Patrizia Mirigliani, figlia di Enzo, indimenticabile patron di Miss Italia, ha raccontato con la disperazione nel cuore, in un intervista-sfogo a tpi.it , il calvario personale che sta vivendo da 12 anni, culminato nella denuncia di suo figlio Nicola.
“Ho denunciato mio figlio per salvarlo, è il più grande dolore della mia vita ma non avevo scelta”. Nicola, 31 anni, è l’unico figlio di Patrizia e da 12 anni ha grossi problemi di droga. In questi anni Patrizia le ha provate tutte, dalle comunità ai ricoveri, ma alla fine, all’ultima manifestazione di violenza del figlio, è stata costretta a denunciarlo.
Nicola dall’altro ieri è fuori dalla casa in cui viveva con sua madre, col braccialetto elettronico e sottoposto alla misura cautelare del divieto di avvicinamento (deve rimanere ad almeno 400 metri di distanza dalla Mirigliani). Il giudice, due giorni fa, ha attivato il codice rosso dopo che Patrizia ha denunciato il figlio per maltrattamenti in famiglia, estorsione e tentata estorsione.
Patrizia dice a Tpi.it: “Sono dodici anni della mia vita che combatto, Nicola soffre di dipendenze, l’ho portato in sette comunità. Se sono arrivata al punto di denunciare mio figlio, è perché sono distrutta”.
Diversa la versione del figlio. “Mia madre mi ha cacciato di casa, dicendo di farmi la mia vita. Ma lei non lo può fare, per legge mi deve mantenere fino ai 34 anni, non può lasciarmi così e io le farò una denuncia civile. Ora lei mi ha fatto tre denunce e ha chiesto a tutti quelli che mi conoscono di non aiutarmi. Io non nascondo i miei problemi con la droga, sono cominciati a 18 anni, adesso ne ho 31, in passato ho fatto qualche furtarello a casa, ma sono un bravo ragazzo e ora sono pulito. Venerdì sarò sentito dal giudice, spero mi toglieranno questo braccialetto. Mia madre ha fatto la cosa più brutta che si può fare a un figlio e voglio renderla pubblica, è imperdonabile”.
Ma Patrizia insiste: “Lui vuole che io lo mantenga a vita con i suoi vizi ma non lo accetto più, mio figlio deve stare bene e costruirsi un futuro. Questo magistrato ha capito la situazione insostenibile e ha attivato il codice rosso. A me è dispiaciuto del braccialetto elettronico, ma erano pressioni continue con urla e richieste di soldi, sono dodici anni che Nicola mi ruba a casa. Io e il padre siamo disperati, è la battaglia più devastante che abbia mai fatto”.