13 anni fa l’addio a Heath Ledger: i misteri sulla morte, l’insonnia, Joker

Nel gennaio 2008 moriva Heath Ledger: i misteri sulla morte, l'insonnia, Joker e l'amore per Michelle Williams

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Redazione

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Tredici anni, è questo il tempo trascorso dall’addio a Heath Ledger, leggenda del cinema. La sua morte, avvenuta a causa di un mix di farmaci, continua a essere avvolta ancora da misteri, legati anche al suo ruolo più famoso, quello di Joker, e alla lotta contro l’insonnia che lo tormentava da tempo. Era il 22 gennaio 2008 quando Heath Ledger venne trovato morto nel suo appartamento di New York.

All’epoca era all’apice della sua carriera. A soli 28 anni aveva già regalato al cinema diversi ruoli cult, come quello di Ennis Del Mar, cowboy innamorato e tormentato ne I segreti di Brokeback Mountain di Ang Lee (in cui aveva incontrato il grande amore della sua vita, Michelle Williams) e Robbie Clark in Io non sono qui, film biografico sulla vita di Bob Dylan. La sua prova d’attore più famosa però resta quella realizzata ne Il cavaliere oscuro, pellicola di Christopher Nolan sulla saga di Batman. Nel film Heath aveva dato vita a un Joker folle e beffardo, riuscendo a rubare la scena persino a Christian Bale, protagonista del film nei panni dell’uomo pipistrello.

L’addio doloroso di Heath Ledger a Michelle Williams

Quando Heath Ledger morì aveva chiuso da poco la sua relazione con Michelle Williams. Un addio burrascoso arrivato dopo tre anni d’amore e la nascita della figlia Matilda Rose nel 2005. L’amico Gerry Grennell, in contatto con lui fino all’ultimo giorno, ha spiegato che l’attore combatteva, oltre che con l’insonnia, con il senso di colpa per la fine della love story. “Gli mancava la sua famiglia, gli mancava la sua bambina. Voleva disperatamente vederla, tenerla stretta e giocare con lei”, ha spiegato a Vanity Fair Usa. Dopo la tragica scomparsa dell’ex compagno, la Williams ha continuato a tenere vivo il suo ricordo. In onore del loro amore ha scelto di non farsi crescere i capelli e di avere sempre un taglio corto. “A Matilda piacerebbe se sua madre si facesse crescere i capelli, anche se probabilmente non accadrà presto – ha raccontato -. Mi sento me stessa con i capelli corti, anche se le uniche persone che li amano sono gli uomini gay e le mie amiche, agli uomini non piace questa acconciatura. Li ho tagliati per l’unico uomo etero che abbia mai amato i capelli corti e li porto ancora in memoria di qualcuno che ho amato davvero”. In un’intervista a Vanity Fair ha raccontato la sua vita di mamma single di Matilda Ledger e la volontà di omaggiare ogni giorno Heath, suo grande amore. “A Matilda dico sempre – ha spiegato -: tuo papà mi ha amato prima che chiunque si accorgesse che avevo talento, che ero carina o avevo dei bei vestiti”.

L’insonnia: il tormento di Heath Ledger

Negli ultimi mesi della sua vita, Heath Ledger non stava bene. L’attore soffriva di una grave forma di insonnia che lo portava a dormire appena un’ora a notte. Da tempo inoltre combatteva contro l’ansia, una situazione aggravata da altri fattori. Non solo la fama, ma anche una polmonite, contratta sul set, da cui era uscito da poco, e il dolore per l’addio a Michelle Williams, con continui viaggi dall’Australia, dove era nato, agli Stati Uniti, dove viveva sua figlia, sino all’Europa, dove stava girando il film Parnassus di Terry Gilliam. All’epoca viveva con Gerry Grennell con cui si stava preparando per la nuova pellicola. A People, nel 2017, l’attore ha confessato che Heath nell’ultimo periodo era “esausto, emotivamente e fisicamente”. A tormentarlo era soprattutto l’insonnia che gli impediva di riposare. “Lo sentivo vagare per l’appartamento. Mi alzavo e gli dicevo: ‘Dai, amico, torna a letto, devi lavorare domani’. Ma lui mi rispondeva: ‘Non riesco a dormire, amico’”. Per risolvere questo problema il divo si era fatto prescrivere dei sonniferi e degli ansiolitici dal medico. La cura però non stava ottenendo nessun risultato: “Diceva: “Devo smetterla, non mi aiutano, non sto bene, mi fanno sentire più arrabbiato””.

I misteri della morte di Heath Ledger

Heath Ledger venne trovato senza vita nella sua casa di New York. A rinvenire il corpo, il primo pomeriggio del 22 gennaio 2008, furono la fisioterapista, con cui l’attore aveva appuntamento, e la domestica. Il decesso venne stimato fra le 13 e le 14.45. Nelle ore successive al tragico annuncio della sua morte, il marciapiede dell’edificio di Soho venne invaso da biglietti, fiori e omaggi. In primo momento si parlò del periodo difficile che stava vivendo il divo, ma nell’appartamento vennero trovati solo i medicinali che gli erano stati prescritti regolarmente. L’autopsia non rivelò le cause del decesso, per questo vennero richieste ulteriori analisi più approfondite. Il 6 febbraio la polizia affermo: “Mr. Heath Ledger è morto per una intossicazione acuta provocata dagli effetti combinati di ossicodone, idrocodone, diazepam, temazepam, alprazolam e doxilamina”. Si tratta dei principi attivi che erano presenti nei sonniferi, negli analgesici e negli ansiolitici che prendeva l’artista. Una morte accidentale dunque, causata da una intossicazione, ma che nel corso degli anni ha continuato a far discutere per via dell’ultimo ruolo interpretato da Heath: quello di Joker.

Heath Ledger e Joker

Reale, violento e spaventoso: il Joker di Heath Ledger è entrato nella storia del cinema. Un personaggio che, secondo molti, aveva messo a dura prova l’attore che si era preparato così tanto da immergersi completamente nella mente del criminale. “Heath era solito rinchiudersi in se stesso – ha raccontato nel 2012 il padre Kim Ledger, nel documentario Too Young To Die -. Era un suo rituale, si immergeva nel personaggio che doveva interpretare finché non spariva”. Per questo motivo aveva anche creato un Diario di Joker che conteneva storia spaventose, carte e foto che servivano al divo a immedesimarsi con il sociopatico nemico di Batman. In tanti sono convinti che Ledger si fosse in qualche modo “perso” all’interno del suo personaggio, risucchiato dalla sua follia. La famiglia invece è convinta che stesse bene e che la sua fine sia stata solo frutto di una tragica coincidenza. Di certo Heath era molto provato dopo le riprese de Il Cavaliere Oscuro. La sua interpretazione, così intensa, è entrata nella storia del cinema e nel 2009 ha ottenuto l’Oscar postumo come Miglior attore non protagonista.