La verità è che se ci crediamo, e diamo fiducia alla vita, lei ci insegna che nulla ci è impossibile e che non ci sono limiti alle nostre realizzazioni personali e professionali. E una storia come quella di Diana Trujillo ci insegna che se vogliamo, e se ci crediamo per davvero, possiamo realizzare tutti i nostri sogni.
Probabilmente il nome di Diana non vi suona nuovo, perché è proprio a quel nome che è collegata una delle spedizioni spaziali più importanti del nostro tempo. È stata lei a guidare lo sbarco di Perseverance su Marte, ed è la sua storia, oggi, che ci insegna a non arrenderci mai.
Sulla biografia ufficiale di Diana si legge: ingegnere aerospaziale presso lo Jet Propulsion Laboratory della NASA, ma dimenticatevi favoritismi o vie spianate, perché il suo presente, lei, se lo è costruito da sola con soli 300 euro in tasca e tanta tenacia. E questa è la sua storia.
Chi è Diana Trujillo
Nata il 4 gennaio a Cali, in Colombia, in una famiglia di origini modeste, Diana Trujillo ha cambiato radicalmente la sua vita quando all’età di diciassette anni, incoraggiata dalla sua famiglia, si è trasferita negli Stati Uniti con solo 300 dollari in tasca.
I primi anni in America non sono stati semplici per lei che non conosceva neanche la lingua, ma la parola arrendersi non apparteneva al suo vocabolario. Per mantenersi gli studi, e realizzare i suoi sogni, ha lavorato come governante perché aveva un obiettivo ben preciso da raggiungere, quello di entrare all’interno dell’agenzia spaziale Nasa e cambiare la storia.
Sono passati vent’anni e Diana ce l’ha fatta. Dopo l’iscrizione all’Università della Florida e il ricevimento di una borsa di studio, la ragazza si è interessata sempre di più ai programmi spaziali fino a ottenere uno stage presso la Nasa Academy. In questi anni ha conosciuto Brian Roberts, specialista di robotica nella NASA, che l’ha convinta a trasferirsi nel Maryland per perseguire la sua carriera nel settore aerospaziale.
Un’icona di perseverance
E la Trujillo l’ha fatto, entrando a far parte del team di ricerca del professor Roberts incentrato sui robot nelle operazioni spaziali. Il suo percorso personale è stato raccontato dalla donna in un libro di scienze per bambini: Mars Science Lab Engineer.
Ma questo traguardo rappresenta solo l’inizio della sua storia: Diana Trujillo è l’unica sudamericana ad aver raggiunto una posizione presso la Nasa nel 2008. È entrata nel Jet Propulsion Laboratory, laboratorio che si occupa di costruire i veicoli spaziali senza piloti. È diventata, poi, capo missione per il rover Curiosity e, nel 2021, ha guidato il team di ingegneri responsabile del braccio robotico del rover Perseverance.
Tanti i riconoscimenti e i premi per la sua carriera, come il Bruce Murray for Excellence in Education and Public Engagement istituito dal Jet Propulsion Laboratory. È stata, inoltre, menzionata tra le donne che hanno la storia dalla CBS.
Diana Trujillo, con la sua storia, è diventata la nostra icona di perseverance!