Nadia Toffa, il mistero della sepoltura. La madre: “Non dirò dov’è”

La madre Margherita a un anno dalla morte di Nadia Toffan, parla del mistero della sepoltura di sua figlia

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Redazione

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A un anno dalla morte di Nadia Toffa, la madre Margherita torna a parlare della sepoltura di sua figlia che, per volere della famiglia, rimarrà segreta. La conduttrice delle Iene era molto amata dal suo pubblico che ancora oggi la ricorda con grande affetto. Il suo sorriso, la positività e la forza con cui ha affrontato la malattia sino alla fine sono diventati un simbolo per tantissime persone.

Era il 13 agosto 2019 quando Nadia si spense, dopo una lunga battaglia contro il tumore. Pochi giorni dopo si svolsero a Brescia i funerali, celebrati da Padre Praticello, sacerdote simbolo della Terra dei fuochi. In centinaia si riunirono per dare l’ultimo saluto alla Toffa, ringraziandola per i suoi servizi di denuncia alle Iene, per la sua positività e per il coraggio mostrato in ogni occasione. Il luogo in cui la conduttrice è stata sepolta però non è mai stato rivelato per volere della famiglia, come ha svelato mamma Margherita che ha raccontato di aver fatto seppellire la figlia in un posto segreto.

“Lo sappiamo solo io e mio marito e non lo diremo mai – ha raccontato al Giornale di Brescia -. Perché abbiamo il terrore che possano portarcela via come era accaduto anni fa con la salma di Mike Buongiorno. Non riuscirei più a vivere. Abbiamo avuto il permesso dal Vescovo e l’abbiamo sepolta in un luogo che resterà segreto”. Una scelta simile a quella fatta dalla figlia di Franca Valeri, che ha annunciato di voler seppellire la madre in un luogo segreto per paura che possa accadere di nuovo quello che subì la famiglia di Mike Bongiorno.

Mamma Margherita ha poi raccontato il suo anno difficile senza Nadia. “Mi manca molto, anche se la sento comunque sempre vicina a me – ha confessato, raccontando ancora una volta la forza straordinaria della conduttrice delle Iene -. Ha subito in due anni cinque interventi chirurgici e superato anche la meningite. Quando il tumore è tornato per l’ultima volta se ne era accorta da sola senza fare la tac. Aveva una grande voglia di fare anche negli ultimi mesi, nonostante la malattia fosse sempre più grave. Nadia era aggrappata alla vita e mi ha insegnato ad amare ed accettare tutto quello che ci succede. Ora lei rivive in tutte le attività della Fondazione che porta il suo nome e che Nadia mi ha lasciato in dono”.