Tra le arti manuali più versatili e affascinanti di sempre, spicca senza dubbio il ricamo: bastano ago e filo per creare dei veri e propri capolavori, ma quanta fatica! Si tratta, in effetti, di un hobby che richiede pazienza, attenzione e una certa abilità, oltre a tante ore di lavoro. Per fortuna, se siete alle prime armi e volete provare comunque qualche tecnica di ricamo, c’è un’alternativa estremamente più facile – e altrettanto soddisfacente: il punch needle, chiamato anche punzonatura. Lo si pratica con uno strumento che in molti conoscono come “ago magico”. Scopriamo qualcosa in più.
Indice
Che cos’è il punch needle
Partiamo da un po’ di storia, per capire il ruolo di rilievo che questa tecnica ha avuto in passato. Non si conoscono bene le origini del punch needle, ma sicuramente queste affondano almeno al Medioevo, e forse addirittura agli antichi Egizi: all’epoca non si avevano certo gli strumenti attuali, e ci si adattava utilizzando le ossa di piccoli uccellini. Scorrendo avanti nel tempo, ritroviamo questa tecnica impiegata nella Russia del XVII secolo, sotto il regno dello zar Pietro il Grande. Vi venivano realizzati soprattutto ricami per paramenti sacri.
Quando lo zar impose la riforma della Chiesa ortodossa russa, molti dei suoi esponenti, perseguitati, fuggirono in tutta Europa e nel resto del mondo, approdando anche negli Stati Uniti. Ed è così che il punch needle si diffuse a macchia d’olio, trovando consensi in ogni angolo del globo per la sua facilità d’esecuzione e per la versatilità d’utilizzo. Si tratta infatti di una tecnica semplice e creativa, molto più veloce del ricamo tradizionale. Permette di realizzare dei bellissimi e soffici disegni in rilievo: la si può usare per decorare cuscini, capi d’abbigliamento e accessori, quadretti, tappeti e arazzi, sia per se stessi che come idea regalo per amici e parenti.
Di che cosa avete bisogno
Se la tecnica del punch needle vi ispira e volete cimentarvi in qualche ricamo divertente, la prima cosa da fare è acquistare tutto l’occorrente. Non preoccupatevi, il necessario è facilissimo da recuperare sia in qualche negozio di merceria che online, e non dovrete fare una spesa eccessiva. Fondamentale è l’ago da punch, chiamato anche punzone o ago magico: potete sceglierlo sia con il manico in legno che interamente realizzato in plastica. Non è altro che una specie di penna, sulla cui punta va inserito l’apposito ago cavo – disponibile in diverse dimensioni, a seconda del numero di fili con cui volete lavorare.
Il resto del materiale (che potete anche acquistare in un comodo kit per principianti già pronto all’uso) è questo:
- filati di diversi colori;
- tessuto (potete sceglierne uno in cotone o in lino a trama fitta, oppure optare per la classica tela Aida utilizzata per il punto croce);
- telaio da ricamo;
- forbici da ricamo;
- pennarello cancellabile;
- colla universale;
- cartamodello del vostro disegno preferito.
I filati migliori da impiegare
Capitolo a parte merita la scelta del filato, che è davvero estremamente importante per realizzare un buon ricamo. Non esistono filati appositi per il punch needle, dal momento che tutto dipende dal risultato che si vuole ottenere. Molte persone utilizzano il classico cotone Moulinè – lo stesso usato per il punto croce: si tratta di un filato costituito da 6 capi facilmente separabili, per poter così personalizzare il più possibile lo spessore del proprio ricamo. Lo si trova letteralmente di qualsiasi colore, con tantissimi effetti come lo sfumato o il metallizzato.
Il cotone Moulinè può essere usato a 1 o 2 fili, scegliendo l’ago più piccolo per avere un effetto più delicato: è l’ideale per i ricami che presentano molti dettagli. Potete anche impiegarne 3 o 4 fili, utilizzando l’ago medio – in questo caso otterrete un ricamo più spesso e morbido. Infine, se preferite lavorare con l’ago grande, usate 5 o 6 fili: il risultato è un ricamo morbidissimo, quasi una nuvola (ma si perderanno molti dei dettagli più piccoli). Altri filati perfetti per il punch needle sono il cotone lanato (ha anch’esso 6 capi, ma non sono divisibili), il filato per uncinetto e la lana da ricamo, purché non troppo spessa.
Le istruzioni per usare l’ago magico
E adesso passiamo al ricamo vero e proprio: come fare? La tecnica è semplicissima e non richiede particolari manualità, ma solo un po’ di pazienza per imparare i passaggi base. Come prima cosa, scegliete il disegno che volete ricreare sulla tela: procuratevi il cartamodello e ricalcate lo schema sul tessuto, usando un pennarello lavabile (ne esistono di appositi per ricamo, che non lasciano traccia). A questo punto, bloccate la tela sul telaio – dovrete usarne uno abbastanza grande da contenere interamente il disegno. Fate attenzione: il tessuto deve essere assolutamente ben teso, altrimenti i punti rischieranno di disfarsi.
Una volta preparato il tutto, posizionate l’ago della giusta dimensione sul punzone e inseritevi un capo del filo, bloccandolo all’interno dell’apposito foro. Il ricamo va eseguito sempre al rovescio: tenete dunque con una mano il telaio, facendo in modo che il disegno rimanga sul retro, e con l’altra impugnate l’ago magico come se fosse una penna, con la punta cava dell’ago rivolta verso di voi. Deve rimanere sempre in questa posizione, quindi non girate il punzone durante le operazioni di ricamo. Iniziate infilando l’ago nel tessuto, spingendolo fino in fondo – per dare omogeneità al ricamo finale, è importante che l’ago penetri sempre per tutta la sua lunghezza.
Muovetevi lungo il disegno spostando il punzone verso di voi, continuando a forare il tessuto in punti molto ravvicinati tra loro. Tra un punto e l’altro, non sollevate troppo l’ago ma fatelo piuttosto scivolare rasente alla tela. Quando dovete curvare, non spostate il punzone, bensì girate il telaio: in questo modo l’ago rimarrà sempre rivolto con l’apertura verso di voi. Continuate a lavorare facendo prima il contorno, per poi “colorare” l’interno del disegno andando da sinistra a destra. Quando terminate una zona o dovete cambiare colore, sollevate l’ago dal tessuto e tagliate il filo molto vicino alla tela.
Non c’è bisogno di fare nodi per bloccare il filo, né all’inizio del ricamo né ogni volta che andrete a chiudere una zona o a cambiare colore. Il tessuto, infatti, si restringe da sé quando lo andrete a levare dal telaio, impedendo al filato di sfuggire. Tuttavia, se volete stare più tranquilli potete usare una goccia di colla universale da versare sul retro del ricamo, incollando l’estremità del filo alla tela. Una volta finito di ricamare, potete sigillare il vostro risultato finale con un tessuto termoadesivo o della colla vinilica, sempre sul retro del disegno.