Il lavoro dei sogni esiste, ma prima devi trovarlo

Il lavoro ideale sembra un'utopia, un sogno irrealizzabile, è davvero così?

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Redazione

DiLei è il magazine femminile di Italiaonline lanciato a febbraio 2013, che parla a tutte le donne con occhi al 100% femminili.

Il lavoro è una delle attività che occupa maggior tempo all’interno della giornata e in generale nel corso della vita. Ci dedichiamo ore quotidianamente, per anni. Le nostre energie e gli sforzi confluiscono lì, a costo di sacrificare la vita personale, gli affetti e a volte anche la salute.

Pur di raggiungere il lavoro dei sogni si è disposti a fare sacrifici, tenere i denti stretti e ingoiare parecchi rospi. Trovare lavoro è già difficile di questi tempi, se ci aggiungiamo tutte le aspettative e le ansie collegate diventa un’impresa enorme. L’etica del dovere crea pressioni altissime, la carriera diventa lo scopo di vita e ci trova a rincorrere obiettivi a volte poco realistici. Ma il lavoro ideale può essere una faccenda così stressante e piena di ansia?

Trovare il lavoro dei sogni

Per ognuna di noi esiste il lavoro dei sogni, la strada di ideale che ci fa svegliare felici ogni mattina, contente di iniziare una nuova giornata. Ma arrivarci a volte è doloro e faticoso, il gioco non sempre vale la candela. Prima di tutto, bisogna trovare un lavoro e inserirsi nel mercato per poter acquisire l’esperienza e le capacità da maturare per crescere professionalmente. Ma non è così semplice. L’iter che separa una giovane in cerca di lavoro e il raggiungimento di una posizione lavorativa buona (non quella dei sogni, ma quella che permette l’indipendenza economica) è lunga.

Un lungo iter

Spesso si investe sul proprio futuro studiando e formandosi per giungere nel mercato del lavoro preparati. Solitamente si inizia con stage non retribuiti, il percorso può durare anche un anno. Poi ci sono i tirocini con rimborso spese, così da fare qualche anno di gavetta, con straordinari, compiti di ogni genere e un corrispettivo di qualche centinaio di euro.

Spesso si acquista esperienza, arrivano mansioni di maggiore responsabilità ma la retribuzione per moltissime giovani rimane sotto i 10 mila euro annui, cifra che non consente di avere una vera indipendenza economica e che spesso costringe a lasciare il lavoro per la quale si ha studiato, il lavoro dei sogni, per una mansione che permetta di sopravvivere economicamente. Queste situazioni vengono vissute come fallimenti personali, ma non lo sono. Ad essere sbagliato qui è il sistema lavorativo, non chi si impegna.

Le conseguenze della pandemia

Alcuni studi dimostrano che la pandemia ha creato un’ulteriore sofferenza psicologica dovuta allo smart working e ai ritmi lavorativi aumentati dal lavoro agile. Si stima che sempre più persone abbiamo deciso di lasciare il proprio lavoro. Altre invece, hanno deciso di affidarsi a counselor e esperti di lavoro per riqualificarsi e trovare una strada più sostenibile in termini di stress, ansia e gestione della pressione. Chiedere aiuto è sempre una buona idea.

Trovare il lavoro dei sogni

Per trovare il lavoro perfetto bisogna essere realiste, capire quanto possiamo e vogliamo scendere a compromessi, quanti sacrifici siamo disposte a fare. Definire i propri obiettivi e studiare una strategia per arrivarci, sane e serene a livello psicologico. Non si può vivere il proprio sogno con ansie, stress e rinunciando alla propria vita. Il vero lavoro dei sogni esiste, ma non è quello in stile “Il Diavolo veste Prada”, no. Al contrario, è quello che permette di realizzarsi su ogni fronte: personale, emotivo, creativo, senza togliere tempo alla vita privata e al divertimento. Accontentarsi ed essere felici dei propri risultati non è un fallimento, è la più grande vittoria.