Riconosciuta all’unanimità come la regina del crimine e del mistero, Agatha Christie è stata autrice e drammaturga britannica, nonché una delle scrittrici più influenti di tutto il XX secolo. I suoi romanzi, così come la sua fama, parlano di lei, parlano per lei. Del suo talento, del suo genio, della sua mente. Di quella penna che ha firmato 66 romanzi gialli e 14 raccolte di racconti. Un successo mondiale, il suo, che si è trasformato in un’eredità importante e ingombrante che tutti abbiamo accolto e preservato.
Agatha Christie con le sue opere, tra le più lette di tutta la storia della letteratura, è riuscita a guadagnarsi un primato che la rende immortale, quello di autrice inglese più tradotta dell’editoria, seconda solo a William Shakespeare.
La sua penna ha segnato in maniera irreversibile non solo la storia della letteratura e di un genere, ma anche quello della successiva cinematografia thriller. I suoi testi, infatti, continuano ispirare ancora oggi i grandi capolavori del cinema. Ma chi era davvero la regina del crimine? Quando è iniziata la sua storia e come ha coltivato il suo talento?
Agatha Christie, l’infanzia e la passione per la scrittura
Torquay, 15 settembre 1890: nasce Agatha Mary Clarissa Miller. Terzogenita di una ricca famiglia dell’alta borghesia, la futura regina del crimine, vive un’infanzia molto felice, circondata dall’affetto dei genitori e dei fratelli. Cresce a Devon e si mostra subito come una bambina curiosa. Sua madre, Clara, è una medium e questo porta la piccola Agatha ad appassionarsi all’esoterismo.
È una grande divoratrice di libri e ama scrivere. Nonostante l’educazione domestica, imposta da sua madre, eccelle in tutte le materie. È brava in aritmetica, suona il pianoforte e il mandolino. Nel 1901, all’età di 10 anni, compone The cowslip, la sua prima poesia.
L’epoca della spensieratezza, però, si scontra con una realtà brutale e inaspettata. La morte di suo papà, nell’autunno del 1901, segna la fine della sua infanzia. Agatha resta con sua madre nella casa di Torquay e inizia gli studi presso la Scuola per ragazze della contea. Nel 1905, invece, raggiunge Parigi per perfezionare i suoi studi e la sua scrittura.
I primi tentativi e i fallimenti
Chi pensa che le condizioni agiate della famiglia Miller possano in qualche modo favorire la carriera da scrittrice di Agatha Christie, si sbaglia. Numerosi, infatti, sono i tentativi e gli altrettanti fallimenti di affermarsi nella letteratura del secolo.
Nel 1910, Agatha torna a casa, in Inghilterra. Sua madre Clara è malata, e decide con lei di raggiungere Il Cairo, una delle mete predilette dei borghesi inglesi, per trascorrere alcuni mesi al caldo. Qui si dedica alla sua vita sociale, scrive e si interessa all’archeologia e alla cultura dell’Antico Egitto che influenzeranno anche i suoi scritti.
Torna in Gran Bretagna, Agatha, e dopo aver preso parte ad alcuni spettacoli teatrali decide che è arrivato il momento di dedicarsi totalmente alla scrittura. Scrive così il suo primo racconto, The House of Beauty, dedicato alla pazzia e al mondo dei sogni. Seguono altri componimenti, la maggior parte dei quali influenzati dal paranormale e dall’esoterismo che ha sempre respirato in casa. Eppure i suoi scritti non sono interessanti, non in quel momento storico.
Agatha li invia alle riviste firmandosi con diversi pseudonimi, ma la risposta è sempre la stessa. Decide così di scrivere il suo primo romanzo, Snow Upon the Desert, ambientandolo in Egitto. Anche in questo caso gli editori si mostrano disinteressati al suo lavoro.
È turbata, la giovane scrittrice, non sa se è il caso di continuare o di rinunciare a quel sogno che si fa sempre più ingombrante. L’incontro con lo scrittore Eden Phillpotts, amico di famiglia, riaccende nella giovane la speranza invitandola a scrivere un secondo romanzo.
Mentre si dedica alla scrittura, Agatha conosce l’amore. Come nelle fiabe, la scrittrice incontra Archibald Christie, ufficiale dell’esercito di origini indiane, durante un ballo tenuto da Lord e Lady Clifford. I due si innamorano e decidono di convolare a nozze. Da quell’unione nascerà Rosalind Margaret, unica figlia della regina del mistero.
L’esordio
Durante gli anni della Grande Guerra, Agatha Christie si arruola come volontaria all’ospedale di Torquay per assistere i soldati feriti ricoprendo il ruolo di responsabile dell’aiuto ai medici. Alla fine del conflitto, insieme a suo marito, si trasferisce a Saint John’s Wood, un quartiere nella zona nord di Londra.
Da anni, ormai, coltiva la passione per i romanzi polizieschi, tra i suoi preferiti spiccano Le avventure di Sherlock Holmes. Decide così di completare Poirot a Styles Court, il suo primo romanzo poliziesco scritto proprio durante gli anni della guerra, che ha come protagonista un ex ufficiale di polizia. Un personaggio nato dall’incontro con numerosi soldati durante il suo impiego come infermiera volontaria.
Il manoscritto viene respinto da diverse case editrici, almeno all’inizio. Alla fine la The Bodley Head decide di pubblicare il romanzo d’esordio di Agatha Christie a patto che venga cambiato il finale. La scrittrice accetta e nel 1920 Poirot a Styles Court viene pubblicato.
Per Agatha, quello, è solo l’inizio di una carriera brillante che presto la consacrerà a regina del crimine. Due anni dopo pubblica con la medesima casa editrice il romanzo Avversario segreto, dove presenta al grande pubblico la coppia iconica di detective Tommy e Tuppence.
La misteriosa scomparsa di Agatha Christie
Agatha scrive e viaggia, lo fa insieme a suo marito che intanto è stato coinvolto nella promozione della British Empire Exhibition (Esposizione dell’Impero Britannico). Visita l’Australia, il Sudamerica e la Nuova Zelanda, e inizia anche a praticare il surf. Ma quegli anni, caratterizzati da felicità e successo, sono destinati a subire una brusca inversione di rotta. Nel 1926, infatti, Archie chiede il divorzio. Si è innamorato di un’altra donna, con la quale poi convolerà a nozze poco dopo.
Amareggiata e delusa da quell’epilogo tutt’altro che felice, Agatha Christie scompare nel nulla. È il 3 dicembre quando viene avvistata l’ultima volta. Lascia una lettera alla sua segretaria annunciando l’imminente partenza verso lo Yorkshire, ma nessuno ha sue notizie. Essendo già una scrittrice di successo, la sua sparizione suscita interesse e preoccupazioni. Persino William Joynson-Hicks, avvocato e membro del partito conservatore, si mette alla ricerca della scrittrice offrendo una ricompensa a chiunque l’avrebbe trovata.
Dopo 10 giorni di mistero, Agatha viene trovata nello Yorkshire, nascosta in un hotel sotto falso nome. L’opinione pubblica si divide: c’è che ci crede che questa sparizione sia frutto di una strategia per promuovere i suoi lavori, chi invece crede che avesse davvero bisogno di staccare da tutto e da tutti per riprendersi dalla fine del matrimonio e dalla morte di sua madre, avvenuta quello stesso anno.
La regina del crimine
Nel 1928 Agatha Christie divorzia da suo marito, pur mantenendo il suo cognome, legato inevitabilmente alla sua scrittura. L’autrice ha già all’attivo ben sei romanzi e una raccolta di racconti. Quello stesso anno decide di recarsi a Istanbul e poi a Baghdad viaggiando sull’Orient Express. È qui che conosce Max Mallowan, un archeologo più giovane di lei di 13 anni. È amore a prima vista: i due decidono di sposarsi dopo poco più di un anno di fidanzamento. Resteranno insieme fino alla morte della scrittrice.
Al fianco di Mallowan inizia una nuova fase di vita per l’autrice. Prende parte alle spedizioni archeologiche del marito, e quei viaggi le forniscono la giusta ispirazione per i suoi futuri romanzi, molti dei quali ambientati proprio in Medio Oriente. Nel 1934, Agatha Christie pubblica Assassinio sull’Orient Express: è ormai considerata la regina del crimine.
Ogni esperienza personale di Agatha si trasforma in una fonte di ispirazione per i suoi intrighi e per le future narrazioni. Negli anni della Seconda Guerra Mondiale, la scrittrice trova impiego nella farmacia dell’University College Hospital di Londra. Qui prende dimestichezza con i veleni, imparando i loro nomi e le conseguenze per l’uomo. Questa esperienza le fornirà diversi spunti per i suoi successivi scritti, come Un cavallo per la strega dove i protagonisti muoiono per avvelenamento.
Dopo aver vissuto a Chelsea, Agatha Christie si trasferisce insieme a suo marito nel Winterbrook, dove resterà fino alla sua morte. In questa casa, oggi commemorata da una targa blu, si concentra tutto il resto della sua produzione letteraria. Nel 1971, per il suo operato e il grande successo riconosciuto all’unanimità, viene promossa a Dama comandante dall’Ordine dell’Impero Britannico.
A partire dagli anni ’70 la salute della scrittrice peggiora. Successivamente alla sua morte è stato ipotizzato che la Christie potesse soffrire di Alzheimer o di una forma di demenza senile. Fatto sta che non smette mai di scrivere, neanche in quegli anni. Agatha Christie muore nella sua Winterbrook House il 12 gennaio del 1976 all’età di 85 anni. Il suo corpo è stato sepolto nel cimitero della chiesa di Santa Maria a Cholsey.
Una grande eredità
Riconosciuta all’unanimità come la regina del crimine, Agatha Christie ha sconfitto anche la morte diventando eterna. I suoi romanzi lo sono. Ancora oggi è considerata la scrittrice di gialli più venduti al mondo, nonché la più talentuosa degli autori di racconti del mistero. Il Guinness dei Primati ha messo sul podio Agatha Christie in qualità di autrice più venduta di tutti i tempi. Prima delle sue opere, infatti, ci sono solo la Bibbia e i lavori firmati da William Shakespeare.