Chi era Maya Angelou: scrittrice, poetessa e attivista

Maya Angelou non è stata solo una grande scrittrice, ma anche e soprattutto la portavoce di un'intera generazione

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Redazione

DiLei è il magazine femminile di Italiaonline lanciato a febbraio 2013, che parla a tutte le donne con occhi al 100% femminili.

Ho imparato che la gente si dimentica quello che hai detto, la gente si dimentica quello che hai fatto, ma la gente non potrà mai dimenticare come le hai fatte sentire”, parole così semplici e dirette che nascondono dentro di loro una forza dirompente, la stessa che si può ritrovare nella donna che le ha pronunciate: Maya Angelou.

Nata negli Stati Uniti, la scrittrice afroamericana è diventata il simbolo dello spirito di un’intera generazione, quella che voleva affermare la propria esistenza imponendosi e disintegrando gli stereotipi razziali che la relegavano in un angolo.

Maya è stata una grande poetessa e una scrittrice dalla penna sensibile, ma soprattutto è scesa in prima linea per sostenere i diritti civili delle persone di colore insieme a Martin Luther King e Malcom X. Una vita ricca e movimentata, che non ha mancato di affrontare con tutta la determinazione che aveva e che ha racchiuso nelle sue autobiografie.

Un’infanzia difficile

Nata il 4 aprile del 1928 a Saint Louis, nel Missouri, Maya Angelou, il cui vero nome era Marguerite Annie Johnson, proveniva da una famiglia molto povera, ma non si è mai data per vinta. Il suo primo impiego all’età di 15 anni può essere considerato un segno distintivo della sua indole, visto che è stata la prima afroamericana a guidare la funicolare di San Francisco.

A questo, che può essere definito un momento di riscatto, ha fatto seguito un periodo difficile della sua vita. Come ha raccontato nel suo primo libro “Il canto del silenzio”, a soli 17 anni viene violentata dal compagno della madre. Arrestato e condannato, una volta scontata la pena l’uomo viene picchiato a morte. L’episodio scuote molto Maya, convinta di essere la causa della morte del patrigno dopo averlo denunciato alla famiglia. Da quel momento si rende conto che la sua voce è potente e può avere delle conseguenze importanti.

I 17 anni, però, per Maya si rivelarono un’età difficile perché diventò anche madre: da quel momento non doveva pensare solo a sé stessa ma anche a un’altra persona. Allora, per sopravvivere, fece i lavori più disparati come cuoca, cameriera, attrice, prostituta, spogliarellista, cantante e ballerina. Fino a quando non arrivò in Egitto dove lavorò come giornalista e in Ghana dove ricoprì il ruolo di insegnate.

Maya Angelou, una fonte di ispirazione infinita

Un carattere forte e schietto quello di Maya Angelou che si è riversato anche nelle sue opere intrise di vita privata, in modo tanto efficace da diventare la portavoce delle donne di colore e della popolazione afroamericana. La sua capacità era quella di raccontare sé stessa senza rimanere ancorata a ciò che la circondava, ma dandogli un respiro più ampio. Il suo lavoro è stato una costante fonte di ispirazione non solo per gli intellettuali, ma anche per coloro che appartenevano simbolicamente a un contesto lontano dal suo come poteva essere il mondo dell’hip hop, ma con cui condivideva le stesse visioni.

Morta nel 2014 a 86 anni, Maya Angelou è riuscita a portare alla luce le difficoltà delle persone ottenendo riconoscimenti importanti come la possibilità di recitare una sua poesia durante il primo insediamento di Bill Clinton e la Medaglia presidenziale della libertà nel 2011. L’allora presidente americano Barack Obama le aveva conferito questa onorificenza per aver contribuito alla sicurezza e agli interessi nazionali degli Stati Uniti. Grazie alle sue opere il pensiero di Maya Angelou rimarrà vivo per sempre, pronto a ispirare nuove menti.