Cosa sappiamo di Giovanna D’Arco, la Santa guerriera

Una strega per alcuni, una santa per altri. Così la pulzella d’Orléans ha cambiato per sempre la storia

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Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

Tutti conosciamo Giovanna d’Arco, l’eroina nazionale francese, venerata dalla Chiesta Cattolica come Santa. La sua storia, il coraggio e le sue gesta, hanno ispirato tantissime opere letterarie e artistiche che sono giunte fino ai giorni nostri e che ci raccontano la storia di un personaggio diventato una leggenda: la Santa diventata strega, e poi di nuovo Santa. Ma chi era davvero Jeanne d’Arc?

Santa Giovanna d’Arco

Nata nel 1412, Giovanna d’Arco è oggi riconosciuta all’unanimità come eroina nazionale della Francia. La storia della pulzella d’Orléans, così come la sua tragica morte, sono diventate le più grandi fonti d’ispirazione per i devoti della Chiesa cattolica che l’ha riconosciuta come Santa e che la venera ancora oggi.

Giovanna d’Arco, infatti, è considerata tra le donne cristiane che hanno cambiato la chiesa e il mondo intero. La sua forza spirituale, unita al coraggio per aver impugnato una spada, sono ancora oggi ricordati con rispetto e deferenza, soprattutto considerando l’età della giovane donna e il contesto storico in cui viveva.

Tutto quello che sappiamo oggi su Jeanne d’Arc è giunto fino a noi grazie ai libri di storia, ai film e ai documentari dedicati alla giovane contadina che, per seguire la sua fede, si è trasformata in una guerriera. Vantando un coraggio che forse, ai tempi, neanche i militari avevano. E invece lei lo ha mostrato fino alla fine, il suo, senza arrendersi mai. Neanche quando da osannata come una Santa è diventata una strega. Neanche quando a 19 anni è morta sul rogo.

Storia di una guerriera

La vita di Giovanna d’Arco è stata breve ma intensa e si è consumata in quel periodo che gli storici riconoscono come fine del Medioevo e inizio del Rinascimento. Jeanne, questo il suo nome di battesimo, nacque nel 1412 a Domrémy, nel nord est della Francia da una famiglia di umili contadini.

Nonostante la povertà in cui riversano le sue condizioni di vita, sin da bambina dimostra una particolare propensione nel voler aiutare gli altri, i più bisognosi. La sua naturale devozione poi, si manifesta all’età di tredici anni, sono quelli gli anni in cui racconta alla famiglia di essere stata visitata da San Michele Arcangelo, da Santa Caterina e Santa Margherita.

Quando alcuni anni dopo, nel 1429 gli inglesi partono alla conquista di Orléans, Giovanna d’Arco decide di lasciare la casa dei suoi genitori, mossa da una spinta spirituale, per combattere la guerra e difendere il suo popolo. Aveva solo 17 anni e il suo destino era già segnato da un matrimonio organizzato. Ma questo non la ferma. E alla fine ci riesce, e convince anche Carlo Valois, erede al trono di Francia, che è stata mandata da Dio per salvare il Paese.

La Santa caduta dal cielo

Le viene concesso di andare in guerra a Giovanna d’Arco. E anche se non le viene conferito nessun incarico militare indossa l’armatura e porta la spada mentre cavalca il suo cavallo bianco. Li trascorre così, i giorni della guerra, a pianificare la vittoria insieme agli altri soldati. Lo fa imponendo agli uomini uno stile di vita quasi monastico e rigoroso, lo fa invitandoli a credere, perché solo così avrebbero potuto sconfiggere il nemico.

Giovanna d’Arco diventa il capo spirituale e morale di quella guerra, perché forse prima degli altri aveva capito che per vincere era necessario credere in qualcosa, in un’ideale. Così Giovanna la stratega porta la Francia alla vittoria. E mentre Carlo raggiunge Reims per farsi incoronare re di Francia, lei viene accolta dal popolo in maniera trionfale. Il mito di Jeanne la Pucelle era ormai ormai era consacrato.

Giovanna d’Arco: il processo e la morte

Ma essere una donna forte e coraggiosa a quei tempi non era facile, e il prezzo pagato da Giovanna d’Arco ne è la riprova. Diventata ormai un simbolo, forse troppo pericoloso e potente per la Francia, la donna appena diciottenne viene catturata dai Borgognoni, alleati inglesi e messa sotto processo dall’Inquisizione per aver commesso crimini di eresia. Da Santa acclamata e riconosciuta, Giovanna diventa la strega da bruciare al rogo. La sentenza viene emessa e Carlo VII, ormai re di Francia, non fa nulla per liberarla o per salvarla.

A Margny, il 23 maggio del 1430, l’eroina nazionale viene catturata dai Borgognoni e poi ceduta, sotto riscatto, agli inglesi. Sono loro ad affidare il suo caso al tribunale inquisitorio che la processa per eresia. Dopo un anno dalla cattura, il 30 maggio del 1431, Giovanna d’Arco viene bruciata viva a Rouen invocando il nome di Gesù.

Indipendentemente dal fatto che fosse creduta strega o Santa, la sua figura ormai pesava tanto, troppo per le potenze di quel tempo, al punto tale che il tribunale dell’Inquisizione cercò di cancellare il ricordo della guerriera subito dopo la sua morte, senza successo.

Eppure già nel nel 1456, Papa Callisto III, si pronunciò per riabilitare la figura di Giovanna d’Arco. Nel 1909, invece, Papa Pio X la beatificò, un ventennio dopo fu proclamata Santa da Benedetto XV e oggi è ufficialmente riconosciuta come la patrona di Francia.

Da strega a Santa

Su Giovanna d’Arco, nel corso dei secoli, sono sempre state dette tante cose. Innegabile è l’alone di mistero che ha avvolto la figura di questa donna coraggiosa, martire e guerriera, di questa eroina nazionale e spirituale. Molte delle notizie che sono arrivate ai giorni nostri, infatti, fanno parte di dicerie e leggende che si sono create attorno a questa mistica figura a partire dalle fonti storiche.

Quello che è certo è che tutti i cittadini di Francia conoscevano la Pulzella, e indipendentemente dal fatto che credevano che questa fosse una strega o una santa, la sua sola esistenza aveva cambiato per sempre la storia. Perché mai nessuno prima di lei, donna o uomo, aveva mostrato tanto coraggio, intelligenza e devozione.

La forza ideale e spirituale che apparteneva naturalmente alla donna, non era stata mai manifestata, neanche dal più fiero dei combattenti. Ed è questa l’eredità più grande lasciata da Giovanna d’Arco, la stessa che è continuata a vivere negli ideali di un popolo intero. E il suo carisma, quello che l’ha resa unica, l’ha accompagnata fino alla fine, anche durante il giorno della sua esecuzione.

Uno dei soldati presenti il giorno della sua morte aveva raccontato che su richiesta di Giovanna d’Arco aveva portato una croce sul luogo dell’esecuzione. La donna tenne fisso lo sguardo su quella, gridando il nome di Gesù mentre le fiamme ardevano. Un altro soldato della guarnigione inglese di Rouen ha raccontato che nel momento della morte aveva visto uscire dalla giovane una colomba bianca e, ancora, il boia, Geoffroy Thérage, dopo l’esecuzione chiese di essere assolto perché credeva di aver ucciso una Santa (Wikipedia).

Statua di Giovanna d'Arco
Fonte: Getty Images
Statua di Giovanna d’Arco