DiLei è il magazine femminile di Italiaonline lanciato a febbraio 2013, che parla a tutte le donne con occhi al 100% femminili.
Una vita per il calcio, a inseguire il pallone, prima come portiere poi come allenatore, a discapito di tutto il resto, anche della famiglia. Una vita che sembra un romanzo e infatti alla fine lo è diventato. Walter Zenga ha pubblicato la sua autobiografia, Ero l’uomo ragno, edito da Cairo Editore, in cui ripercorre le tappe più importanti della sua carriera in giro per il mondo, ma fa anche un mea culpa rispetto alle sue mancanze come padre.
Registrati per continuare a leggere questo contenuto
Hai già un profilo su DiLei?
Mancanze che sono diventate di dominio pubblico lo scorso anno, quando uno dei suoi figli, Andrea Zenga, è entrato nella casa del GF Vip e ha parlato dell'assenza del padre, con cui non aveva praticamente più rapporti. Anche grazie al reality condotto da Alfonso Signorini i due hanno avuto occasione di trovarsi faccia a faccia, prima in pubblico, poi anche in privato.
E ora Walter, in un'intervista al Corriere della Sera racconta come ha vissuto le esternazioni di Andrea e Nicolò (il fratello) in quella circostanza: "In modo devastante. Però li capisco e dico questo: quando ci si separa non ci sono vincitori né vinti, al massimo si pareggia la sconfitta. Il mio lavoro mi ha portato in giro per il mondo. Non sempre ho potuto essere accanto a loro, ma ho preso un aereo per vederli ogni volta che ho potuto. Guardi il mio braccio: mi sono tatuato i nomi dei figli".
L'ex portiere dell'Inter ha spiegato che dopo il reality, spenti i riflettori si sono chiariti: "Ci siamo parlati a lungo e ci siamo visti".
In qualche modo Walter ha portato avanti con i suoi figli uno schema che già era in atto con suo padre, Alfonso: "Non ci siamo parlati per anni, troppe incomprensioni, troppa distanza. Io ho giocato agli Europei e ai Mondiali e lui non si è nemmeno fatto sentire. Poi lui si è ammalato. Io ero a Bucarest, mi sono precipitato a Milano. È stato allora, qualche giorno prima di morire, che mi ha detto “Ti voglio bene” per la prima volta".
Tre matrimoni, cinque figli e una vita burrascosa. Per avere un'idea, Walter spiega cosa ha fatto durante la pandemia, quando lui lavorava a Cagliari e i suoi bambini più piccoli, Samira e Walter Jr erano a Dubai con la moglie Raluca Rebedea: "Quando mi chiamarono ad allenare il Cagliari feci quattro giorni di lavoro e poi il mondo si chiuse per la pandemia. Da marzo ad agosto ho potuto vedere i miei bambini solo per sette giorni e sa come ho fatto? Ho preso un aereo privato, sono atterrato a Dubai, mi hanno chiuso in un albergo per aspettare i risultati del test anti-Covid, quindi sono potuto andare da loro. Qualche giorno e poi di nuovo in Italia, aereo privato, eccetera. Capisce perché quando mi guardo allo specchio e mi domando se sono stato un buon padre la risposta che mi do ogni volta è sempre 'sì'”.