Una situazione delicata, che continua ad arricchirsi di nuovi dettagli. Dopo l’arresto di Alessandro Basciano, a seguito delle accuse di stalking e minacce nei confronti dell’ex compagna Sophie Codegoni, l’influencer ha deciso di rompere il silenzio e spiegare le difficoltà che ha dovuto affrontare in questi anni. Nel pomeriggio di sabato 23 novembre Basciano è stato rilasciato senza misure cautelari: “Devo fare un plauso di cuore al giudice – aggiunge l’avvocato -, che ha avuto il coraggio di revocare immediatamente l’ordinanza che aveva emesso”.
Basciano rilasciato: nessuna misura cautelare
Proprio Anna Magelli, gip del tribunale di Milano, ha disposto la scarcerazione di Alessandro Basciano, revocando ogni misura cautelare. L’influencer e deejey era stato portato in carcere la sera di giovedì 21 novembre su ordine della stessa giudice. A farlo sapere l’avvocato di Basciano, Leonardo D’Erasmo. La liberazione del ragazzo, accusato di atti persecutori nei confronti della ex fidanzata Sophie Codegoni, arriva a poche ore dall’interrogatorio di garanzia.
Uscendo dal penitenziario di San Vittore il legale aveva dichiarato ai cronisti: “Alessandro ha ribadito la sua estraneità ai fatti. È stupito di trovarsi in questa situazione”. Poi ha puntato il dito contro la risonanza avuta dall’arresto: “È stato ucciso da un processo mediatico“. E ancora: “È stato utilizzato come capro espiatorio per qualcosa che non ha commesso”.
Sophie Codegoni, lo sfogo amaro su Instagram dopo l’arresto di Basciano
Dopo l’annuncio dell’arresto di Alessandro Basciano, Sophie Codegoni ha deciso di spiegare cosa ha dovuto affrontare negli ultimi due anni insieme all’ex compagno, tra pedinamenti sul treno, appostamenti sotto casa e minacce di morte, accompagnate da episodi di aggressioni verbali e fisiche sia all’influencer che alle persone a lei vicine.
“Non ho potuto fare diversamente”, ha spiegato la 23enne su Instagram, che lo ha denunciato lo scorso novembre. “Ho lottato contro me stessa, contro il dolore e la paura. Ho a lungo sperato in un cambiamento, ma mi sbagliavo e ammetterlo è straziante”, si legge nell’amaro sfogo tra le storie.
“Ho dovuto proteggere me, nostra figlia e le persone che amo. Dicono che ci voglia coraggio ma io non mi sento coraggiosa, mi sento semplicemente una donna e una madre che ha fatto quello che era purtroppo necessario, anche quando avrebbe voluto solo chiudere gli occhi e sperare che tutto si aggiustasse da solo. In mezzo a questo caos mi rimane la consapevolezza di aver avuto la forza, di scegliere il giusto, di mettere al primo posto la sicurezza e la serenità mia e della mia famiglia”, prosegue l’influencer nelle storie.
Sophie ha proseguito sottolineando di essere determinata a riprendere in mano la propria vita: “Adesso devo andare avanti, fare la mamma, continuare a lavorare, ritrovare me stessa, un passo alla volta, con la speranza che un giorno tutto questo possa restare solo un ricordo”.
Le parole del legale di Alessandro Basciano e l’interrogatorio
Alessandro Basciano è stato arrestato per “minacce e stalking a Sophie Codegoni“: pesanti accuse che risalirebbero allo scorso luglio, quando il deejay aggredì fisicamente il manager di Sophie per il fatto che quest’ultimo l’avesse riaccompagnata in camera, colpendo anche la ragazza in volto.
Atteggiamenti proseguiti anche davanti alla loro collaboratrice domestica, senza dimenticare gli episodi di violenza verbale di fronte alla figlia Celine. Dall’ordinanza sono emerse le telefonate incessanti – tra le 50 e le 60 al giorno – accompagnate da messaggi con frasi pesantissime, come “Se non torni con me ti ammazzo come un cane” e “Devi avere paura di rientrare a casa”.
Basciano sarà interrogato oggi in carcere a San Vittore dalla gip di Milano Anna Magelli, anche se secondo il suo legale Leonardo D’Erasmo il rapporto tra Alessandro e Sophie era caratterizzato da violenza verbale reciproca, ma non da episodi di violenza fisica da parte del suo assistito.
L’avvocato ha anche puntualizzato che Alessandro Basciano continuava a non arrendersi perché “lei gli dava motivo di non farlo. Lui le faceva regali e lei li accettava, si vedevano di continuo e stavano insieme. Sicuramente si tratta di un rapporto non sano, ma è sbagliato dire che lui fosse violento o la perseguitasse perché se una persona ti perseguita non continui a vederla, non la cerchi. Nessuno cercherebbe il proprio aggressore. Avevano entrambi dei comportamenti non sani nella relazione, confido in una dichiarazione da parte della signora Codegoni. Posso capire che lei abbia esercitato il diritto di denuncia, ma la situazione poi era rientrata”.