Hedy Lamarr, la diva ingegnere che inventò il wi-fi

Una mente straordinaria, un'inventiva fuori dal comune: Hedy Lamarr non ha solo conquistato Hollywood, ma ci ha regalato la possibilità di vivere un futuro diverso

C’era una volta una donna bella, bellissima, con una mente ancor più bella: potrebbe iniziare così la storia di Hedy Lamarr, diva di Hollywood dotata di un talento straordinario, che ha aperto la strada alla tecnologia che sta alla base della comunicazione wi-fi, Gps e Bluetooth.

Nata il 9 novembre 1914, Hedy era figlia unica. Il legame con i suoi genitori non è mai stato particolarmente intenso, eppure è in primis grazie al padre, un direttore di banca d’indole aperta e curiosa, che Hedy vede perennemente stimolata la sua inventiva. Con il padre, la Lamarr faceva lunghissime passeggiate e si fermava a discutere e ad approfondire il funzionamento di ogni oggetto o macchina che le si parava davanti.

Anche la madre di Hedy, però, contribuì allo straordinario sviluppo della figlia. Era una pianista e decise di introdurla alle arti, facendola suonare e insegnandole il balletto. Così, Hedy iniziò a muovere i suoi primi passi tra discipline artistiche e scienza, un binomio portentoso che ai tempi veniva raramente accostato.

Quanto questo binomio fosse radicato in lei apparve chiaro quando aveva solo 5 anni: fu trovata dai suoi genitori a smontare e rimontare il suo carillon con l’intento non solo di capire come funzionava, ma anche di migliorarlo. La parte amara di questa storia, però, sta nel contesto in cui Hedy si ritrovò a maturare.

La società, infatti, era ancora troppo acerba per accettare quanto la sua mente fosse brillante e per darle una reale possibilità in campo scientifico: Hedy era (e sembra assurdo dirlo) troppo bella per essere “anche” intelligente. Così, la Lamarr iniziò a dedicarsi al mondo dello spettacolo che, invece, le spalancò le porte quando aveva solo 16 anni.

Lei, però, voleva essere molto più di un bel faccino: studiò recitazione con Reinhardt a Berlino e approfondì ogni genere di disciplina in cui si cimentò. Per mezzo di una delle sue pellicole di successo conobbe il marito, Fritz Mandl. Tuttavia, la loro relazione fu una gabbia, tanto che Hedy affermò: «Ero come una bambola. Ero come una cosa, un oggetto d’arte che doveva essere custodito senza mente, senza vita propria».

Così, Hedy fuggì via. Scappò a Londra e in questa città la sua vita cambiò grazie a Louis B. Mayer degli MGM Studios. In un colpo solo, Hedy riuscì a entrare nel circuito di Hollywood e a conoscere un uomo che le cambiò la vita: Howard Hughes, pilota e uomo d’affari. Hughes comprese la mente scientifica di Hedy più di ogni altra persona sulla faccia della terra.

Hughes apprezzava la bellezza della Lamarr, ma rimase stregato soprattutto dal suo ingegno, al punto che decise di regalarle una serie di attrezzature scientifiche, compresi dei set portatili che poteva usare nelle sue roulotte sui set dei film.

Hedy recitava e inventava, Hughes la stimolava portandola nelle sue fabbriche di aeroplani e mostrandole come funzionavano. Affascinata dal volo, Hedy studiava, appuntava, teorizzava. E Hughes decise di presentarla agli scienziati che lavoravano per lui. Fu proprio Hedy a studiare un nuovo design per gli aerei di Hughes, che la definì più volte genio. Lei, di tutta risposta, affermava: «È solo che migliorare le cose mi viene naturale».

Fu però nel 1940 che la Lamarr studiò il suo progetto più significativo. La seconda guerra mondiale incombeva e dopo aver conosciuto, durante una cena, l’inventore George Antheil, Hedy sviluppò insieme a lui un nuovo straordinario sistema di comunicazione che avrebbe dovuto guidare i siluri verso i loro obiettivi in ​​guerra.

Questo sistema sfruttava una rapida variazione di frequenza (frequency hopping) per impedire l’intercettazione delle onde radio, consentendo così al siluro di trovare il bersaglio previsto. Di fatto, Hedy e Lamarr riuscirono a brevettare il sistema, ma non trovarono supporto reale per l’invenzione a causa del pregiudizio nei confronti di Hedy.

È solo negli anni Novanta che Hedy Lamarr viene rivalutata: a pochi anni dalla sua morte (se ne andrà nel 2000) viene insignita con il prestigioso Electronic Frontier Foundation Pioneer Award perché è proprio grazie alla sua geniale intuizione che le telecomunicazioni e l’informatica fanno un enorme passo avanti.

Oggi, Hedy figura nella National Inventors Hall of Fame degli Stati Uniti. E la sua storia ci insegna che non c’è niente che non si possa fare: anche se è questione di tempo, anche se si deve lottare, non c’è niente che non possiamo essere.