Tiziana Panella è uno dei volti più amati di La7, conduttrice di Tagadà e giornalista di origine napoletana. Mai stata avvezza ai grandi proclami per quanto concerne la sua vita sentimentale, ultimamente ha fatto uno strappo alla regola. Al suo fianco c’è Vittorio Emanuele Parsi, compagno che ha conosciuto nel 2001 e con il quale ha vissuto momenti felici ma anche dolorosi. Lo scorso dicembre Parsi ha avuto un grave malore che ha richiesto un intervento chirurgico d’urgenza e lei, come sempre, è stata al suo fianco.
Vittorio Emanuele Parsi, la carriera del politologo torinese
Classe 1961, Vittorio Emanuele Parsi è nato a Torino ma ha studiato a Milano, laureandosi in Scienze Politiche presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore dove attualmente è direttore dell’Alta Scuola di Economia e Relazioni Internazionali (ASERI) e professore ordinario di Relazioni internazionali presso la Facoltà di Scienze politiche e sociali. La politica ha sempre avuto un ruolo centrale nella sua vita, impegnato ad studiarla e analizzarla a fondo seguendone le dinamiche spesso controverse, e ciò si è riflesso anche nella sua carriera accademica.
Parsi ha insegnato in molti atenei stranieri, dalla Cambogia al Kazakistan, da Novosibirsk in Russia fino a Beirut in Libano. Dal 2002 al 2013 è stato professore di economia dell’Università della Svizzera italiana mentre dal 2005 dirige il master in economia e politiche internazionali organizzato da ASERI e Università della Svizzera italiana. Docente presso la Facoltà di Economia all’Università della Svizzera italiana (USI) a Lugano, fa parte del gruppo di riflessione e indirizzo strategico del Ministero degli Affari Esteri, è membro fondatore della Società per lo Studio della Democrazia (SSD) e insegna presso la scuola di formazione della Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Al di là della carriera accademica, Vittorio Emanuele Parsi svolge assiduamente l’attività di editorialista per Il Messaggero ma lo è stato anche per La Stampa, Avvenire e Il Sole 24 Ore. Inoltre si dedica alla scrittura di testi per diverse riviste specializzate, come Filosofia Politica.
Instancabile ricercatore in ambiti importanti come le relazioni transatlantiche, le politiche di sicurezza in Medio Oriente e nel Mediterraneo e la politica economica globale, Parsi è anche ufficiale della riserva selezionata della Marina Militare, per cui ha prestato servizio in diverse occasioni, e ha ricevuto due grandi onorificenze, la UN Peacekeeping Medal e la Croce Commemorativa per operazioni di Pace in Libano.
Tiziana Panella, carriera e vita privata
Tiziana Panella è originaria di San Paolo Bel Sito, in Campania. Sin da giovanissima mostra talento e dedizione. A 18 anni vince un premio letterario organizzato dal settimanale L’Espresso, in seguito al quale inizia a collaborare con quotidiani come Il Giornale di Napoli e Il Mattino. La sua carriera televisiva inizia nel 1990 inizia con la conduzione di telegiornali di alcune emittenti locali di Caserta. A partire dal 1994 è in Rai per contribuire alla realizzazione dei programmi come I fatti vostri, Indagine e Chi l’ha visto?. Nel 1995 pubblica, con Silvestro Montanaro, il suo primo libro, Le parole della fame, dopo un reportage realizzato in Mozambico.
La giornalista è stata sposata con un chirurgo che l’aveva operata in seguito a un infortunio. Ha poi sposato un collega, Pino Nazio. “Ci siamo conosciuti nel 2001 a La7”, ha rivelato in un’intervista del 2024, “entrambi arrivavamo dalla Rai. Mi ha invitato fuori con la moto, salgo e andiamo al mare a mangiare. Nel tragitto lui si mette a cantare Jeeg Robot d’acciaio e io penso che voglio fare un figlio con lui”.
Poi, dal 2022, la relazione con Vittorio Emanuele Parsi. Il politologo è stato spesso ospite della conduttrice e, “molto lentamente”, come lei stessa ha rivelato in un’intervista, tra i due è nato l’amore.
Il malore e la grande paura
La coppia ha vissuto un momento molto difficile lo scorso dicembre 2023 quando Parsi ha avuto un malore improvviso. “Ho sentito tre colpi sul diaframma, come fossi in apnea – ha raccontato il politologo al Corriere -. Da sommozzatore sai che quando li senti devi riemergere, è l’ultimo avvertimento. Ho capito che c’era qualcosa di grave. Finita la conferenza, ho chiesto che si chiamasse un medico”.
Da quel momento è stato un susseguirsi di eventi talmente rapidi da non lasciargli il tempo di capire cosa stesse accadendo. L’arrivo nella prima struttura ospedaliera, il trasferimento in un’altra più attrezzata, l’intervento delicatissimo per dissezione dell’aorta, poi il coma e al risveglio la sensazione di aver rischiato di perdere davvero tutto, con il pensiero alla figlia Lucia e alla compagna.
“Avevo un aereo il giorno dopo: sarei morto”, ha ammesso. Come raccontato dalla giornalista, sarebbero dovuti partire il giorno dopo per una vacanza. “Mi porto dietro la paura devastante”, ha confessato la compagna. Il destino ha scombinato i loro piani ma, alla fine, Parsi è tornato “dall’Ade”, come lui stesso ha descritto il viaggio “premorte” vissuto in quegli istanti.