Le Iene, Madame e il vuoto dell’esistenza: l’importanza dell’accettazione

Conduttrice per una sera de "Le Iene", Madame ha stupito tutti col suo monologo sull'accettazione

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Redazione

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Dal palco del Festival di Sanremo a quello de Le Iene il passo è breve: Madame, giovanissima cantautrice e rapper, ha esordito come conduttrice per una sera al fianco di Nicola Savino. Anche l’artista si è dimostrata all’altezza del ruolo affidatole, dopo Elodie, Rocio Munoz Morales, Elisabetta Canalis e Paola Egonu.

Le Iene, Madame e l’avventura da conduttrice

Madame – all’anagrafe Francesca Calearo – ha soli 19 anni ma ha già dimostrato una grande personalità e un talento da vendere, esattamente come le colleghe che l’hanno preceduta sul palco de Le Iene.

Perfettamente a suo agio negli studi televisivi, la giovanissima cantautrice ha parlato con grande onestà e schiettezza della sua battaglia contro l’insicurezza, l’ansia e la mancanza di autostima, che ha condizionato la sua esistenza.

Le Iene, il monologo di Madame

Un racconto molto onesto quello di Madame, fatto di grande sofferenza, scoperta di sé e, soprattutto, capacità di accettarsi per quelli che si è, anche con difetti e storture. Guardando dritto in camera la cantautrice si è confessata parlando di un capitolo doloroso della sua vita:

Questa sera voglio parlarvi di una cosa che fino a qualche mese fa non avevo: l’autostima. L’autostima è amare se stessi, comprendersi, accettarsi, perdonarsi. Dobbiamo imparare ad amare tutto di noi, anche le parti peggiori, quelle che ci fanno soffrire, quelle che vorremmo cambiare. Ma se vogliamo cambiarle odiando tutto ciò che siamo facciamo un casino. L’assenza di autostima è una brutta bestia: se non ce l’hai senti di non valere nulla. Sono stata di me**a per anni e nella mia vita era tutto vuoto. È stato orribile, un dolore atroce. In quel momento ho scritto una delle mie frasi più belle: ‘Non ho paura di morire, ma ho paura di voler morire’.

Non è bastato toccare la vetta, con un album di successo e l’esperienza al Festival di Sanremo: a fare da sfondo alla sua vita c’erano gli ansiolitici, che prendeva “come acqua”. Poi però quel senso di vuoto è diventato insostenibile e ha deciso di dire basta. E da lì è iniziata la rinascita:

Ho iniziato a lavorare ogni giorno per trovare un senso: ho guardato in faccia l’ansia che mi aveva accompagnata e ho trovato un modo per eliminarla. Mi sono detta: ‘Prima o poi soffrirai, ma non devi aver paura perché se soffrirai ti curerai, e se non ti curerai prima o poi morirai e sai che c’è? Tutti prima o poi muoiono’. Non possiamo rovinarci la vita perché abbiamo paura di soffrire e per me capirlo è stato una liberazione. Ho imparato a non essere schiava della fretta, a godermi i silenzi, il buio, ho imparato ad accettare le cose che accadono senza che io possa controllarle, ad accettare me. Ho trovato un senso nell’amore perché so comprendermi e accettarmi, e anche se non ho trovato la cura per lo stare male, ho curato la paura di stare male.

Un discorso intenso che ha mostrato il lato più fragile della cantautrice: una ragazza che ha solo 19 anni, con grandi insicurezze e un peso da portare sulle spalle, non solo una giovane promessa della musica italiana.