Mara Venier rompe il silenzio dopo le polemiche: “Non ho censurato nessuno”

Mara Venier ha deciso di dire la sua dopo la tempesta mediatica post "censura" a Domenica In: "Soffro molto, perché mai in vita mia ho censurato qualcuno"

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Luca Incoronato

Giornalista

Giornalista pubblicista, redattore e copywriter. Ha accumulato esperienze in numerose redazioni, scoprendo la SEO senza perdere il suo tocco personale

Mara Venier rompe il silenzio dopo le polemiche che hanno seguito la puntata di Domenica In andata in onda il pomeriggio dell’11 febbraio. “Soffro molto, perché mai in vita mia ho censurato qualcuno, né sono mai stata accusata di censura”. Ecco cosa ha detto sul comunicato stampa letto dopo l’intervista a Ghali e dopo l‘accusa di censura al discorso di Dargen D’Amico.

Mara Venier, la risposta alle polemiche sulla “censura”

La conduttrice non è intervenuta subito pubblicamente, ma ha scelto di pubblicare sul suo profilo Instagram il video in cui Ghali, proprio nella sua trasmissione, risponde alle domanda dei giornalisti sul suo “stop al genocidio” pronunciato sul palco dell’Ariston nella finale di Sanremo. Nessun commento ad accompagnare il video postato. La sua condivisione però suggerisce una presa di posizione in favore delle parole dello stesso artista. Una scelta dettata dalle critiche che l’hanno sommersa dopo la lettura del comunicato di Roberto Sergio durante la puntata sotto accusa: “Sono le parole, che ovviamente condividiamo tutti, del nostro Amministratore Delegato”.

Dopo pochi minuti è stata pubblicata la sua intervista a Il Corriere della Sera, al quale Mara Venier ha spiegato di aver pianto molto in questi giorni e precisando: “Io sono una conduttrice Rai. Se l’amministratore delegato della Rai mi chiede di leggere un comunicato, io lo faccio. Quanto al contenuto, forse qualcuno non è d’accordo con la condanna del massacro del 7 ottobre? Certo, è doveroso ricordare anche le vittime innocenti di Gaza”.

Sulla questione Dargen, invece, Mara Venier ha rilasciato alcuni commenti a Il Foglio: “Sono sempre stata e sempre sarò una donna libera e non ho ricevuto alcuna pressione dai vertici. E non ho mai censurato nessuno. Semplicemente, avevamo poco tempo”. Il riferimento, in questo caso è al fuori onda in cui Mara Venier ha contestato ai giornalisti in studio le domande fatte chiedendo di non metterla in imbarazzo, dopo che Dargen D’Amico aveva parlato della questione migranti. Infine Venier nell’intervista ha detto: “Ho invitato Dargen domenica prossima in trasmissione, spero voglia venire”.

Le parole di Ghali e Dargen D’Amico a Domenica In

In questi giorni Mara Venier era piombata nel più completo silenzio, scegliendo di disattivare i commenti sul suo profilo Instagram e  di lasciar passare la tempesta, almeno per un po’. In tanti si sarebbero aspettati delle parole a tema durante la prossima puntata di Domenica In e invece ecco le sue dichiarazioni al Corriere della Sera e su Il Foglio. Ma cos’è successo nella puntata di Domenica In dell’11 febbraio?

Al centro delle accuse di “censura” c’è l’intervento di Dargen D’Amico e l’interruzione del suo discorso da parte della conduttrice, giustificato dalla stessa per mancanza di tempo in trasmissione. L’artista a Sanremo 2024 ha portato un testo bello e attuale, Onda alta, che fotografa la realtà dei migranti in mare.

Ancora più criticata è stata la scelta di leggere un comunicato dell’amministratore delegato Rai Roberto Sergio dopo le parole di Ghali, anche lui ospite nella puntata post sanremese di Domenica In. Il cantante ha scelto di rispondere alle accuse dall’ambasciatore israeliano a Roma. Questo ha accusato Sanremo di aver diffuso messaggi d’odio riferendosi al suo “stop al genocidio”, gridato dal palco dopo l’ultima performance della sua canzone, Casa mia.

Ghali, ospite da Mara Venier ha detto: “Mi dispiace che abbia risposto in questo modo, ci sono tante cose da dire, proprio queste. Per cosa devo usare questo palco? Io sono un musicista ancora prima di essere su questo palco. Ho sempre parlato di questo fin da quando sono bambino, non è dal 7 ottobre e internet può documentare. Questa cosa va avanti già da un po’. La gente ha sempre più paura di dire ‘stop alla guerra e stop al genocidio’ e il fatto che lui dica così non va bene, continua questa politica del terrore. Le persone sentono che vanno a perdere qualcosa se dicono ‘viva la pace’ e non deve succedere. L’Italia porta valori completamente opposti. Ci sono dei bambini di mezzo”.