Si chiama SEATRAC: il progetto che rende le spiagge accessibili a tutti

Ideato dal team Tobea, il SEATRAC è un dispositivo che permette l'accesso alle spiagge e al mare alle persone con disabilità e con mobilità ridotta in totale autonomia

Foto di Sabina Petrazzuolo

Sabina Petrazzuolo

Lifestyle editor e storyteller

Scrittrice e storyteller. Scovo emozioni e le trasformo in storie. Lifestyle blogger e autrice di 365 giorni, tutti i giorni, per essere felice

“Tutti amavamo smontare e montare le cose attorno a noi sin da quando eravamo bambini. Fortunatamente, crescendo, abbiamo scoperto che esisteva una professione che poteva dare sfogo alla nostra passione: l’ingegneria”. Inizia così la storia di Tobea, l’azienda greca che ha creato il SEATRAC, l’unico dispositivo presente sul mercato, a oggi, che permette alle persone con disabilità e con mobilità ridotta di accedere alle spiagge e al mare in totale autonomia, e quindi senza assistenza.

L’evoluzione, e la messa a punto di un progetto straordinario che si sta diffondendo in Europa, e che è arrivato anche nel nostro Paese, c’è stata quando nel gruppo di amici, i futuri fondatori di Tobea, ha fatto ingresso un’altra persona. Un ragazzo come loro, e come noi, che come tutti ama l’estate e ovviamente la sua Grecia, ma che però può muoversi solo con l’ausilio di una sedia a rotelle e con il costante aiuto di qualcuno, soprattutto per l’accesso ad alcuni spazi pubblici come le spiagge.

“Il nostro amico ha condiviso con noi la sua esperienza, stanco di dover sempre chiedere aiuto per entrare e uscire dal mare” – hanno raccontato i ragazzi di Tobea – “Quando ci siamo resi conto che il mercato non offriva nulla che potesse aiutarlo, abbiamo lavorato al nostro progetto”. Così è nato SEATRAC.

SEATRAC, il progetto che rende le spiagge accessibili

Tutti utilizziamo gli spazi urbani, lo facciamo diverse volte al giorno e per i motivi più disparati. Lo facciamo per necessità, per raggiungere il luogo di lavoro, per spostarci da una parte all’altra della città. Spesso lo facciamo non con poca fatica, perché non sempre le strade che caratterizzano questi spazi sono adatti alle nostre esigenze.

Una fatica che si trasforma, troppo spesso, in un disagio non indifferente per tutte le persone con disabilità o mobilità ridotta che, ancora oggi, non sempre possono usufruire di spazi urbani pensati per loro. I motivi sono diversi, e spesso hanno a che fare proprio con un’urbanizzazione selvaggia che affonda le radici in tempi lontani, quando l’attenzione e la sensibilità rispetto alle persone con mobilità ridotta non era ancora alta.

È bene ricordare, però, che nel nostro Paese l’accessibilità va di pari passo con la Costituzione. La legge 13/89, infatti, mira all’abbattimento delle barriere architettoniche e a garantire l’accessibilità nei diversi ambienti e, soprattutto, nei luoghi pubblici. Basta però guardarsi intorno per vedere che, in realtà, la situazione globale è piuttosto frastagliata, e non sempre gli interventi di adeguamento eseguiti fino a questo momento sono sufficienti a garantire la totale fruibilità degli spazi, soprattutto in determinati luoghi.

Tra questi troviamo anche le spiagge, mete predilette di vacanzieri, viaggiatori e cittadini che, soprattutto in estate, si trasformano in destinazioni frequentate e popolate da chi desidera trascorrere giornate tra relax, bellezza e spensieratezza. Esperienze, queste, che però non possono essere vissute da tutti in egual maniera, o comunque non con la stessa semplicità che ci riguarda.

Se per noi la visita a una spiaggia sabbiosa, e un bagno in un mare cristallino, è solo una questione di organizzazione e tempo libero, per le persone con disabilità o mobilità ridotta questa esperienza può risultare davvero difficoltosa, o comunque impossibile senza l’aiuto e il supporto di qualcuno.

Le spiagge, infatti, rientrano con tutta probabilità nella lista dei luoghi più inaccessibili per le persone che si muovono su sedia a rotelle. Ed è proprio da questa consapevolezza che è nato SEATRAC, il progetto di Tobea che offre un accesso indipendente, autonomo e totale alle spiagge e al mare attraverso delle rampe meccaniche. Ecco come funziona.

Il SEATRAC sulla spiaggia
Fonte: Tobea
Il SEATRAC sulla spiaggia Alimos Loutra

Le rampe che garantiscono l’accesso alla spiaggia e al mare a tutti

Il suo nome è SEATRAC, ed è il progetto che, finalmente, rende la spiaggia un luogo accessibile a tutti. Si tratta di una rampa meccanica che facilita gli spostamenti delle persone con disabilità o mobilità ridotta, accompagnandole in spiaggia e nell’acqua, ma anche ai lettini, ai parcheggi e ai servizi igienici.

Possiamo immaginare SEATRAC come un vero e proprio assistente tecnologico che permette a chiunque di scendere in spiaggia e di fare un bagno in mare. Attività, queste, rese impossibili nella loro autonomia dalle barriere architettoniche invisibili fino a questo momento.

Il SEATRAC, come abbiamo anticipato, è sostanzialmente una rampa meccanica dotata di una sedia mobile che si muove su un binario fisso, e che si sposta da una parte all’altra della spiaggia fino a raggiungere il mare. Questo strumento è dotato di una Smart Computing Unit, che permette ai tecnici di occuparsi della manutenzione a distanza e di rilevare eventuali malfunzionamenti.

Ma non è tutto perché il SEATRAC è dotato anche di un’intelligenza artificiale che monitora le condizioni del mare e che quindi suggerisce se è il caso o meno di fare il bagno. Il dispositivo è completamente sostenibile, funziona grazie all’energia solare raccolta attraverso un pannello situato sopra la struttura. Inoltre non è permanente, questo vuol dire che al termine della stagione estiva può essere smontato e conservato per poi essere installato nuovamente l’anno successivo.

Come abbiamo anticipato, il dispositivo messo a punto dal team dell’azienda greca è pensato per eliminare ogni ostacolo che le persone con disabilità o mobilità ridotta possono incontrare raggiungendo le spiagge. Oltre a garantire l’accesso e i movimenti sulla sabbia e nell’acqua, e nei dintorni grazie all’installazione di passerelle in legno, il SEATRAC è dotato di una doccia che può essere attivata subito dopo il bagno in mare.

Dove trovare i SEATRAC nel mondo e in Italia

SEATRAC fa parte di un progetto straordinario che mira a trasformare le spiagge del mondo in luoghi accessibili a tutti. Grazie alla collaborazione con l’ingegnere Vassilis Costopoulos e con Gerasimos Fessian, ex viceprefetto della regione di Achaia, il primo dispositivo è stato installato nel 2012 e, in poco tempo, si è diffuso in tutta la Grecia. Nel Paese, infatti, sono più di 100 le spiagge nelle quali è possibile usufruire della sedia mobile sulla rampa.

Non ci è voluto poi molto affinché il progetto si espandesse anche nel resto d’Europa, contando oggi quasi 200 dispositivi installati. Anche l’Italia vanta i suoi SEATRAC, anche se al momento è possibile trovarli solo in alcune spiagge della Sardegna, della Puglia e della Calabria.

Un altro dispositivo verrà presto installato in Campania, sulle spiagge di Agropoli grazie all’associazione di volontariato Gabry Little Hero ODV. L’inaugurazione è prevista il giorno 19 luglio.

Speriamo quindi che questo sia solo l’inizio di un progetto meraviglioso destinato a trasformare le spiagge del mondo e il loro accesso.

Il SEATRAC sulla spiaggia di Samos
Fonte: Tobea
Il SEATRAC sulla spiaggia di Samos