Magnetoterapia: cos’è e a cosa serve

La magnetoterapia è una terapia alternativa che sfrutta i campi magnetici per trattare fratture ossee, lesioni della pelle, dolore e infiammazione

Foto di Tatiana Maselli

Tatiana Maselli

Erborista ed Editor specializzata in Salute & Benessere

Laureata in Scienze e Tecnologie Erboristiche, ambientalista e appassionata di alimentazione sana, cosmesi naturale e oli essenziali, scrive per il web dal 2013.

Pubblicato: 15 Febbraio 2021 18:04

Cos’è

La magnetoterapia è una terapia alternativa impiegata per trattare diverse problematiche di natura infiammatoria, soprattutto a carico di pelle, ossa e articolazioni. Si tratta di una tecnica utilizzata da svariato tempo, che sfrutta campi magnetici a bassa e ad alta frequenza generati da magneti che vengono applicati sulle zone da trattare.

Secondo gli ideatori e i promotori della magnetoterapia infatti, i campi magnetici sono in grado di apportare benefici all’organismo grazie all’interazione con le cariche elettriche cellulari e al ripristino dei potenziali di membrana a riposo delle cellule danneggiate. La magnetoterapia viene impiegata soprattutto per l’azione rimineralizzante sulle ossa, per l’attività vasodilatante, analgesica, antinfiammatoria, antiedematosa, spasmolitica e per velocizzare i processi di guarigione delle ossa e dei tessuti molli.

Sebbene la magnetoterapia sia una tecnica non riconosciuta dalla medicina ufficiale è ampiamente utilizzata per ridurre l’infiammazione e alleviare il dolore in caso di ferite, fratture, artrite, artrosi, dolori muscolari e articolari, osteoporosi, fibromialgia. In particolare, la magnetoterapia a bassa frequenza è indicata per trattare osteoporosi e fratture ossee, mentre la magnetoterapia ad alta frequenza si applica in caso di stati infiammatori che causano dolore ed edema.

Come funziona e a cosa serve

Le nostre cellule sono caratterizzate da una carica elettrica che si genera grazie alla presenza di ioni positivi e negativi come sodio, cloro, potassio, calcio, magnesio. La carica elettrica all’interno delle cellule è diversa dalla carica elettrica all’esterno e questo genera una differenza di carica, nota come potenziale di membrana a riposo. Il potenziale di membrana a riposo può essere alterato quando la cellula subisce un danno e l’alterazione causa malfunzionamento nella cellula e nei tessuti. La magnetoterapia si basa sulla generazione di un campo magnetico capace di ristabilire il potenziale di membrana a riposo alterato nelle cellule danneggiate, favorendo la guarigione. Inoltre i campi magnetici generati, agendo sul calcio e sul ferro legato all’emoglobina, migliorerebbero la mineralizzazione delle ossa e agirebbero contrastando l’infiammazione.

La magnetoterapia si avvale dell’uso di due magneti collegati a un generatore di energia tramite cavi. Tali magneti possono essere inseriti all’interno di un macchinario per un’azione sistemica su tutto il corpo, oppure alloggiati in supporti come cavigliere, polsiere, coperte o fasce da apporre su collo, schiena o altre zone del corpo, per trattamenti mirati. La frequenza del campo magnetico può essere regolata, dunque i trattamenti possono essere effettuati a bassa frequenza, cioè a frequenze comprese tra i 5 e i 100 Hz, oppure ad altra frequenza, dunque a frequenze tra i 18 e i 900 MHz.

La magnetoterapia a bassa frequenza sarebbe utile per favorire l’assimilazione del calcio e stimolare la mineralizzazione delle ossa e trova impiego nel trattamento di fratture e osteoporosi, ma anche come terapia adiuvante nel dolore e nella rigidità dati dalle malattie articolari. La magnetoterapia è pertanto utilizzata per ripristinare la funzionalità delle articolazioni colpite, in combinazione con adeguati esercizi di riabilitazione.

La magnetoterapia ad alta frequenza sarebbe in grado invece di interagire con il ferro presente nell’emoglobina, dunque è utilizzata per favorire la circolazione sanguigna nel trattamento degli stati infiammatori e nei disturbi articolari degenerativi. Migliorando la circolazione, infatti, aumenta l’apporto di sangue, ossigeno e nutrienti e la chemiotassi a livello dell’infiammazione, riducendo il dolore e il gonfiore e velocizzando il processo di guarigione. In alcuni casi, la magnetoterapia è stata utilizzata per aumentare l’efficacia delle sedute di radioterapia contro alcuni tipi di tumori, tra cui il cancro al seno.

La magnetoterapia è dunque indicata in per trattare diversi disturbi e patologie tra le quali rientrano:

  • fratture ossee;
  • osteoporosi;
  • artrite e artrosi;
  • osteoartrosi a mani, ginocchia, colonna vertebrale;
  • cervicalgia, lombosciatalgia, mal di schiena;
  • malattie reumatiche;
  • dolori muscolari;
  • fibromialgia;
  • sindrome del tunnel carpale;
  • sinusite;
  • ischemia degli arti inferiori;
  • ferite, piaghe, lesioni cutanee e ustioni;
  • edema.

Sebbene molte persone riferiscano di ottenere beneficio da questo tipo di terapia, al momento gli studi scientifici effettuati hanno dato risultati contrastanti riguardo all’efficacia della magnetoterapia.

Dove si fa e quanto costa

La magnetoterapia viene praticata generalmente in cliniche private e centri di riabilitazione ma può essere effettuata anche a casa, acquistando o noleggiando l’apparecchiatura. Un trattamento di magnetoterapia prevede cicli di almeno dieci sedute; una seduta dura normalmente trenta minuti e costa mediamente 30 euro. Esistono poi casi in cui le sedute possono durare alcune ore o situazioni che prevedono cicli di trattamento più lunghi.

Controindicazioni ed effetti collaterali

La magnetoterapia è considerata una tecnica non invasiva, indolore, sicura e priva di effetti collaterali. Questo tipo di trattamento è comunque controindicato per le donne in gravidanza e per i portatori di pacemaker.

 

Fonti:

Complementary Therapies in Medicine

Bio Electro Magnetics

International Journal of Radiation Biology