Cardo mariano: proprietà e utilizzi

Il cardo mariano è un rimedio naturale utile per proteggere il fegato e stimolare la guarigione delle cellule epatiche in caso di malattie e infezioni

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Tatiana Maselli

Erborista ed Editor specializzata in Salute & Benessere

Laureata in Scienze e Tecnologie Erboristiche, ambientalista e appassionata di alimentazione sana, cosmesi naturale e oli essenziali, scrive per il web dal 2013.

Pubblicato: 14 Giugno 2021 16:51

Cos’è

Il cardo mariano o cardo selvatico è un rimedio naturale utilizzato in fitoterapia ed erboristeria per il benessere del fegato. Si tratta del frutto di Silibum marianum, una piccola pianta biennale della famiglia delle Asteraceae o Compositae, la stessa cui appartengono anche la calendula, l’echinacea, l’arnica, la bardana, il carciofo e il tarassaco, specie note per le loro proprietà terapeutiche e, alcuni casi, per la loro importanza nutrizionale.

Nota anche come carciofo selvatico, la pianta del cardo è comune in Europa meridionale, Asia occidentale e Africa settentrionale ed è facilmente riconoscibile. Il cardo ha infatti foglie grandi, verde brillante, a margini dentati e provvisti di spine, tipicamente venate di bianco. Nel secondo anno di vita della pianta, dal centro della rosetta di foglie si sviluppa un fusto che porterà i fiori, capolini formati da tanti fiori tubulari di color rosso porpora. Dal fiore si sviluppa successivamente il frutto, che rappresenta la droga della pianta. I frutti del cardo di raccolgono in piena estate e vengono poi sottoposti a bollitura per separare il pappo, che contiene il seme.

Proprietà

I frutti di cardo mariano contengono flavonoidi, proteine, lipidi, piccole quantità di mucillagini e soprattutto flavolignani, considerati i principi maggiormente responsabili delle proprietà e dei benefici di questo rimedio. La miscela di flavolignani presenti nel cardo è chiamata silimarina ed è costituita principalmente da silibina, sildianina e silicristina.

Il cardo mariano è una pianta nota per la sua attività protettiva sul fegato. Grazie alla sua azione antiossidante, antinfiammatoria, immunomodulante il cardo è un rimedio utile per rigenerare le cellule epatiche in seguito a danno provocato dall’esposizione a sostanze tossiche o malattie reversibili a carico del fegato. Si può ricorrere a preparati a base di cardo mariano, ad esempio, in caso di consumo eccessivo di alcool e assunzione di farmaci o se si soffre di epatiti acute e croniche e steatosi epatica.

Le proprietà toniche e coleretiche (ndr. ovvero in grado di stimolare la produzione di bile da parte del fegato) del cardo mariano sono poi sfruttate per migliorare i processi digestivi, ridurre i livelli di colesterolo LDL e trigliceridi, migliorare il controllo della glicemia e ridurre la resistenza all’insulina. Il cardo mariano è inoltre utile per aumentare la pressione sanguigna, favorire la produzione di latte nelle donne in allattamento, prevenire mal di mare o mal d’auto e ridurre l’affaticamento e l’esaurimento mentale. Le proprietà antiemorragiche di questa pianta la rendono anche un buon rimedio per ridurre il sanguinamento nelle epistassi (il sangue dal naso), emorroidi e ciclo mestruale abbondante.

Creme e pomate contenenti estratti di cardo mariano sono utili per favorire la guarigione della pelle in caso di eritemi, scottature, dermatiti e psoriasi e hanno azione anti-age data dalle proprietà antiossidanti della pianta.

Le foglie del cardo mariano sono poco utilizzate ma, grazie alla presenza di flavonoidi, steroli vegetali, acidi organici svolgono azione tonica, colagoga, digestiva e diuretica e possono essere associate alle preparazioni ottenute dai frutti.

Come si utilizza

Il cardo mariano può essere assunto sotto forma di tisana, estratto secco o tintura madre. L’infuso di cardo può essere preparato con fiori triturati e con le foglie: nel primo caso il tempo di infusione è di circa 15 minuti, mentre nel secondo è di 10 minuti. Il dosaggio per entrambi è pari a un cucchiaino di droga essiccata. La tisana di cardo mariano può essere consumata due o tre volte al giorno, prima dei pasti principali.

La tintura madre si somministra invece diluendone 30 gocce in acqua e si assume da una a tre volte al giorno, sempre prima dei pasti.

Spesso il cardo mariano negli integratori è associato ad altre piante in grado di favorire i processi digestivi, la produzione e la secrezione di bile o capaci di svolgere azione protettiva sul fegato. Lo si trova ad esempio unito a tarassaco, carciofo, menta e alburno di tiglio per rafforzarne l’attività.

Controindicazioni

Il cardo mariano è generalmente ben tollerato e non presenta particolari effetti indesiderati, Il suo utilizzo è controindicato in caso di allergie e dovrebbe essere limitato in caso di pressione alta. Prima di fare ricorso a preparati a base di cardo mariano, meglio consultare il medico se si stanno seguendo terapie farmacologiche o se si assumono contraccettivi orali o terapia ormonale sostitutiva poiché si potrebbero verificare interazioni.

Curiosità

Le evidenti venature bianche sulle foglie del cardo sono legate a diverse leggente e credenze popolari. L’appellativo di “Cardo della Madonna” con cui è chiamata questa pianta deriva proprio da una leggenda secondo la quale la Vergine Maria si sarebbe nascosta con il Bambino Gesù tra le foglie di cardo per proteggere il figlio dalla persecuzione di Erode. Accovacciata sotto la pianta, avrebbe perso qualche goccia di latte dal seno e macchiato le foglie del cardo. Secondo un’altra credenza, le striature bianche sarebbero invece un segno delle proprietà galattagoghe (ndr. la capacità di stimolare la secrezione di latte) del cardo.