È il simbolo di un nuovo modo di fare imprenditoria, volto di una generazione arrivata nel mondo del lavoro ben prima dell’avvento dei social ma che quei social, con i loro complessi e volubili meccanismi, li ha saputi comprendere e sfruttare per dar luce la propria azienda. La chiamano influencer e lei ribadisce di essere un’imprenditrice, ma i due ruoli si fondono e si confondono nella figura di Cristina Fogazzi, meglio conosciuta come l’estetista cinica.
Cristina Fogazzi, una comune difficile infanzia
Cristina Fogazzi nasce in un piccolo comune della provincia bresciana nel 1974. A un anno diventa una bambina “speciale”, perché tra le pochissime a essere figlia di divorziati – la legge sul divorzio arriva un anno dopo la sua nascita. “Alle elementari mia madre mi chiedeva di dire che papà era via per lavoro e non che fosse andato via di casa” ha raccontato ospite di Caterina Balivo a La Volta Buona.
La sua infanzia è tanto comune quanto complessa. Il padre ragioniere, accanto a un’altra donna, la madre legata a un passato che non riesce a lasciare andare, costretta a reinventarsi a 40 anni come operaia per mantenere la figlia a carico. Una famiglia che si lascia, si prende, litiga e fa sacrifici. A 21 Fogazzi lascia la casa materna e prova a costruire qualcosa di suo.
La nascita dell’estetista cinica
Cristina Fogazzi fa l’estetista, impara tutto quello che può e decide di passare l’insegnamento a ragazzi più giovani, che poi prenderà a lavorare con lei. Non è facile metter su un centro estetico solo con le proprie forze: “Per molto tempo ho dormito su una brandina in negozio”. I sacrifici sono tanti, la voglia di farcela ancora di più. La svolta, però, un po’ come sempre accade, arriva quasi per caso.
Sono gli anni dell’esordio di Instagram e Cristina Fogazzi decide di usarlo per comunicare quello che ha imparato nei lunghi anni di lavoro. Cos’è la cellulite? Come si cura? Esistono metodi miracolosi? Afferra uno smartphone e, in modo del tutto amatoriale e per questo davvero sincero, si impegna a smontare tutti i falsi miti sull’estetica. Si fa chiamare estetista cinica e per mostrare gli inestetismi usa il proprio corpo e quelli delle sue collaboratrici, corpi normalissimi simili a quelli delle sue follower.
Da estetista a imprenditrice
Il format funziona, l’estetista cinica pubblica un libro che va a ruba, pieno delle stesse vignette ormai virali sui social. Viene chiamata in televisione, nel ben seguito primo pomeriggio Rai, per raccontare quello che già spiegava sui social. Lancia la propria azienda VeraLab e crea la sua linea di cosmetici, con tanto di e-commerce. Il negozio di Brescia si amplia, arrivano pop up store e scaffali nei centri commerciali e nelle zone dello shopping di quasi tutta Italia.
Oggi VeraLab è una realtà da 88 dipendenti – di cui 77 donne. Un’azienda cresciuta del 61% nei primi 8 anni di vita, con un fatturato da oltre 70 milioni di euro nel 2023. Nel 2019, Cristina Fogazzi è inserita da Forbes tra le 100 donne più influenti dell’anno.
“Non chiamatemi influencer”
Cristina Fogazzi non vuole essere chiamata influencer, eppure in un certo senso lo è. I follower sono tanti, la fama è arrivata dal web – così come l’interesse verso i suoi prodotti. Di influencer “puri” Cristina Fogazzi si circonda e non solo perché suoi testimonial. Ultimamente ha difeso Chiara Ferragni, nel mirino delle Procure, definendola amica. Trascorre le vacanze con Paolo Stella, volto noto di Instagram.
Sul red carpet di Venezia sfila assieme agli altri influencer, non defilata come gli imprenditori che acquistano il biglietto in sordina. Sui social non mostra solo le creme da lei ideate, ma racconta la propria quotidianità, la propria vita (ha ad esempio raccontato del rapporto con la madre recentemente scomparsa). Partecipa alle polemiche del giorno e si presta ai trend del momento. È un’imprenditrice e si diverte a fare l’influencer, seppur non le piaccia troppo ammetterlo.