Smettere di masturbarsi: quando, perché e cosa succede al corpo

Masturbarsi è un momento di conoscenza intima e consapevolezza. Ma quando diventa un problema e come si può smettere? Soprattutto: che succede al nostro corpo quando si decide di smettere di masturbarsi?

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Alfonsa Sabatino

Lifestyle e Sex editor

Da anni ricopre la professione di giornalista pubblicista e ufficio stampa, come freelancer. Di recente, sta esplorando il mondo dei podcast, per dare nuova forma ai suoi approfondimenti. Per DiLei si occupa di sessualità, benessere e lifestyle.

È il punto di partenza della sessualità, tappa indispensabile per gli adolescenti, abitudine piacevole anche per gli adulti, pure se in coppia. La masturbazione è un momento di intimità e consapevolezza, di conoscenza del proprio corpo e dei punti di piacere. Un momento da vivere individualmente o da condividere con il partner. È piacere, fantasia e sperimentazione; eppure, a volte, sfocia in una sorta di dipendenza malsana e diventa un problema per chi la pratica. Come riconoscere quando si è passati oltre la ricerca di un momento di piacere disimpegnato? Come smettere? E cosa succede al corpo quando si prende pausa dalla masturbazione?

I benefici della masturbazione

Che la pratica sessuale porti benefici per corpo e mente lo sappiamo. La stimolazione e poi l’orgasmo sono dei naturali anti stress, facilitano il sonno e aumentano l’autostima. Gli ormoni prodotti dal corpo guidano il piacere e il benessere. Sono la dopamina, uno degli ormoni della felicità, responsabile della sensazione di gratificazione e appagamento; le endorfine, un antidolorifico naturale del corpo, con effetto antidepressivo e stimolante dell’umore. Poi il corpo produce ossitocina, l’ormone dell’amore, che riduce stress e l’ansia; e il testosterone, l’ormone dell’eccitazione, del desiderio e del piacere. Il cervello e il corpo si accendono allo stesso modo che la stimolazione sia da rapporto con un partner o da masturbazione. Questa sensazione di piacere però può arrivare a dare dipendenza (la dopamina è il neurotrasmettitore che regola il piacere, lo stesso che viene prodotto in risposta ad alcuni alimenti o sostanze come il caffè, il cioccolato o la nicotina per esempio), ed è questo uno dei principali problemi percepiti da chi vuole fare una pausa dalla masturbazione bulimica e incontrollata.

Un’intera community

Masturbarsi non fa male, non rende ciechi e anzi spesso l’autoerotismo viene consigliato nelle terapie per la risoluzione di alcuni problemi e disagi legati alla sfera sessuale. Ma è importante capire il vero ruolo della masturbazione, e soprattutto riconoscere quando si sfiora la patologia. Un problema più diffuso di quanto si possa immaginare, tanto che sul web nel 2011 ha preso vita la community NoFap, un insieme di forum, blog e piattaforme social creati da e per chi desidera smettere di masturbarsi. Tantissime persone da ogni angolo di mondo che, spesso in anonimato, quotidianamente si scambiano consigli e riflessioni, testimonianze e curiosità, osservazioni su come l’interruzione di questa pratica influisca sull’organismo. Senza vergogna e senza preoccuparsi del giudizio altrui. Altro caso tutto italiano è quello del blog Un Anno Senza Masturbarsi. L’autore lo ha aperto perché provava pena per se stesso ogni volta che aveva bisogno di foto o video per provare piacere. Il diario virtuale e condiviso è diventato un luogo per annotare progressi e benefici di questa terapia, ma anche, nel giro di pochi mesi, uno spazio di scambio e confronto aperto e senza tabù.

La masturbazione per fuggire dai problemi

Sono tante le motivazioni che spingono uomini e donne, anche di giovane età, a smettere di masturbarsi. Basta leggere sui vari blog e social per ritrovarne alcune. Intanto c’è la masturbazione per fuggire da problemi ben più gravi: quando si ricorre all’autoerotismo per scappare da un disagio o un dolore infinitamente più grande. Sono tanti i ragazzi e le ragazze che nelle comunità ne abusano, perdendo completamente il controllo sulla stimolazione sana e piacevole. È vero che la masturbazione è un antistress, ma è altrettanto vero che non può risolvere o sciogliere questioni che meriterebbero altri spazi e risoluzioni. In questo caso la masturbazione va senz’altro ridimensionata. Poi c’è la dipendenza da una sensazione piacevole, che però arriva a livelli davvero disarmanti. Alcune delle persone che hanno scelto di prendere una pausa dalla masturbazione hanno confidato di sollecitarsi più di dieci volte al giorno; di essere totalmente dipendenti dal grande senso di piacere, seguito da appagamento, stanchezza e poi atterraggio coi piedi per terra dopo il volo orgasmico. Un ritmo che va decisamente oltre la volontà di scoprire il proprio corpo e accarezzarlo piacevolmente, e che a lungo andare può essere percepito come un problema anche da chi lo pratica.

In relazione al partner

Poi c’è chi sceglie di smettere con la masturbazione per rispetto nei confronti del proprio partner. Questo non significa che l’autoerotismo tolga qualcosa alla relazione di coppia, anzi, spesso può essere molto piacevole condividerlo durante una relazione a due; ma concentrarsi troppo sull’auto sollecitazione può avere risvolti negativi con l’altro. “Ho deciso di smettere perché voglio concentrare tutta la mia energia sessuale verso la mia attuale ragazza. Sentivo che si meritava tutte le mie attenzioni, mentre io ero distratto e molto concentrato su di me”, ha commentato uno. “Mi ero stancata di affidarmi al porno o all’autoerotismo per avere un orgasmo”, ha scritto una ragazza. “Nessuno dei miei partner, maschi o femmine, è mai riuscito a farmi raggiungere l’orgasmo, perché io mi ero come allenata a rispondere a stimoli ben precisi. Mi sono un po’ desensibilizzata”. Questo fenomeno è molto comune alla community e si chiama “death grip”, espressione che indica la desensibilizzazione dell’organo sessuale a causa dell’eccessiva masturbazione o per una manipolazione troppo decisa.

La pornodipendenza

La masturbazione va spesso di pari passo con la consumazione di porno. Anche la pornografia può essere uno strumento come altri per giocare, in solitaria o in coppia, e per stimolare fantasia e eccitazione. Ma la dipendenza dal porno è un’altra verità affermata. Il sito Your Brain On Porn raccoglie studi scientifici sulla pornodipendenza e i suoi effetti. Diverse ricerche hanno confermato che i consumatori compulsivi di porno rispondono a stimoli di natura pornografica esattamente come i dipendenti da sostanze stupefacenti reagiscono a stimoli e consumi di droga. A livello psicologico, la dipendenza da porno limita l’istinto a ricercare rapporti fisici reali, abbatte l’autostima e favorisce la ricerca di qualcosa di falso e fittizio. Fisicamente, pare che tra i consumatori compulsivi di porno siano state rilevate percentuali elevate di disfunzione erettile e impotenza (oltre il 50%), che scompare solo di fronte a materiale pornografico.

Smettere e i benefici per il corpo

Prendersi una pausa dall’autoerotismo allora può dare dei benefici al nostro organismo? Alcuni sostengono di sì. Il web developer Alexander Rhodes, creatore di NoFap, ha confessato di essere diventato più produttivo e pieno di energie da quando ha smesso di masturbarsi regolarmente, e di non sentire più l’impulso impellente di farlo in qualsiasi momento. Anche lo scrittore Ed Smith ha confessato di aver sperimentato un medesimo incremento di produttività dopo aver smesso di masturbarsi. Gli altri vantaggi riscontrati dai membri di NoFap sono stati inoltre: perdita di peso, maggiore concentrazione e forza fisica, minor ansia e depressione. Secondo l’autore di Un Anno Senza Masturbarsi sono tre le cose positive che questa disintossicazione porta. Intanto, la capacità di concentrazione e attenzione, la lucidità migliorano dopo qualche settimana, come se finalmente ci si togliesse qualcosa da davanti agli occhi. Aumenta moltissimo l’energia: masturbarsi fa sentire bene per qualche secondo, ma poi intorpidisce. Smettere di masturbarsi significa vivere la giornata “a gas aperto”. In ultimo è la consapevolezza di sé che cambia: la liberazione dal porno e dalla masturbazione ossessiva migliora la vita sessuale reale, aumenta la qualità dell’orgasmo e consente di essere integri con i propri valori e voleri.

L’iniziale calo del desiderio

Tra i commenti di coloro che smettono di masturbarsi c’è una parola molto frequente. “Flatline” indica un periodo di calo del desiderio e corrisponde ad uno dei momenti più difficili di questa disintossicazione. Molti fapstronauts (così si chiamano i frequentatori della community) sono tentati di tornare sui loro passi per provare di nuovo eccitazione, stimolo e piacere, rischiando di ricadere nella solita dinamica compulsiva. Per tranquillizzarsi di una eccitazione non perduta, anche. In realtà, resistendo, pare che tutto passi: le fasi della disintossicazione sono un’iniziale iper-eccitazione, poi un periodo di flatline, e infine la scoperta di un nuovo tipo di eccitazione, più spontaneo e naturale verso i partner.

Come resistere

Resistere alla tentazione non è semplice, come qualsiasi disintossicazione e dieta. Soprattutto all’inizio. Ma all’interno dei blog e delle community i consigli sono tantissimi e le testimonianze anche. Intanto bisogna individuare il momento di massima sensibilità, che di solito corrisponde alla mattina al risveglio o alla sera prima di andare a dormire. Il consiglio è quello di distrarsi e di trovare pratiche altrettanto piacevoli e soddisfacenti. Per tanti e tante c’è lo sport, un programma disciplinato in palestra, la meditazione per riconoscere le fasi in cui il desiderio sale e controllarlo. Altri consigliano di abbassare la temperatura in doccia, per ridurre le possibilità che venga voglia di masturbarsi. “Mi sono reso conto che se cerco di combattere il desiderio diventa più difficile lasciarlo passare; quindi ogni volta che sento l’esigenza non la combatto, ma non faccio neanche niente per assecondarla. Aspetto che l’erezione passi”.