Bioimpedenziometria per il dimagrimento: cos’è e come funziona

Con la bioimpedenziometria è possibile misurare, oltre al peso, anche i livelli di massa grassa, massa magra muscolare. Così è più semplice capire dove si sta perdendo peso

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Luana Trumino

Editor specializzata in Salute & Benessere

Laureata in Scienze dell’Alimentazione e Nutrizione Umana, da oltre 15 anni scrive di benessere, occupandosi prevalentemente del rapporto tra nutrizione e salute.

Cos’è

Il peso è la somma delle varie componenti del corpo umano: acqua corporea, massa ossea, massa grassa, massa magra muscolare. Insieme all’altezza, è il parametro di riferimento per calcolare l’Indice di Massa Corporea (IMC). Queste indicazioni possono avere però un margine di incertezza. L’uso della bilancia bioimpedenziometrica (o, semplicemente, BIA), invece, è accettabile perché, al variare del peso corporeo, offre una valutazione delle varie masse.

Cosa si vede

L’elaborazione dei dati di bioimpedenza, in particolare, fornisce la conoscenza sui seguenti parametri:

  • acqua corporea;
  • acqua intracellulare;
  • acqua extracellulare;
  • peso e percentuale della massa magra;
  • peso e percentuale della massa grassa;
  • peso e percentuale della massa extracellulare;
  • metabolismo basale. 

Perché farla

La bioimpedenziometria può rivelarsi utile per:

  • elaborare, con la consulenza di un esperto, la migliore dieta grazie al calcolo del metabolismo basale, delle percentuali di massa magra muscolare e massa grassa e i valori della presenza di acqua nell’organismo;
  • valutare come sta proseguendo il programma alimentare e verificare che si sta perdendo tessuto adiposo e non massa magra muscolare o massa ossea;
  • escludere o valutare l’entità di eventuali stati di ritenzione idrica;
  • verificare se l’acqua totale in valore assoluto e nei compartimenti intra ed extracellulari rimane stabile, indicando un sostanziale equilibrio idrico.
  • La bioimpedenziometria consente dunque innanzitutto di dimostrare che una perdita di peso non significa necessariamente perdere grasso. Basti pensare a diete di esclusione super restrittive che promettono un dimagrimento di molti chili in pochi giorni. In genere, questi regimi alimentari fanno perdere muscoli e acqua, mentre il tessuto adiposo rimane invariato. Così quando la persona riprende il suo ordinario modello di alimentazione avrà un brusco rialzo del peso, accumulando una maggiore massa di grasso rispetto a prima della dieta. La perdita di peso deve essere graduale e costante. Dimagrire con eccessiva rapidità infatti, viene vissuto dal nostro organismo come condizione di grave stress metabolico. Se gli adipociti viscerali rilasciano un eccesso di acidi grassi liberi, questi arrivano al fegato causando steatosi epatica e blocco della perdita di peso a causa dell’ipotiroidismo indotto da dieta. 

Un dimagrimento è salutare quando si parte lenti e si prosegue piano piano.

Come funziona

La resistenza è un’indicazione di quanto bene un corpo conduca una corrente elettrica. Il tessuto magro è conduttivo poiché contiene acqua ed elettroliti, opponendo dunque una limitata resistenza alla corrente elettrica, mentre il tessuto grasso non è conduttivo a causa del suo basso contenuto idrico. In generale, per individui della stessa altezza e peso, più bassa è la resistenza, più bassa è la percentuale del grasso corporeo.

Il protocollo di esecuzione del test prevede che il soggetto si sdrai in posizione supina. A questo punto il tecnico colloca quattro elettrodi, detti anche ECG, due sulla mano e due sulla caviglia. I sensori vengono così attaccati allo strumento attraverso un cavo che genera corrente elettrica di bassa intensità, impercettibile per il corpo umano.

Per il test vengono inseriti nel macchinario il sesso, l’età, l’altezza e il peso dell’individuo. Questi dati, con la resistenza misurata, sono usati per valutare la percentuale di grasso corporeo, la massa grassa, la massa magra, il tasso metabolico basale e lo stato di idratazione. Una volta che il test è stato completato, vengono visualizzati automaticamente i risultati su una sorta di “scontrino” dove, in alcuni modelli, saranno aggiunti i valori consigliabili con gli obiettivi da raggiungere.

Tutta l’operazione dura solo pochi minuti, ma ci sono delle accortezze da seguire: la persona che si sottopone alle misurazioni deve essere digiuna da 4 ore; non deve aver assunto alcolici e grosse quantità di acqua nelle 2 ore precedenti al test e non deve aver fatto sforzi intensi nelle ultime 8 ore.

Dove farla

Il test bioimpedenziometrico può essere eseguito presso lo studio di un biologo nutrizionista, medico sportivo, dietologo, che disponga di uno strumento validato e certificato.

Costo

Il costo si aggira dalle 20 alle 70 euro.

Controindicazioni

Non è un esame invasivo ed è sicuro, può essere eseguito sia su individui sani che affetti da patologia, in qualunque stato fisiologico (anche le donne in gravidanza e i bambini). Si sconsiglia però l’esecuzione del test ai portatori di dispositivi elettronici, come bypass coronarici e protesi metalliche.