Rose Villain è una delle cantanti del momento: reduce dal successo a Sanremo con il brano Fuorilegge, l’interprete milanese sta mostrando al pubblico anche lati inediti di sé, raccontandosi in numerose intervistate. Ad Alessandro Cattelan, nel corso di una nuova puntata di Hot Ones, ha ad esempio rivelato di soffrire di una malattia poco conosciuta: la misofonia.
Rose Villain soffre di misofonia: cos’è
Non si fa che parlare di lei: che sia per la musica o per il nuovo hairstyle, il nome di Rose Villain è sulla bocca di tutti. E la curiosità intorno alla cantante sembra destinata a crescere dopo una recente intervista rilasciata ad Alessandro Cattelan: nella nuova puntata di Hot Ones, in onda domani su RaiPlay, l’artista ha rivelato di essere affetta da una rara patologia. “Soffro di misofonia. Io ho un problema con le persone, e se la gente fa dei rumori io impazzisco” ha spiegato.
Ma cos’è la misofonia? Si tratta, letteralmente, dell’odio per i suoni: alcune persone non sopportano il rumore della gomma da masticare, altre quello del gesso sulla lavagna. A livello scientifico, questa patologia è stata affrontata per la prima volta in un articolo del 2001 che porta la firmato da Pawel J. Jastreboff e Margaret M Jastreboff, due esperti in problemi uditivi. Si tratta di un disturbo che differisce per alcune caratteristiche da altri già noti come l’iperacusia (in cui il malessere è causato da un’eccessiva attivazione del sistema uditivo in presenza di moltissimi suoni) e la fonofobia (paura di determinati suoni).
Nella misofonia, invece, suoni specifici provocano una reazione di fastidio, soprattutto se prodotti da bocca e naso. Si tratta, tuttavia, di un disturbo ancora poco studiato, sul quale esistono ancora molti interrogativi: non sappiamo, ad esempio, né quanto sia frequente nella popolazione, né quale sia di preciso la sua natura.
Rose Villain, la carriera e il matrimonio
Ai microfoni di Alessandro Cattelan Rose non si è tuttavia limitata solo a parlare di disturbi e malattie, ma ha ripercorso anche i momenti più importanti della sua carriera e della sua vita sentimentale: “Quando mi sono trasferita a New York ho fatto musical e teatro e mi sono innamorata di questa città dove ho iniziato a scrivere canzoni. E lì ho incontrato il mio producer, che voleva fare un’esperienza all’estero. Abbiamo lavorato insieme, poi ci siamo sposati. Mi ha chiesto di sposarlo sulle montagne russe più alte di tutte”.
E sul successo arrivato piuttosto tardi confessa: “In realtà sono molto felice di questo. Le canzoni che scrivevo da giovane non mi piacevano. Conservo tutto in una chiavetta e la primissima – “Wild child”- ce l’ho tatuata. Il successo è arrivato a quasi trenta anni, ho una maggiore consapevolezza artistica e so cosa voglio. A vent’anni non sarei mai riuscita a gestire il successo e la popolarità”. In effetti, complici le partecipazioni al Festival di Sanremo e le collaborazioni con artisti come Achille Lauro e Gué, Rose Villain è a tutti gli effetti una delle reginette della musica italiana. Una corona troppo pesante da indossare quando si è ancora adolescenti.