Una malattia invalidante, la depressione e una truffa da parte della legale alla quale aveva affidato tutta la sua vita: Randi Ingerman ha raccontato al Giornale l’incredibile vicenda giudiziaria che l’ha vista suo malgrado coinvolta. L’avvocata Serena Grassi avrebbe falsificato una sentenza del Tribunale, causandole un danno di centinaia di migliaia di euro.
Randi Ingerman, la malattia e la legale che si è approfittata di lei
“Ho passato momenti terribili”: così Randi Ingerman racconta gli ultimi anni della sua vita, tra depressione, malattia e una legale che si è approfittata della sua condizione di fragilità per truffarla. Lo ha raccontato ai microfoni del Giornale, dove ha spiegato di essersi rivolta allo studio legale dell’avvocato Zappa quando non lavorava e non aveva grandi disponibilità economiche. Fu in quel momento che entrò nella sua vita l’avvocata Serena Grassi, che si offrì di assisterla gratuitamente.
È lei che ha citato per danni: “Andrà a processo per questo. Fin dall’inizio l’avvocato Grassi ha mostrato nei miei confronti una dedizione che oggi ripensandoci definirei eccessiva. Andava oltre il semplice rapporto avvocato-cliente: ha cercato di conquistare la mia fiducia con grande abilità, entrando in confidenza giorno dopo giorno anche a livello personale”.
Una situazione delicata quella dell’attrice, che dal 2016 è invalida al 100% per la sua epilessia, che le causa violenti attacchi che le hanno impedito anche di proseguire la sua carriera professionale. Quando la legale comparse nella sua vita, Randi Ingerman era appena stata dimessa per ustioni di terzo grado sulla schiena, dopo aver subito tre trapianti di pelle.
“Serena Grassi ha approfittato della mia vulnerabilità per avvicinarsi sempre di più a me. Credo che l’idea di vedermi pendere dalle sue labbra la facesse sentire importante”, ha raccontato al Giornale.
Le accuse alla legale: le cause inesistenti
Le accuse a Serena Grassi sono chiare: l’attrice ha spiegato che l’avvocata le avrebbe prospettato “un risarcimento del valore di 277 mila euro, di avermi fatto credere di aver vinto un ricorso contro l’Inps e di aver trascinato in giudizio una clinica”. A quanto pare non c’era nulla di vero, ma “alcune cause era state realmente intentate ma perse. La cosa grave è stata quella di avermi mostrato presunti documenti contraffatti con firme false di magistrati”.
L’avvocata infatti avrebbe contraffatto diversi documenti legali, facendoli sembrare come sentenze emesse da altri giudici, come Adriana Cassano Cicuto e Zenaide Crispino, che oggi risultano parti offese nel procedimento penale insieme alla showgirl.
A Ingerman non è stato sottratto direttamente del denaro, ma nell’intervista spiega: “Avevo la certezza di disporre del denaro delle cause vinte e mi comportavo di conseguenza”. E ha aggiunto: “Il mio unico rammarico è stato quello di affidarmi a persone scorrette, perché non avevo la capacità economica di sostenere spese di studi legali più importanti”.
Dopo questa vicenda e dopo aver vissuto momenti difficilissimi Randi oggi si sente più forte: “Vivo alla giornata e guardo avanti con ottimismo. Nonostante tutto credo nella giustizia e sono fiduciosa visto che la causa penale è sulla buona strada grazie all’avvocato Steccanella”.