Loredana Bertè, una forza della natura

Aveva sogni grandi e straordinari prima che la vita glieli strappasse via prepotentemente, ma Loredana non si è arresa neanche per un istante perché "È pazza di sé"

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

Pubblicato: 24 Luglio 2021 12:38Aggiornato: 10 Aprile 2024 13:19

Loredana l’anticonformista, la ribelle, quella dai capelli blu. La cantante dalla voce rauca e graffiante. Quella che anima i salotti televisivi e che “non è una signora” e forse non lo sarà mai, e non solo perché a 70 anni compiuti ha la stessa grinta di una quindicenne. È la showgirl che si prende, e non si tiene, gli appellativi che le vengono dati, perché è facile giudicare ciò che non si conosce. È la donna che conserva dentro di sé un passato di dolore, sofferenza e violenza. Ecco chi è Loredana Bertè.

Aveva sogni grandi e straordinari, Loredana, prima che la vita glieli strappasse via prepotentemente. Prima il padre, così autorevole e dittatore, anaffettivo e violento, mentre la madre era assente e distratta. Poi l’illusione di evadere da quel mondo brutale con la nascita di un grande amore, anche quello finito troppo velocemente. E ancora il dolore di una violenza sessuale mai dimenticata e la morte di Mimì, la sua sorellona speciale.

E non è bastato certo il successo inarrestabile di questi anni a cancellare tutta la sofferenza che risiede nel cuore di Loredana Bertè, quella che emerge prepotentemente quando durante le interviste le vengono fatte quelle domande di troppo, la stessa che fa emergere le sue fragilità e la fa scoppiare in lacrime. Perché le cicatrici dell’anima sanguinano ancora.

E forse qualsiasi altra persona ci avrebbe rinunciato già da tempo, a vivere, scegliendo di sopravvivere. Ma lei, la diva anticonformista dall’aspetto trasgressivo, non l’ha mai fatto. Perché nonostante le perdite, gli abusi e i soprusi se l’è presa da sola la sua piccola e grande rivincita. Perché Loredana è una vera forza della natura.

loredana bertè
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Loredana Bertè

Biografia di una diva anticonformista

Difficile definire l’età anagrafica di Loredana Bertè, almeno al primo sguardo, s’intende. Perché quei 73 anni, la cantante e showgirl sembra davvero non dimostrarli. E guai a pensare che quello che vediamo oggi di lei sia frutto di una vita spensierata e scanzonata, perché quello che è certo è che la Bertè non ha avuto sconti.

Nata all’anagrafe Loredana Carmela Rosaria Bertè a Bagnara Calabra il 20 settembre 1950, cresce insieme alle sue tre sorelle Leda, Olivia e Domenica, in provincia di Macerata dove i genitori, entrambi insegnanti, lavorano. Si trasferiscono prima a Porto Recanati e poi ad Ancona.

Ma della sua infanzia Loredana non ne parla molto e, anzi, non ne fa alcun accenno fino alla tragica morte di Mia Martini, sua sorella maggiore, con la quale non solo ha sempre condiviso la passione per la musica, ma anche lo stesso giorno di nascita.

Un anno dopo dalla morte di Mimì, nel memoriale ospitato sulle pagine del settimane Oggi, la Bertè per la prima volta ricorda la sua infanzia difficile, raccontando di un padre violento e di una madre assente, di una rigida disciplina impartita a tutte le sorelle e dell’assenza, più totale, di affetto.

E parlerà ancora di quell’infanzia dolorosa. Lo farà nelle interviste, dove dichiarerà senza mezzi termini che le azioni del padre sono state la causa della morte di Mia Martini, e nel suo libro, dove racconterà tutta la violenza subita. Sua sorella Leda confermerà, con le sue dichiarazioni, le parole di Loredana.

Loredana Bertè e il rapporto con il padre

“Sono cresciuta con la regola del niente. Niente giocattoli. Niente bambole. Niente regali. Niente ricorrenze. Niente di niente” scrive Loredana su Traslocando. È andata così. Un libro che racconta in maniera cruda e nuda tutta la sua esistenza, nella gioia e nel dolore. Perché la vita non le ha fatto sconti e lei non li ha fatti al lettore.

Parla a ruota libera di quell’infanzia e di quel rapporto senza amore e senza dolcezza. Della voglia di scappare via da quel “mostro che avanzava in silenzio. Era l’uomo nero delle favole. Era il cattivo, il vigliacco che chiudeva la porta per non rischiare che qualcuno lo vedesse.”

Loredana racconta una storia fatta di dolore, silenzio e assenze che ha come protagoniste lei e le sue sorelle che si trovano a fare i conti con un padre dittatore e violento che odia le donne, ma ne è circondato. E neanche quando va via di casa la situazione non migliora perché sua madre, piuttosto che provare a ricucire il rapporto con le sue bambine, le trascura per dedicarsi a altro.

La violenza sessuale

Ma Loredana intanto cresce e lo fa inseguendo i suoi sogni che prendono vita a Roma, quando insieme alle sue sorelle e a sua madre si trasferisce nel 1965. È qui, in questa nuova e grande città, che insieme a Mimì e a Renato (Zero) formano il terzetto scanzonato in cerca di fortuna. “Il periodo più felice della sua vita”, come dichiara spesso in più interviste, quello in cui inizia a muovere i passi nel mondo dello spettacolo, come ballerina e cantante.

Ma la leggerezza è destinata a durare poco perché a soli 17 anni Loredana si ritrova ad affrontare un’altra violenza, quella sessuale.

“Pensavo saremmo andati a casa sua, invece, mi ha portata in uno squallido bilocale” – ha raccontato la Bertè in una lunga intervista a Domenica Live“Era un uomo che aveva la Ferrari. Appena ha chiuso la porta alle nostre spalle, ho sentito un brivido, mi è preso un colpo. Volevo andare via. Lui mi ha presa a calci a pugni. Mi ha violentata. Mi ha strappato i vestiti. Io però sono riuscita a scappare. Non so come, sarà stata la forza della disperazione. Mi sono buttata in strada. Ero piena di sangue. Mi ha salvato un tassista. Mi ha portata in pronto soccorso. Ho odiato le mie amiche. Non lo potevo neppure dire a mia madre, altrimenti mi avrebbe picchiata anche lei. Dopo, non ho voluto più vedere un uomo per 3-4 anni”.

Il successo

Loredana decide di così di essere più forte di quel dolore e di quelle ferite che bruciano ancora e inizia a dedicarsi alla sua carriera. Prima attrice e ballerina, poi cantante straordinaria. Nel 1975 conquista il grande pubblico con il brano Sei bellissima.

Nel decennio successivo, con le canzoni E la luna bussò, Non sono una signora e In alto mare, Loredana viene consacrata a regina del rock italiano. Il suo album Traslocando viene inserito al numero 24 tra i 100 migliori dischi italiani della storia secondo la rivista Rolling Stone. Collabora con i migliori artisti e produttori italiani e partecipa ai più importanti festival musicali e internazionali. Nel 1993, insieme a sua sorella Mia Martini, partecipa al Festival di Sanremo con la canzone Stiamo come stiamo.

L’amore con Björn Borg

All’apice del successo Loredana si innamora. Dopo il primo matrimonio con Roberto Berger, terminato dopo quattro anni di relazione, conosce lo svedese Björn Borg, campione mondiale di tennis. Tra i due amore a prima vista: entrambi si lasciano trasportare da una forte passione diventando inseparabili e scegliendo di sposarsi nel 1989. Lei trascura la carriera per restare al fianco dello sportivo e si trasferisce in Svezia.

loredana e Björn Borg
Fonte: Getty Images
Loredana Bertè e Björn Borg

Ma loro relazione è tutt’altro che rosa e fiori e quel sogno iniziale si trasforma presto in un incubo. C’è la cocaina, dalla quale lui è dipendente, c’è la suocera che non accetta Loredana e ci sono le incomprensioni caratteriali che fanno naufragare, pian piano quell’amore.

Nel 1993, col cuore infranto, Loredana prende la decisione più difficile della sua vita, quella di chiedere il divorzio da Björn Borg. E mentre tenta di rimettere a posto i pezzi della sua vita, una drammatica notizia la manda in frantumi definitivamente: Mia Martini è morta.

La morte di Mimì

Tutti parlano di suicidio, ma attorno alla morte di Mia Martini c’è, e forse resterà per sempre, un grande mistero. Per i medici non ci sono mai stati dubbi: è stata un’overdose a causare l’arresto cardiaco. Per Loredana, invece, è colpa di suo padre. Dopo 40 anni di lontananza, infatti, Mimì si era avvicinata di nuovo all’orco, e queste sono state le conseguenze.

I sensi di colpa continuano a divorare Loredana ancora oggi per non essere stata al fianco di sua sorella, per non aver risposto alle sue telefonate la sera stessa che Mimì è morta. E oggi proprio lei a occupare il posto più grande del cuore, un po’ maltrattato, di Loredana Bertè.

loredana e mia martini
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Loredana e Mia Martini