Flavio Briatore dopo l’operazione: “Per l’intervento ho pagato. Pensavo a mio figlio Falco”

Flavio Briatore ha parlato della sua operazione, che ha pagato, e del suo primo pensiero al momento della diagnosi

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Martina Dessì

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Una diagnosi inaspettata, poi l’operazione e ora il recupero: Flavio Briatore non avrebbe mai immaginato di trascorrere la Pasqua con un cuore nuovo, eppure la vita l’ha messo di fronte alla prova più dura da superare. L’imprenditore ha infatti superato l’intervento per la rimozione di un tumore cardiaco benigno e adesso ha deciso di raccontare i momenti che hanno preceduto il trattamento e di come abbia scoperto che qualcosa non andava. Il suo primo pensiero è stato per il figlio Nathan Falco, che temeva di lasciare troppo presto, ma in questo percorso – che non è ancora finito – non è mai rimasto da solo.

Il primo pensiero di Flavio Briatore per il figlio Nathan Falco

“Dovevo prendere dei beveroni per la colonscopia e la gastroscopia, ma il professor Zangrillo è venuto e ha interrotto tutto: ‘Dobbiamo addormentarti per una verifica, dalla Tac abbiamo visto una cosa che non ci piace nel cuore’. Quando mi sono svegliato, l’analisi era chiara: tumore benigno, da operare subito”, ha spiegato Flavio Briatore a Corriere della Sera, rivelando di aver scoperto del suo problema cardiaco per un caso fortuito e grazie a un’indagine clinica condotta per altri motivi al San Raffaele di Milano.

Il suo primo pensiero è stato per il figlio Nathan Falco, che lui ama chiamare Falco, che ha appena compiuto 14 anni. Il ragazzo, che ha avuto dalla ex moglie Elisabetta Gregoraci, gli è stato vicino in ogni momento e ha raggiunto Milano per non lasciarlo mai solo nonostante si sia molto spaventato: “Perché la sera dell’intervento ero completamente fuori uso, in rianimazione, e lui continuava a chiedere alla madre di potermi parlare prima di andare a letto. Il giorno dopo gli ho mandato un messaggino e lui si è rasserenato”.

È stato un momento molto commovente, lui piangeva. È grande e grosso, è alto un metro e 88, ma ha il cuore di un bambino, è ancora piccolo. Si è molto emozionato”, ha raccontato del primo incontro con suo figlio dopo l’operazione, il primo a cui abbia pensato quando ha ricevuto la diagnosi di tumore cardiaco. Ora che tutto è andato per il meglio, sa di poter contare sulla sua famiglia e sull’amicizia di Daniela Santanché, che gli è stata accanto.

L’appello per la prevenzione

Nel video in cui ha rivelato della sua condizione di salute, Flavio Briatore ha fatto un accorato appello per la prevenzione. “Roba da ricchi”, ha risposto qualcuno, visto lo stato preoccupante in cui versa la sanità pubblica: “È vero, siamo dei privilegiati. Dovremmo tutti poter fare i check up. Ci sono cose per le quali centro, destra e sinistra dovrebbero essere uniti e una è il diritto alla salute. Chi mi accusa di non pagare le tasse in Italia? Sono i soliti”.

E spiega perché abbia scelto l’Italia per curarsi, rispondendo alle tante polemiche che si sono scatenate intorno alla sua decisione: “Intanto per curarmi a Milano ho pagato, non l’ho fatto gratis. E l’ho scelto perché pur avendo vissuto in America, a Londra, in Francia, il livello degli ospedali italiani resta il più alto. Le pago anche in Italia, esattamente come le pago in tutti i Paesi nei quali ho delle attività. Mi sono trasferito a Montecarlo dieci anni fa, ma in Italia non vivo da 40 anni: da allora non ho più un conto corrente italiano! A Monaco ho 350 dipendenti, a Londra 200, li ho a Riad e a Dubai. In Italia spero di poterne assumere presto altri”.

A rallentare non ci pensa proprio: “Sono cose che si dicono e non si fanno”, ha detto, e desidera tornare presto alle sue attività. L’operazione a cuore aperto l’ha messo di fronte a delle nuove priorità ma è ottimista sul futuro, al quale guarda con grande fiducia.