La pizza più cara al mondo costa 8.300 euro: come è fatta

Quali sono gli ingredienti della pizza più cara al mondo, che ha un costo di 8.300 euro: come viene preparata e chi è lo chef

Foto di DiLei

DiLei

Redazione

DiLei è il magazine femminile di Italiaonline lanciato a febbraio 2013, che parla a tutte le donne con occhi al 100% femminili.

Siamo italiani, e se c’è un alimento a cui proprio non sappiamo rinunciare è la pizza, che possiamo considerare un po’ il simbolo della nostra cucina nel mondo. Nessuno ce la tocchi, per carità, o potremmo arrabbiarci: come dimenticare tutti i commenti scatenati sui social per la pizza con l’ananas, o la polemica che è nata a seguito della pizza di Flavio Briatore? Proviamo un amore quasi viscerale verso questo alimento, tanto da difenderlo a spada tratta. Ma sapevi che esiste una pizza che costa 8.300 euro? Ti sveliamo come è fatta.

La pizza più cara al mondo costa 8.300 euro: chi la prepara

Lo abbiamo detto: non possiamo proprio farne a meno. Ma, ammettiamolo, per una pizza non spendiamo quasi mai cifre folli, tutt’altro. Pochissimi euro a Napoli, con una margherita a portafoglio, che possiamo mangiare osservando il patrimonio artistico della città. Ma anche nel resto d’Italia i costi non sono quasi mai esorbitanti, a parte per le cosiddette pizze gourmet, che vengono preparate con ingredienti specifici – e spesso molto costosi – oltre che una preparazione molto lunga e accurata.

La pizza più cara al mondo, no, non è quella di Flavio Briatore, bensì viene creata dalle sapienti mani dello chef cilentano Renato Viola. Il nome della pizza è già luxury, come dire: si rifà al prestigio. Per questo prodotto non ha scelto un nome a caso: la pizza Luigi XIII può essere degustata solo a domicilio. Il prezzo si intende per due persone, ma, certo, non possiamo definirla propriamente economica.

Come è fatta la pizza più cara al mondo

A questo punto sorge spontanea una domanda: come viene preparata la pizza? Quali sono gli ingredienti? Perché ha un costo tanto elevato? L’impasto ha una lievitazione naturale di circa 72 ore, con un’aggiunta preziosa, ovvero il sale australiano di Murray River. Ma non è il sale il grande protagonista di questa pizza tanto prestigiosa.

Vengono infatti utilizzati ben tre tipi di caviale: Beluga Kaspia, Oscietra Royal Prestige, Kaspia Oscietra Royal. Non mancano però i gamberoni rossi di Acciaroli, a cui si aggiungono anche l’aragosta di Palinuro e la cicala del Mediterraneo. Il vero tocco di prestigio? Ben due gocce di cognac Luigi XIII Remy Martin, da cui la pizza prende il nome. Ed ecco svelato il motivo del suo costo esorbitante.

Come ordinare la pizza più cara al mondo

A preparare la pizza è lo chef Renato Viola in persona, e in un modo del tutto speciale. Perché il costo, alla fine, non è dovuto solo agli ingredienti ricercati, ma anche alla tecnica di preparazione e all’esperienza offerta. Sì, in breve: Viola viene a cucinarla a casa tua, insieme a un altro chef e a un sommelier. Ciò significa che la si può mangiare sul momento.

Lo chef, campano, proveniente dal Cilento, sfida in poche parole la pizza di Flavio Briatore, che già aveva fatto discutere a lungo a suo tempo, perché, alla fine, questo cibo è in parte legato alla tradizione gastronomica di strada (ed esiste persino una dieta a base di pizza): basti pensare alla versione “a portafoglio”, street food per eccellenza da gustare per le vie di Napoli.