Ema Stokholma: “Sono tornata nel posto dove ero quasi morta”

L'emozionante racconto della conduttrice, che ha vissuto un'infanzia segnata dalle violenze della madre

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Antonella Latilla

Giornalista, esperta di tv e lifestyle

Giornalista curiosa e determinata. Scrittura, lettura e cronaca rosa sono il suo pane quotidiano. Collabora principalmente con portali di gossip e tv.

Ritorno al passato per Ema Stokholma. La conduttrice e speaker radiofonica francese è tornata nei luoghi della sua infanzia: più precisamente a Romans-sur-Isère, dove ha vissuto anni difficili e complicati a causa delle violenze della madre. Un viaggio che la 39enne ha voluto compiere con il fidanzato Angelo Madonia, il ballerino conosciuto un anno fa a Ballando con le Stelle.

La difficile infanzia di Ema Stokholma: il racconto da brividi

“Non ci ero tornata più a Romans-sur-Isère. Che c***o ci tornavo a fare in quel posto dove ero nata, cresciuta, dove ero quasi morta? Quasi 30 anni fa in una Peugeot 106 insieme a mia madre e mio fratello cercavamo una nuova vita”: inizia così il lungo e toccante messaggio di Ema Stokholma su Instagram, corredato da un video in cui la presentatrice ha gli occhi pieni di tristezza.

“Pochi anni dopo quella partenza scappavo di casa per non tornarci mai più, scegliendo l’Italia come un pomodoro sceglie lo spaghetto, perché questa nuova vita non l’avevo trovata io, – ha proseguito l’ex concorrente di Ballando con le Stelle – e la violenza degli anni passati non era rimasta in quella cittadina del Sud della Francia ma era salita con noi sulla Peugeot e se fosse stata una Citroen sarebbe stato lo stesso”.

Ema Stokholma ha poi ricordato: “Da quel ponte mia madre mi disse di buttarmi, oggi non so perché istintivamente ci ho sputato nell’acqua, davanti a Angelo Madonia che mi guardava incredulo. Strano come i ricordi siano selettivi. Immagini quotidiane ma insignificanti ti si imprimono in un angolo della testa o della pancia e non sai perché”.

Un lungo sfogo che è poi andato avanti: “Oggi la casa è vuota, in affitto, era vuota pure quando ci stavamo noi dentro. Sono stata dove da bambina non pensavo di aver un oggi, insieme a Angelo e Jordan (il suo cane, ndr), come per dire guarda che sei viva e che stai alla grande, guarda che stringerai i denti e diventerai sensibile. La verità? Ho vomitato tutta la notte“.

Tra i tanti messaggi di affetto e sostegno quello della migliore amica Andrea Delogu: “Il cerchio si è chiuso e ora ne aprirai mille e mille ancora e ci giocherai e sarà bellissimo. Questa è la mia amica, l’amica che ha più coraggio di quello che pensa e che cambia le cose sempre in meglio anche se non lo sa. Ti amo”.

Anche il compagno Angelo Madonia ha commentato con un “ti amo” e altri messaggi di incoraggiamento sono arrivati da parte di diversi personaggi del mondo dello spettacolo come: Sandra Milo, Alessia Marcuzzi, Antonella Clerici, Corrado Fortuna. Tutti compatti nel sostenere Ema Stokholma, la cui vita è stata segnata da violenze e drammi.

Ema Stokholma e il difficile rapporto con la madre

Non è la prima volta che Ema Stokholma parla della sua infanzia difficile: il tema è al centro del suo libro autobiografico dal titolo Per il mio bene. “A mia madre dava fastidio anche il mio respiro, la voce, il disegno che avevo fatto”, ha detto una volta la conduttrice. Secondo Ema sua madre era una donna malata: “Credo che lei non stesse bene. Non c’è stato alcun aiuto, alcuna diagnosi, ma credo avesse diversi problemi mentali”.

La Stokholma e suo fratello maggiore Gwendal hanno subito ripetute violenze: “Io la odiavo profondamente. Non ho mai provato amore nei suoi confronti, non ricordo un abbraccio, una carezza”. Il momento della liberazione, per lei, è arrivato a 15 anni: a quell’età è riuscita a scappare di casa, dopo vari tentativi falliti, ed è arrivata in Italia, dove è riuscita a ricostruirsi una vita.

Sono andata da mio padre che mi ha accolta in casa” – ha svelato Ema, intervistata da Caterina Balivo – “Lui è una brava persona, sì, ma ha la sua grossa parte di colpa. Ha lasciato sola mia madre, me e mio fratello”. La deejay è stata in analisi per molti anni, riuscendo così a superare la sua infanzia travagliata. Ema Stokholma ci ha tenuto a precisare: “Il perdono non è obbligatorio, l’ho capita, l’ho accettata ma non perdonata”.