Ricette economiche contro il caro bollette: dalla ribollita alla frittata di pasta

La Coldiretti svela le ricette “di riciclo” low budget da portare in tavola per fronteggiare il caro bollette che impatta sul carrello della spesa

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Luana Trumino

Editor specializzata in Salute & Benessere

Laureata in Scienze dell’Alimentazione e Nutrizione Umana, da oltre 15 anni scrive di benessere, occupandosi prevalentemente del rapporto tra nutrizione e salute.

Dalle antiche ricette antispreco ai consigli per la casa fino ai segreti dell’orto: in occasione della Festa dei Nonni celebrata di recente al Villaggio di Milano, la Coldiretti ha svelato i trucchi dei nonni contadini per aiutare gli italiani a risparmiare e fronteggiare i rincari che impattano sul carrello della spesa. Durante l’incontro, sono stati svelati i segreti della tradizione rurale per affrontare la crisi a tavola e non solo. 

Gli alimenti che costeranno di più

Secondo Coldiretti – sulla base dei dati Istat sull’inflazione a settembre, che evidenziano un aumento del 11,5% per i beni alimentari – i rincari della spesa costeranno alle famiglie italiane 650 euro in più per imbandire la tavola durante l’anno a causa dell’esplosivo aumento dei costi energetici, trainato dalle bollette del gas. 

Secondo l’analisi della maggiore associazione di rappresentanza e assistenza dell’agricoltura italiana, in cima alla classifica dei rincari con un +60,5% ci sono gli oli di semi, soprattutto quello di girasole, che risente della guerra in Ucraina che è uno dei principali produttori, mentre al secondo posto c’è il burro in crescita del 38,1% e al terzo la margarina (+26,5%). 

A risentire di queste condizioni seguono il riso con un +26,4%, spinto anche dal crollo della produzione nazionale a causa della siccità, e il latte UHT (+24,5%), davanti a farina (+24,2%) e pasta (+21,6%) proprio nel momento in cui nelle campagne si registrano speculazioni sul prezzo del grano con forti e ingiustificati cali dei compensi riconosciuti agli agricoltori.

Ma, secondo Coldiretti, crescono del 18,4% e del 18,2% anche lo zucchero e i gelati, con la verdura fresca a chiudere la top ten degli aumenti a +16,7%, peraltro con un impatto pesante sui consumi di ortofrutta degli italiani. 

Le ricette antispreco

Per risparmiare in cucina, le numerose ricette antispreco della tradizione contadina italiana sono una ottima soluzione per non gettare nella spazzatura gli avanzi. Molti dei piatti più tradizionali – afferma la Coldiretti – hanno origine proprio dall’esigenza di non sprecare cibo. Tra questi:

la ribollita toscana, che utilizza elementi poveri come fagiolo, cavoli, carote, zucchine, pomodori e bietole già cotte da unire al pane raffermo.

Si possono preparare delle ottime polpette – sottolinea la Coldiretti – recuperando della carne rimasta semplicemente aggiungendo uova, pane duro e formaggio oppure la pizza rustica per consumare le verdure avvolgendole in croccante sfoglia. 

Se avanza del pane, poi, un’ottima soluzione antispreco è rappresentata dalla classica panzanella mettendo semplici ingredienti presenti in ogni casa, come pomodoro olio e sale. 

Anche la frutta – ricordano gli esperti – può rivivere se caramellata o diventare marmellata oppure macedonia.

Come risparmiare in cucina

Ma la tradizione rurale insegna anche a usare come ingredienti anche quelle parti della preparazione dei cibi che solitamente si gettano. L’acqua della pasta, soprattutto se abbiamo cotto paste ripiene come gli agnolotti, è acqua arricchita dagli amidi e dalle proteine del grano. Si può dunque conservare in frigo per usarla come base per il brodo per risotti, carni, verdure in padella. L’acqua della bollitura delle verdure ha lo stesso utilizzo. 

E che dire del brodo delle carni e dei pesci lessati? Questi sono i liquidi più preziosi perché sono brodi ricchi delle proteine delle carni e del pesce. Vanno congelati e utilizzati per cotture successive o per piatti liquidi come le minestre.

E per combattere i rincari tornano anche gli “orti di guerra” – continua la Coldiretti – con i nonni a insegnare ai più giovani la coltivazione in proprio di frutta e verdura a chilometri zero in giardini, terrazzi, orti urbani e piccoli appezzamenti di terreno per garantirsi cibo in una situazione di grande difficoltà e incertezza. I giardini e i balconi delle abitazioni possono così lasciare spazio così ad orti per la produzione “fai da te” di lattughe, pomodori, piante aromatiche, peperoncini, zucchine, melanzane, ma anche di piselli, fagioli fave e ceci da raccogliere, trasformare o conservare all’occorrenza.  Un fenomeno che, oltre a far risparmiare, aiuta anche a trascorrere momenti di relax e allentare le ansie.