradizionali, una mentalità maschilista e patriarcale continua ancora a prevalere. Questo schema di pensiero limitante influenza molti aspetti sociali, inclusi i ruoli familiari, l’accesso all’istruzione, le opportunità di carriera e la partecipazione alla vita politica.

È assolutamente fondamentale adottare politiche di uguaglianza e sensibilizzare l’opinione pubblica sull’argomento per superare una forma mentis radicata ormai da secoli.

In questo contesto, si è fatta strada una giovane donna che crede fortemente nel potenziale dei giovani per costruire un domani diverso e portare cambiamenti importanti.

Si chiama Maria Cristina Pisani, dal 2019 Presidente del Consiglio Nazionale dei Giovani, e da sempre si impegna attivamente per creare opportunità e politiche di sostegno che garantiscano un futuro migliore e più equo.

Lavora con passione per rappresentare gli interessi e le aspirazioni delle nuove generazioni e si batte per coinvolgere le donne nei processi decisionali delle istituzioni.

In una realtà in cui la lotta alle ingiustizie sociali è ancora necessaria, donne come Maria Cristina Pisani sono il valore aggiunto di cui avevamo bisogno.

Maria Cristina Pisani: la voce che combatte le disuguaglianze

Maria Cristina Rosaria Pisani, nata a Napoli e vissuta a Lauria, in provincia di Potenza, fin da piccola sogna di diventare medico, ma alla fine decide di dedicarsi allo studio del Diritto.

Femminista convinta, a soli 16 anni inizia a lavorare con le organizzazioni femminili, concentrandosi sulla promozione dei diritti umani e dell’uguaglianza nel contesto euro-mediterraneo, con l’obiettivo di dare voce a chi non ne ha.

A 21 anni diventa portavoce nazionale del Partito Socialista Italiano, dimostrando già allora una spiccata leadership e una profonda comprensione delle questioni politiche del nostro Paese.

Inizia la sua carriera mossa dalla determinazione di apportare un cambiamento significativo, lottando per un futuro più giusto. Consapevole delle difficoltà che affliggono le nuove generazioni si impegna a dare voce alle loro preoccupazioni, cercando soluzioni concrete.

A 26 anni, diventa la prima donna alla guida del Forum Nazionale dei Giovani, dedicandosi intensamente all’empowerment giovanile e alla promozione delle pari opportunità.

Il suo impegno si riflette chiaramente nel suo attuale ruolo di vicepresidente dell’Association Femmes d’Europe Méridionale (Afem) dove continua a lavorare instancabilmente, rappresentando il governo italiano in eventi internazionali di grande rilievo, come il Youth Forum dell’ECOSOC delle Nazioni Unite.

Nel 2020, Maria Cristina Pisani riceve il prestigioso Premio Testimonianza per il suo lavoro instancabile nel favorire il protagonismo delle giovani generazioni nello scenario politico italiano.

Inoltre, Forbes Italia l’ha riconosciuta come una delle 100 donne più influenti del 2023 per la sua dedizione e il suo contributo alla crescita sociale e culturale del nostro Paese. In un’intervista al magazine dichiara: “Voglio convincere tutti che ogni realtà può essere cambiata. Non dobbiamo rassegnarci, ma possiamo costruire una società diversa, in grado di garantire un futuro all’altezza delle aspettative di ognuno“.

Pari opportunità: a che punto siamo?

La Dichiarazione universale dei diritti umani delle Nazioni Unite afferma che “La parità di genere si ottiene quando uomini e donne hanno gli stessi diritti, responsabilità e opportunità in tutti i settori della società e quando i diversi interessi, bisogni e priorità di uomini e donne sono ugualmente valutati”.

Indubbiamente sono stati fatti passi avanti, ma dove ci troviamo realmente ad oggi riguardo alla parità di genere in Italia?

Il rapporto globale sul gender gap 2022 del World Economic Forum ha rivelato che l’Italia si colloca al 63° posto nel mondo per quanto riguarda il divario di genere, dopo l’Uganda e lo Zambia, risultando notevolmente indietro rispetto ad altre nazioni europee. E la situazione peggiora ulteriormente se consideriamo la parità di genere nel contesto economico. In questo caso, l’Italia scende addirittura al 110° posto, dietro nazioni come il Gambia, il Ghana, il Tagikistan e il Malawi.

La situazione attuale è estremamente preoccupante. Il tasso di occupazione delle donne è solo del 51,3%, ben inferiore del 18% rispetto a quello degli uomini. Inoltre, l’Italia registra la percentuale più alta di ragazze NEET in Europa, ovvero quelle tra i 15 e i 29 anni che non studiano e non lavorano, con una percentuale di circa il 25%.

Secondo gli ultimi dati Eurostat, il divario salariale tra uomini e donne si aggira intorno al 43,7%, una cifra allarmante che sembra addirittura aumentare proporzionalmente al livello di istruzione raggiunto. Ogni donna italiana dedica in media oltre 7 ore al giorno alla cura della famiglia e delle faccende domestiche, compromettendo drasticamente la possibilità di investire nella propria crescita professionale.

Abbiamo ancora molta strada da fare. Dobbiamo continuare a farci sentire per garantire alle nuove generazioni il diritto di avere un futuro libero e pieno di opportunità per realizzare i propri sogni.