Addio a Franca Nuti, morta nella notte di domenica 12 maggio. Una delle più grandi attrici che il teatro italiano abbia conosciuta. Amata, stimata, imitata: animata da classe e coraggio. Un carattere che l’ha resa perfetta controparte nel sodalizio con Luca Ronconi, altro indimenticabile grande del palcoscenico nostrana. Ci lascia dopo due anni difficili, accompagnata nell’ultimo momento, al sopraggiungere di un malore, dal marito, Giancarlo Dettori, collega di alta classe.
Una vita dedicata al teatro
Con oltre 200 spettacoli all’attivo, Franca Nuti ha esplorato con maestria il repertorio ibseniano, vincendo un prestigioso premio in Svezia per il suo impegno nel divulgare le opere di Henrik Ibsen. Ha interpretato ruoli chiave in opere come “John Gabriel Borkmann“, “Spettri“, “Piccolo Eyolf“, “Peer Gynt” e “Le colonne della società“. Oltre a Ibsen, Nuti ha portato in scena anche August Strindberg e molti altri autori, dimostrando una versatilità e una profondità interpretativa che l’hanno resa una delle attrici più rispettate del suo tempo.
Nata nel freddo febbraio del 1929 a Torino, Franca Nuti ha marcato indelebilmente il panorama teatrale e cinematografico italiano. Diplomata all’Accademia dei Filodrammatici di Milano nel 1954, la Nuti ha calcato le scene con una presenza scenica incomparabile, diventando una musa per registi del calibro di Luca Ronconi e interpretando magistralmente i grandi autori nordici, con una predilezione particolare per Ibsen, grazie al quale ha ricevuto numerosi riconoscimenti, inclusi premi internazionali in Svezia.
Un’icona del teatro Ibseniano e Strindberghiano
Franca Nuti ha esplorato con maestria e passione i complessi ruoli del repertorio ibseniano e strindberghiano, interpretando personaggi intensi che richiedevano una profonda introspezione psicologica. Con oltre 200 spettacoli all’attivo, tra teatro, televisione e radio, la sua carriera è stata una testimonianza della sua versatilità e del suo impegno artistico costante.
L’insegnamento e l’mpegno civile
Oltre alla sua carriera teatrale, forse in pochi sanno che Franca Nuti è stata anche un’appassionata insegnante, dedicando tempo a formare giovani talenti prima a Roma, poi a Torino e infine a Milano, presso la scuola di Ronconi. Ha lavorato in prestigiose istituzioni come l’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico” e la Scuola del Piccolo Teatro di Milano, fondata da Giorgio Strehler.
Il suo impegno è andato oltre il palcoscenico, partecipando a progetti culturali significativi, come il lavoro poetico con Giovanni Raboni.
Una vita privata personale e complessa
Il lungo matrimonio con il collega Giancarlo Dettori ha rappresentato una partnership di rispetto e professionalità, benché le loro apparizioni insieme sul palco siano state sporadiche.
In un’intervista intima e riflessiva concessa a Torturga Magazine, Franca Nuti ha condiviso le sue profonde intuizioni ed esperienze personali tratte dalla sua illustre carriera e vita. Riflettendo sul suo recente ruolo in “A German Life” al Piccolo Teatro di Milano, ha discusso delle complessità di interpretare Brunhilde Pomsel, segretaria di Goebbels durante l’era nazista, sottolineando l’importanza emotiva e storica del ruolo.
Nuti ha anche raccontato il suo viaggio attraverso gli orrori della Seconda Guerra Mondiale, le sue esperienze infantili durante i bombardamenti e l’impatto del tumulto politico sulla sua vita personale.
Franca ha ricordato la morte del fratello durante la guerra e ha condiviso ricordi commoventi delle lotte della sua famiglia, inclusa la loro ricollocazione da Firenze a Milano. Ha descritto gli sforzi antifascisti del padre durante il regime di Mussolini, che includevano l’aiuto agli amici ebrei e l’inganno dei soldati tedeschi, mostrando una resistenza profondamente radicata contro la tirannia.
Premi e riconoscimenti
Franca Nuti è stata onorata con numerosi riconoscimenti nel corso della sua carriera, tra cui quattro premi Ubu, i premi Simoni, Flaiano, Duse, e molti altri. La sua ultima grande performance è stata nel maggio 2021 al Piccolo Teatro di Milano, in “A German life” di Christopher Hampton, dove ha interpretato la segretaria di Goebbels, Brunhilde Pomsel, mostrando ancora una volta la sua incredibile capacità di connettere passato e presente con profondità e sensibilità.
L’ultima performance e il testamento artistico
La sua ultima apparizione teatrale, è stata nel maggio 2021 al Piccolo Teatro di Milano proprio con lo spettacolo di cui si parlava poc’anzi, “A German Life” di Christopher Hampton, che è stata una celebrazione della sua lunga e fruttuosa carriera. In questo monologo, Nuti ha interpretato Brunhilde Pomsel, segretaria di Goebbels, e tutta l’esibizione fa riflettere sulle tragedie del nazismo e sul ruolo dell’individuo nella storia. Questo dimostra ancora una volta l’enorme sensibilità e profondità di una grande attrice