Caterina Varzi è la seconda moglie di Tinto Brass e sua musa ispiratrice. 60 anni e una passione per la psicanalisi, Caterina ha condiviso vita privata e lavoro con il maestro dell’eros. Il primo incontro è avvenuto nel 2008, poco tempo dopo la morte di Carla Cipriani, l’amatissima prima moglie del regista, soprannominata Tinta.
Chi è Caterina Varzi
A unirli la passione per il cinema e un sentimento cresciuto a poco a poco durante una collaborazione. “Seguivo una trattativa per una società di produzione” – ha rivelato lei, raccontando il primo incontro. Avvocato di successo, Caterina ha rivoluzionato la sua vita da quel momento, diventando co-sceneggiatrice, musa ispiratrice e consigliera di Tinto Brass. “Credo di aver preso il suo posto, ma solo dal punto di vista professionale” – aveva svelato nel 2009 parlando di Tinta, prima moglie del regista, durante la presentazione di un corto.
Un anno dopo però le cose erano cambiate. Il regista è stato colpito da un ictus e Caterina è rimasta al suo fianco, aiutandolo e sostenendolo in un momento molto difficile. A dimostrazione che l’amore che provano l’uno per l’altra va ben oltre la mera passione. “Senza di lei non sarei qui” – aveva confessato lui nel 2013 – “Quando ho ripreso coscienza ed ero immobile e non riuscivo a parlare, Caterina era lì e io riuscivo a pensare solo: quanto sei bella. È stato un momento difficile, la verità è che ho pensato anche al suicidio. Invece eccomi qui. Caterina mi ha riportato alla vita e alla memoria”.
Il matrimonio nel 2017
Nel 2017 si sposano, ma le nozze sono seguite da un’aspra battaglia legale con i figli di Tinto Brass. Proprio in quell’anno infatti avevano presentato un’istanza contro il padre, temendo che non fosse in grado di amministrare il suo patrimonio. Il giudice aveva dato loro ragione, nominando però come amministratrice proprio Caterina Varzi.
Accanto a lei, il regista ha affrontato un altro difficile capitolo della sua vita. Nel gennaio 2021 è stato colpito da ischemia ed è stato a lungo ricoverato in ospedale, durante la pandemia e quindi lontano da tutti i suoi affetti più cari: “Ho passato 5 giorni in pronto soccorso, non mi rendevo conto di dove fossi, mi chiedevo dove fosse Caterina, perché non venisse e mi sentivo disperato. Poi ho capito che nessuno poteva entrare a causa del Covid” – aveva raccontato Tinto Brass – “Ma sapevo che lei c’era sempre ad aspettarmi”.
Il segreto del loro amore? A rivelarlo è proprio Caterina: “A legarci è l’insofferenza che abbiamo entrambi rispetto all’ipocrisia e a tutto ciò che è la rappresentazione del potere. E poi c’è una libertà di fondo che ci unisce profondamente“. Con lei al suo fianco, Tinto ha combattuto ogni sua paura, anche quella della vecchiaia. Solo il timore di abbandonarla, un giorno, lo turba vista la grande differenza d’età che non è mai stata un problema per loro: “Ma mi consola sapere che una donna come lei non resterà mai sola”.
Al suo fianco, Tinto Brass è molto cambiato e ha in parte perduto la passione per l’eros che ha smosso tutta la sua vita. “Al mio fianco è diventato più pudico”, aveva raccontato, spiegando che – per starle vicino – ha rinunciato a una parte del suo essere che ha trasformato in qualcosa di più profondo. Oggi, sono più uniti che mai.