Pino Daniele, l’ultimo ricordo della compagna Amanda: “Gli tenni la mano fino alla fine”

Amanda Bonini, compagna di Pino Daniele, ha ricordato gli ultimi momenti del cantautore in un nuovo libro a lui dedicato

Foto di Anna Verrillo

Anna Verrillo

Giornalista e Lifestyle Editor

Sangue campano e cuore a stelle e strisce. Scrive di cultura e spettacolo con frequenti incursioni nella cronaca rosa perché da brava gemelli non ama prendersi troppo sul serio.

Pubblicato: 11 Dicembre 2024 18:16

Sono passati quasi 10 anni dalla morte di Pino Daniele, ma il ricordo del cantautore partenopeo continua a rivivere nelle sue canzoni e nelle testimonianze di quanti lo hanno conosciuto. Quel tragico 4 gennaio 2015, quando l’artista fu colpito da un infarto nella sua villa di Magliano in Toscana, aveva accanto a sé la compagna Amanda Bonini: fu lei a trasportarlo in auto verso Roma, dove Pino voleva essere curato. Una corsa contro il tempo che la donna ha raccontato per la prima volta nel libro Pino Daniele. Napoli e l’anima della musica, dal mascalzone latino a GioGiò.

Pino Daniele, le sue ultime ore raccontate da Amanda

Amanda Bonini, maestra elementare originaria di Viterbo, è stata l’ultima compagna di Pino Daniele. C’era lei al fianco del cantautore quando, il 4 gennaio 2015, fu colto da un malore rivelatosi poi fatale. Una giornata difficile da dimenticare per la donna, che ne ha raccontato alcuni particolari nel libro Pino Daniele. Napoli e l’anima della musica, dal mascalzone latino a GioGiò di Pietro Persone. Su richiesta del musicista, Amanda lo trasportò dalla loro villa di Magliano in Toscana fino a Roma, dove Daniele voleva essere curato: “Pino era perfettamente cosciente e continuava a chiedere di salire in auto per raggiungere l’ospedale Sant’Eugenio di Roma. Era convinto che solo l’équipe del suo cardiologo lo avrebbe salvato. Lui, e nessun altro, diceva, conosce le condizioni del mio cuore, sa come intervenire. Lo paragonava a quei meccanici che smontano e rimontano per anni lo stesso motore in cui altri non riuscirebbero mai più a raccapezzarsi” ha spiegato la donna.

Una vera e propria fuga contro il tempo, che la Bonini ricorda in modo molto vivido: “Durante il drammatico viaggio, in cui ho guidato a velocità elevatissima, Pino è rimasto vigile, mi ha tenuto la mano per tutto il tempo, fino a quell’ultima doppia stretta, l’estremo saluto, il suo ciao”. In molti hanno criticato la scelta di guidare in auto per così tanti km, ma Amanda ci ha tenuto a giustificarsi: “Hanno detto che ho sbagliato ad assecondarlo, che dovevo impormi e aspettare l’ambulanza. Avrei provocato la sua ira e fatto precipitare la situazione. Piuttosto, ancora oggi non mi spiego perché dal Sant’Eugenio non sia partito un mezzo di soccorso cardio-assistito che ci venisse incontro… ho chiesto più volte di inviare un’ambulanza”.

L’inizio dell’amore di Pino ed Amanda

Tra le pagine del volume, non mancano passaggi di un tono decisamente più allegro, come quelli in cui viene raccontato l‘inizio della storia d’amore tra Pino Daniele ed Amanda Bonini. “L’ho conosciuto in un momento in cui era chiuso dentro di sé, si mostrava guardingo, come un pugile in posizione di guardia, deluso” ha raccontato ancora la donna.

Non ci volle molto perché il cantautore decidesse di aprire nuovamente il suo cuore, fino alla decisione di andare a vivere con la compagna: “Alle sei e trenta di mattina uscivo di casa per andare a scuola… Tornavo nel primo pomeriggio. Una situazione di normalità comune alla stragrande maggioranza delle coppie, ma inedita per Pino. Spesso mi chiedeva del mio lavoro, delle metodologie, in modo particolare quelle relative alla disabilità. Voleva conoscere le dinamiche, le difficoltà che vivevano le famiglie, il modo di approcciarsi dei bambini al mondo. Stava riassaporando il sale della vita di strada, quella della gente comune”. Una favola d’amore durata pochi anni prima che il destino arrivasse a porvi fine con il più tragico degli epiloghi.