Malika, il nuovo album, l’emotività e la figlia Mia: “Essere positivi è una scelta”

Malika Ayane presenta il nuovo album Malifesto: un'occasione per lanciare un messaggio di positività e parlare un po' di sé e di sua figlia Mia

Malika Ayane è una di quelle persone che splende di luce propria. Una luminosità data dalla consapevolezza, dall’aver raggiunto un equilibrio, prima di tutto con se stessa.

Ed è grazie a questa maturità che riesce a infondere sicurezza e positività. Quella stessa positività che ora cerca di trasmettere alla figlia Mia, ormai adolescente e alle prese non solo con tutti gli stravolgimenti che la sua età comportano, ma anche con una pandemia che sta mettendo a dura tutti, specie i ragazzi per i quali la socialità a 16 anni è puro ossigeno.

“Ho una figlia che è molto diversa da me, ma mi fa sorridere che è entrata pienamente nella fase in cui si inizia a esplorare il proprio malessere, la propria insofferenza – racconta Malika Ayane – Lo vedo dagli ascolti che fa, si sta spostando verso un mondo più esistenzialista, senza però avere la possibilità di uscire e fare i suoi disastri da primavera. Anche solo stare al parco tutto il pomeriggio fino a sera, finché non va via il sole e arriva il gelo”.

Incontriamo la cantante tramite Zoom, diventato ormai l’unico mezzo che gli artisti hanno per poter comunicare con i giornalisti al posto delle conferenze stampa. Ed è in occasione della presentazione del suo nuovo album, Malifesto, in uscita il 26 marzo, che Malika racconta alcuni aspetti di sé, del suo carattere e della sua profondità d’animo.

“Ho guadagnato consapevolezza, negli ultimi anni stavo diventando troppo scientifica nella ricerca di suoni per l’album, un lavoro di equilibri che sembrava quasi chimica. In quest’ultimo periodo ho guadagnato il riscoprire l’essenzialità. Mi sono ricordata che se riesco a fare questo lavoro è perché da ragazza per guadagnarmi l’attenzione dovevo usare la voce, l’emotività per portare le persone a scoprirmi in silenzio. Ho finalmente disseminato lungo la strada qualche paranoia di troppo”, ci svela. Un’essenzialità che è evidente anche nei look scelti dalla cantante per accompagnare questo nuovo lavoro, fatti di jeans e t-shirt, bianche o nere. Un minimalismo spezzato solo dall’eccentricità dei capelli biondo platino, diventati ormai un suo marchio distintivo.

In fondo l’album si intitola così mica per niente, è un inno alla riscoperta del valore delle emozioni e all’importanza di manifestarle, tutte.

“Ogni giorno attraverso tantissimi stati diversi, credo che sia abbastanza comune. La notte mi sveglio spesso. Ho notato che nelle farmacie sono tornate in pole position le varie valeriane, camomille – scherza – Ma al di là dell’ironia, passo da momenti di totale sconforto all’entusiasmo”.

In fondo, in un momento come questo, una ricetta perfetta non c’è, ma si può cercare di trarre il meglio da ogni situazione.

“Realizzare quest’album mi ha concesso di staccarmi da questa condizione in cui si naviga a vista. A volte mi sento fragilissima. Poi mi ricordo che ho una responsabilità verso la mia famiglia, mia figlia e verso le persone che mi seguono alle quali devo dare un messaggio di ottimismo. La mia condizione di essere umano è quella di cercare di essere un esempio positivo.

Dire che ogni tanto ci si sente smarriti è giusto, non è debolezza, e ammetterlo può essere d’aiuto anche per gli altri, per capire che non si è soli”.

È un messaggio di positività quello che Malika Ayane vuole lanciare, con Malifesto ma più in generale con il suo modo di agire e relazionarsi. Perché essere un personaggio pubblico, così seguito, comporta delle responsabilità, lei ne è consapevole e questo forse è anche uno degli aspetti che l’ha spronata di più. Il suo è un bell’esempio, perché fornisce una chiave di lettura che tutti possiamo sfruttare per trovare uno spiraglio di luce anche nei momenti più bui.

“Ognuno nel suo piccolo si mette a fare un bilancio, che può essere anche negativo. Sappiamo che crogiolarsi nella negatività però non serve a nulla. Cercare in quel bilancio la parte più positiva è una scelta. Guardare il cielo azzurro e scegliere di mettersi delle scarpe comode e fare una passeggiata invece di chiudersi a casa e odiare tutti è una scelta. Fare questo tipo di scelte porta positività e la positività è contagiosa”. E non potremmo essere più d’accordo.