Paola Turani, il governo taglia i fondi per i DCA: “La prima causa di morte tra i giovani”

Il governo ha tagliato i fondi per il sostegno ai Disturbi del Comportamento Alimentare: lo sfogo di Paola Turani su Instagram

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Serena De Filippi

Lifestyle Editor

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Pubblicato: 9 Gennaio 2024 12:13

Con la Legge di Bilancio 2024, è stato cancellato il fondo destinato alle cure dei disturbi alimentari (DCA). Una scelta che ha smosso la coscienza dell’opinione pubblica, tra cui Paola Turani, la modella bergamasca che ha sofferto in passato di anoressia. Su Instagram, è intervenuta in merito: “I DCA sono la prima causa di morte tra i giovani, escludendo gli incidenti stradali”. Nel 2023, i decessi per DCA sono stati 3.780, ma i numeri sono da intendersi al “ribasso”, poiché molti casi non vengono conclamati.

Paola Turani contro il taglio a sostegno dei Disturbi del Comportamento Alimentare

Una vera e propria epidemia cancellata, quella dei disturbi alimentari. Per il biennio 2023/2024, sono stati stanziati 25 milioni di euro da parte del Governo per aprire nuovi ambulatori e assumere personale specializzato. Per il 2024, però, una scelta drastica ha messo fine al sostegno: molti ambulatori potrebbero ritrovarsi costretti a chiudere. Lasciando al proprio destino i pazienti. In merito è intervenuta Paola Turani sul suo profilo Instagram: il suo è un lungo sfogo in cui ha parlato dell’importanza del sostegno, raccontando anche il proprio percorso doloroso. Il fantasma dell’anoressia.

“Che con la nuova Legge di Bilancio si sia azzerato il fondo per il contrasto dei Disturbi dell’Alimentazione è follia”, così ha iniziato il suo intervento sui social, cercando di sensibilizzare sulla tematica. Una tematica che fin troppo spesso rimane ai margini: tra i DCA rientrano, lo ricordiamo, l’anoressia, la bulimia nervosa, il Binge Eating Disorder (o Disturbo da Alimentazione Incontrollata), l’obesità, la Night Eating Syndrome e la Pica, il Disturbo da Ruminazione.

Paola Turani ha sofferto di anoressia: “Avevo vent’anni”

Non è facile lavorare e determinarsi in un ambiente come quello della moda. Si parla spesso di body positivity, di inclusività, di taglie curvy, ma, al di là della sensibilizzazione, i DCA non hanno mai smesso di essere un tema di attualità. Paola Turani ha ricordato il suo periodo più buio: “Avevo vent’anni quando, in seguito a una forte pressione psicologica e un meccanismo malato per cui le taglie erano sempre più piccole, iniziai a mangiare meno, a saltare i pasti, poi a non allenarmi più per paura di “ingrossare” e infine a mangiare solo una mela al giorno. Vivevo a Parigi, fare la modella non era semplice: molta competizione e standard altissimi”.

Una frase, in particolare, racchiude il senso dell’importanza di parlare dei Disturbi del Comportamento Alimentare. “Non sei abbastanza magra per Parigi”. Per la Turani, è iniziato un percorso di auto-accettazione. Un percorso che non sempre ha seguito, come lei stessa ha ammesso, i “canoni estetici imposti dalla moda a quel tempo”. Ha condiviso la sua esperienza con lo scopo di sensibilizzare, sperando soprattutto di poter essere d’aiuto a qualcuno.

Perché è giusto parlarne, ma soprattutto è giusto riconoscere che i DCA esistono: non sono mai spariti. Nel 2021, secondo i dati del Ministero della Salute, i disturbi alimentari sono aumentati durante la Pandemia, in particolare tra i giovani: il 95,9% sono donne, il 4,1% uomini. In crescita anche la “vigoressia”, con i social che aggravano il problema, stando a quanto riferito da Annalisa Venditti, psicologa esperta dei disturbi del comportamento alimentare. Casi in aumento anche tra giovanissimi di 11 e 12 anni, con un picco tra i 15 e i 25 anni.