Jannik Sinner, morta la zia “Meggi”: le parole di “affetto e gratitudine”

Jannik Sinner ha dovuto dire addio a Margith Rauchegger, sorella di mamma Siglinde. La sua adorata zia "Meggi" è stata stroncata da una malattia

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Nicoletta Fersini

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Giornalista ed evocatrice di parole: appassionata di lifestyle, tv e attualità. Inguaribile curiosa, osserva il mondo. Spesso sorseggiando un calice di vino.

La chiamava affettuosamente “Meggi”, come il resto della famiglia. Ma, purtroppo, ha dovuto dirle addio. Jannik Sinner ha perso l’adorata zia Margith, scomparsa a soli 56 anni dopo una lunga malattia. È a lei che la stella del tennis aveva dedicato la sua storica vittoria agli US Open, riconoscendola per ciò che è stata: una seconda mamma, un sostegno nei momenti difficili ma soprattutto la protagonista di alcuni dei ricordi più belli della sua vita.

Il commosso addio a Margith “Meggi” Rauchegger

A condividere la triste notizia è stata la famiglia di Jannik Sinner, profondamente scossa dalla perdita di zia Meggi. “Margith si è addormentata per sempre nella sua amata casa – si legge -. Accompagneremo la nostra cara Meggi martedì 24 settembre alle 13:45, partendo dalla chiesa dell’ospedale, alla chiesa parrocchiale di Villabassa per la funzione di commiato”. Tutti sono stati invitati a partecipare ai funerali di Margith Rauchegger e, per chi non potrà esserci fisicamente, è stata addirittura messa a disposizione una diretta streaming sul canale YouTube dell’Unità Pastorale Alta Val Pusteria (Seelsorgeeinheit Oberes Pustertal).

Il messaggio porta la firma del campione di tennis ma anche di mamma Siglinde (Meggie era sua sorella) e di papà Hanspeter, oltre naturalmente alla famiglia della zia. “Con affetto e gratitudine: tuo marito Karl con il tuo amato figlio René, i tuoi genitori Giuseppe e Maria, (…) il figlioccio Mark con Lisa, i tuoi cognati, cognate, nipoti e nipoti, la tua figlioccia Anna, la tua figlioccia Hanne, tua suocera Emma, ​​​​tutti i parenti e amici. (…) Un grande ringraziamento all’adorabile vicinato e alle sue migliori amiche Petra, Margit, Helga, Petra, Manu e Mariedl per il loro caloroso sostegno“, si legge.

La malattia e le cure palliative

Un lutto giunto proprio quando Sinner è volato in Cina per disputare i due tornei di Pechino e Shanghai, prima di tornare in Europa per le Atp Finals e le finali di Coppa Davis. Un periodo intenso e impegnativo, insomma. Tutto condito da accuse di doping dalle quali è stato ufficialmente scagionato, sebbene la storia non sembri conclusa.

Non è difficile comprendere quanto sia importante in situazioni del genere aver al fianco persone che ti sostengano: potrai anche essere il numero uno al mondo del tennis, ma l’abbraccio e le parole di conforto sono quanto di più bello si possa ricevere. Sono le piccole grandi cose che ti donano linfa e la forza di andare avanti, anche quando il mondo intero sembra fare di tutto per metterti in ginocchio.

Jannik Sinner sapeva che la zia Meggi era malata e che presto se ne sarebbe andata. Di recente era andato a trovarla in ospedale, dove la donna ha ricevuto in ultimo delle cure palliative seguita dalla Dottoressa Monika Hilber, citata nel necrologio della famiglia.

Jannik Sinner e il rapporto speciale con zia “Meggi”

Zia Meggi è stata come una seconda mamma per Jannik Sinner ed è a lei, alla quale non ha mai smesso di pensare neanche per un momento, nemmeno quando si confrontava con i grandi del tennis battendoli uno per uno, che aveva dedicato la vittoria agli US Open a New York.

Quasi in lacrime aveva detto: “Dedico questo trofeo a mia zia. Non sta bene: non so per quanto ancora l’avrò nella mia vita. È bello poter condividere i momenti importanti con chi ti vuole bene. Io lavoro per alzare queste coppe però al di fuori del tennis, c’è la vita vera“.

Poi in un’intervista successiva al Corriere della Sera aveva spiegato: “La dedica mi è venuta al momento: non sono uno che si prepara i discorsi, sono piuttosto istintivo. La zia era – cioè – è una persona molto importante per me. Da piccolo i miei lavoravano tutto il giorno e io trascorrevo molto tempo con mia zia: mi accompagnava alle gare di sci, passavamo l’estate insieme. Sono cose che mi fanno vedere lo sport in modo diverso: il tennis non è la vita. Non solo. Vorrei spendere più tempo con le persone che amo però la vita non è sempre perfetta, purtroppo”.