Lavarsi il viso al mattino e poi tuffarsi in un asciugamano fresco di bucato è una sensazione meravigliosa, in grado di far iniziare bene la giornata. La biancheria da bagno, sempre a contatto con l’acqua e con i vapori che si formano nella stanza, è soggetta ad umidità e prende facilmente un cattivo odore. Senza contare che proprio negli ambienti umidi i germi e i batteri proliferano più rapidamente. Ecco perché è importante curare l’igiene degli asciugamani e degli accappatoi: ogni quanto cambiarli? Scopriamolo insieme.
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Asciugamani, perché possono essere pericolosi
Scegliere ogni quanto tempo cambiare gli asciugamani deve essere frutto di una breve valutazione delle nostre abitudini quotidiane. Non si tratta, infatti, soltanto di godere della piacevole sensazione di freschezza quando andiamo ad asciugarci mani e viso ogni mattina, bensì di una questione di igiene. Il bagno è l’ambiente più umido della casa, anche se si hanno delle piccole accortezze come lasciare spesso la finestra aperta per consentire il ricircolo dell’aria. Gli asciugamani, già bagnati di loro nel momento in cui li usiamo, non fanno altro che fornire l’habitat perfetto per il proliferare di germi, batteri e muffe che sono pericolosi per la salute.
Ogni quanto cambiare gli asciugamani
Cambiare frequentemente gli asciugamani è dunque molto importante, ma ogni quanti giorni (o utilizzi) dovremmo farlo? Ci sono alcune considerazioni che possono tornarci utili: se da una parte abbiamo visto che l’igiene richiede di mettere spesso a lavare la biancheria da bagno, esagerare nel senso opposto non è una buona idea. Trovarsi il cesto pieno di asciugamani da infilare in lavatrice ogni giorno può diventare economicamente un peso, per non parlare della poca sostenibilità – l’inquinamento prodotto dai detersivi e il consumo eccessivo di acqua sono problemi di cui tutti dovremmo farci carico.
Occorre dunque trovare la giusta via di mezzo, che ci consenta di non rinunciare mai all’igiene, pur risparmiando un po’ sui lavaggi (e facendo del bene all’ambiente). Partiamo con il dire che non esiste una regola precisa, che ci risparmierebbe in realtà molta fatica: sta a ciascuno di noi capire quando è arrivato il momento di mettere a lavare gli asciugamani, in base ad alcuni indizi che possono aiutarci. In via generale, sarebbe buona norma cambiare la biancheria da bagno almeno un paio di volte alla settimana – per quanto riguarda gli asciugamani da volto. Per quelli del bidet, la frequenza dovrebbe essere ancora maggiore, vista l’importanza di un’accurata igiene per evitare infezioni intime.
Se gli asciugamani sono riposti in un angolo ben ventilato e si asciugano in fretta dopo l’uso, è possibile cambiarli un po’ meno spesso. Al contrario, se notiamo che rimangono bagnati a lungo dopo averli usati, allora è giunto il momento di metterli a lavare. Allo stesso modo, se sentiamo un odore poco piacevole significa che probabilmente si sta formando della muffa sul tessuto: nessun indugio nell’infilarli immediatamente in lavatrice – o almeno nel riporli un po’ all’aria aperta in attesa del prossimo lavaggio, per rallentare la proliferazione di germi e batteri.
Ogni quanto lavare gli accappatoi
Per gli accappatoi, la questione è ancora diversa. Generalmente, andrebbero lavati dopo 3/4 utilizzi o, al massimo, una volta alla settimana. In estate, quando ci si fa la doccia con più frequenza, sarebbe meglio cambiarli a giorni alterni per una migliore igiene. Anche in questo caso, vale la regola vista prima: se l’accappatoio rimane bagnato a lungo o inizia ad emanare cattivo odore, è tempo di lavarlo. Un’ottima idea per farlo durare un po’ più a lungo consiste nel lasciarlo asciugare bene – meglio se all’aria aperta o comunque davanti alla finestra – prima di riporlo o di usarlo di nuovo.
Come lavare la biancheria da bagno
Abbiamo visto ogni quanto cambiare la biancheria da bagno, ora possiamo scoprire qualche consiglio per il lavaggio, così da avere sempre la massima igiene per i nostri asciugamani. Possiamo dedicare una o più lavatrici alla settimana solamente a questo tipo di bucato – una delle regole auree è infatti quella di non mescolare capi diversi tra loro, per evitare di rovinarli. Meglio ancora se sono tutti bianchi o di colori neutri, così da poter programmare un ciclo a 60°C per una disinfezione completa. In caso di asciugamani colorati, invece, la temperatura consigliata è di massimo 40°C. Per la microfibra e i tessuti sintetici, sarebbe meglio non superare i 30°C.
Utilizziamo un detersivo liquido, che si distribuisce meglio tra le fibre, facendo attenzione a non esagerare con le dosi. Niente ammorbidente: sebbene questo prodotto aiuti a rendere i tessuti più soffici al tatto, può anche ridurne il potere assorbente – e in un asciugamano è proprio ciò che dobbiamo evitare. Possiamo sostituirlo con una tazza di aceto di vino bianco da mettere direttamente nel cestello, che aiuta ad ammorbidire le fibre e cancella i cattivi odori, senza contare che ha persino potere igienizzante e sbiancante.
Completato il lavaggio, possiamo infilare gli asciugamani e gli accappatoi in asciugatrice: è il modo ideale per risparmiare tempo, soprattutto durante la stagione invernale, quando il bucato fa fatica ad asciugarsi da solo. In un paio d’ore avremo asciugamani morbidissimi e profumati, pronti ad essere riposti nell’armadio in attesa del loro turno in bagno. Un’accortezza particolare meritano quelli in tessuto sintetico o in microfibra, che in asciugatrice potrebbero rovinarsi. In questo caso, stendiamoli ben aperti e lasciamoli in un luogo ventilato, così da farli asciugare completamente.
Come capire se è ora di comprare nuovi asciugamani
L’uso frequente e i numerosi lavaggi rovinano inevitabilmente asciugamani e accappatoi, che ogni tanto andrebbero dunque rinnovati. Quando arriva il momento di acquistare della nuova biancheria da bagno? La prima cosa da notare è se l’asciugamano svolge ancora la sua funzione principale: asciugare senza difficoltà. Con il passare del tempo, infatti, il tessuto si deteriora e inizia a non assorbire più come prima. Insomma, accorgersi che un asciugamano è ormai da buttare non è poi così difficile. Possiamo capirlo anche ad un veloce esame esteriore, quando le estremità cominciano a sfilacciarsi e il tessuto si riempie di pelucchi. Con l’accappatoio accade la stessa cosa, e nel momento in cui diventa difficile asciugarsi è ora di cambiarlo.