Gloxinia, come si cura e si innaffia questa pianta perenne

Meravigliosa, dai fiori splendidi e con una buona resistenza: scopriamo come prenderci cura della gloxinia, una pianta perenne d'appartamento

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Serena De Filippi

Lifestyle Editor

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Pubblicato: 11 Giugno 2025 16:25

La gloxinia è una di quelle piante che, appena sbocciano i primi fiori, diventano le grandi protagoniste della nostra casa. I suoi petali vellutati sembrano quasi dipinti a mano, così perfetti nei contorni e nei colori vivaci. Non serve essere esperti giardinieri per coltivarla, ma dobbiamo darle comunque delle piccole attenzioni. Un po’ di luce ben dosata, innaffiature misurate e il clima giusto possono trasformare anche un angolo di casa in una piccola serra tropicale.

Cos’è la gloxinia, una pianta perenne di enorme bellezza

Conosciuta con il nome botanico di Sinningia speciosa, arriva dalle foreste del Brasile e fa parte della famiglia delle Gesneriaceae. Chi la coltiva per la prima volta rimane subito colpito dai suoi grandi fiori campanulati, dai colori piuttosto intensi: rosso, rosa, viola, blu e bianco, spesso screziati in combinazioni sorprendenti. Anche il fogliame ha un suo fascino particolare: le sue foglie sono larghe, leggermente pelose e presentano una forma ovale che crea un bel contrasto con la delicatezza dei fiori. In natura può raggiungere dimensioni importanti, ma in casa si adatta benissimo rimanendo compatta e decorativa.

Questa pianta fiorisce in estate, la sua stagione, tuttavia, se le condizioni sono favorevoli, può persino sorprenderci con qualche fiore anche in inverno (la cosiddetta primizia). Una curiosità interessante da sapere è la sua capacità di propagarsi facilmente: non dobbiamo fare altro che prelevare una foglia sana, adagiarla su un terreno umido e con un po’ di pazienza nasceranno nuove piantine. C’è anche un dettaglio curioso che spesso chi la coltiva nota con un po’ di stupore: i fiori si aprono con la luce del giorno e si richiudono la sera, come se seguissero il ritmo naturale della vita. Nel linguaggio dei fiori, la Gloxinia viene spesso associata al colpo di fulmine, e in effetti la sua bellezza cattura a prima vista. Proprio come certi amori!

Come coltivare la gloxinia

Coltivare la gloxinia, è vero, richiede piccole attenzioni, ma nulla di complicato. Il segreto sta nell’osservare la pianta e assecondare il suo ciclo, sapendo quando intervenire. Dal posizionamento alla scelta del terreno, ogni fase della cura ha i suoi piccoli trucchi da mettere in pratica: vediamo quali sono di seguito.

Esposizione e temperatura

Per quanto la gloxinia ami la luce, è importante evitare il sole diretto. I raggi forti possono infatti bruciare le sue foglie sottili e rovinarne l’aspetto, e non è quello che vogliamo. La posizione ideale è vicino a una finestra ben luminosa, magari schermata da una tenda leggera che filtri i raggi più intensi. Anche il sole del primo mattino o del tardo pomeriggio va bene, purché non sia troppo aggressivo.

Per quanto riguarda la temperatura, dobbiamo cercare di ricreare un ambiente che ricordi il suo habitat naturale. Tra i 18 e i 24 gradi la pianta cresce senza problemi, ma è importante proteggerla da sbalzi improvvisi, correnti d’aria fredde o un eccessivo riscaldamento. Quando arriva l’inverno e le temperature calano, questa pianta perenne rallenta naturalmente il suo ciclo e va in riposo vegetativo. In questa fase basta offrirle un angolo tranquillo, al riparo dal freddo e senza stressarla.

Ogni quanto innaffiarla

Il rapporto della gloxinia con l’acqua è delicato: ha bisogno di umidità, ma teme gli eccessi. Durante la fase di crescita attiva, tra la primavera e l’estate, il terreno deve restare sempre leggermente umido. Non serve inzupparlo, ma nemmeno farlo seccare completamente. Nei periodi più caldi può capitare di innaffiarla anche ogni giorno, purché il terreno lo richieda. Un trucco semplice, che ripetiamo sempre, è quello di toccare la superficie: se il terriccio appare asciutto nei primi centimetri, è il momento di bagnare. Fondamentale è evitare i ristagni: l’acqua in eccesso, trattenuta nel vaso o nel sottovaso, rischia di danneggiare il tubero e favorire il marciume radicale.

L’acqua deve essere a temperatura ambiente e va versata con delicatezza, evitando di bagnare direttamente i fiori e le foglie: sì, perché i petali vellutati si macchiano facilmente se restano umidi. Quando la pianta entra nella fase di riposo, con l’arrivo dell’autunno, le innaffiature vanno gradualmente diradate, fino a sospenderle quasi del tutto durante l’inverno.

Terreno e concimazione

Qual è il substrato ideale per la gloxinia? Deve essere leggero e ben drenante, quindi suggeriamo di acquistare un buon terriccio per piante da fiore, da arricchire con un po’ di sabbia o perlite. Un mix che dà di certo il giusto equilibrio di umidità senza trattenere acqua in eccesso. La buona notizia è che le piante appena acquistate spesso sono già state concimate, ma se vogliamo mantenerle in salute per diversi anni a venire, non dobbiamo mai sospendere il nutrimento. Nel periodo di crescita consigliamo di concimare la pianta ogni 3 o 4 settimane: serve un fertilizzante liquido specifico per piante da fiore, sempre ben diluito per non sovraccaricare le radici. Con l’arrivo del riposo vegetativo in autunno, possiamo sospendere la concimazione.

La gloxinia va potata?

Non richiede una vera e propria potatura. In ogni caso, per mantenerla ordinata e stimolare nuove fioriture, è utile rimuovere regolarmente i fiori appassiti e le foglie secche. Non serve altro che un po’ di attenzione e, se necessario, forbicine ben pulite. In questo modo la pianta concentra le energie sui nuovi germogli e mantiene sempre un aspetto ordinato e – soprattutto – sano.

Malattie e parassiti

Anche se generalmente resistente, anche questa pianta può essere soggetta ad alcuni problemi. Tra i parassiti più comuni troviamo gli afidi e la cocciniglia. Gli afidi spesso si nascondono sulle foglie giovani o sui boccioli, mentre la cocciniglia si presenta sotto forma di piccoli rigonfiamenti bianchi e cotonosi. In entrambi i casi, è importante intervenire per tempo. Possiamo rimuoverli facendo affidamento sui metodi naturali. Evitiamo però interventi aggressivi che potrebbero danneggiare la pianta.

Tra le malattie più frequenti, invece, troviamo la muffa grigia e il marciume radicale. Entrambe spesso sono legate a un eccesso di umidità e a un drenaggio insufficiente. Ancora una volta, la prevenzione è la miglior difesa: terreno ben drenante, irrigazione controllata e un ambiente ben ventilato aiutano a mantenere la gloxinia in perfetta salute.