Addio a Marco Occhetti, ex voce dei Cugini di Campagna: il saluto commosso della figlia Giulia

Il mondo della musica leggera piange la scomparsa di Marco Occhetti, storica ex voce dei Cugini di Campagna

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Nicoletta Fersini

Giornalista, Content Editor, SEO Copywriter

Giornalista ed evocatrice di parole: appassionata di lifestyle, tv e attualità. Inguaribile curiosa, osserva il mondo. Spesso sorseggiando un calice di vino.

Pubblicato: 25 Aprile 2022 11:56

Il mondo della musica leggera ha perso una delle sue voci più raffinate e particolari. Marco Occhetti, detto Kim, è venuto a mancare a causa di un arresto cardiaco, a soli 62 anni. Ne ha parlato la figlia Giulia su Facebook, in un commosso messaggio che ha subito raccolto i tanti commenti di chi conosceva il cantante, ma anche di chi non lo ha mai dimenticato dopo l’esperienza nei Cugini di Campagna.

Marco Occhetti, le parole della figlia Giulia

“Come avrete potuto leggere, purtroppo ieri sera papà è venuto a mancare. Ringrazio tutti per i messaggi che gli avete scritto. Papà era un casinaro e gli sarebbe piaciuto avere tanta gente intorno a ricordarlo“, queste le parole condivise da Giulia Occhetti su Facebook, in ricordo di papà Marco. Un messaggio tanto semplice quanto commosso che in breve ha fatto il giro dei social e ha riportato a galla nelle menti di tante persone quel periodo d’oro, tra gli anni Ottanta e Novanta, in cui Marco Occhetti aveva raggiunto il successo con i Cugini di Campagna.

Giulia ha poi fornito qualche informazione in più a proposito dei funerali del cantante e musicista, in programma il 25 aprile alle 15 nella Chiesa di Santo Stefano Protomartire, a Fiano Romano. Un’occasione per dare l’ultimo saluto a un artista che ha vissuto un’esistenza interamente dedicata alla musica, nonostante i momenti difficili.

Marco Occhetti, il successo con i Cugini di Campagna

Mentre ammirano le imprese di Nick Luciani dei Cugini di Campagna all’Isola dei Famosi 2022, probabilmente molti (soprattutto i giovanissimi) non conoscono la storia della band e non sanno che prima del cantante dalla bionda chioma riccioluta la voce in falsetto era proprio quella di Marco Occhetti. L’artista, che si faceva chiamare Kim, entrò a far parte della band lanciata da Renzo Arbore e Gianni Boncompagni ad Alto Gradimento nel 1986, prendendo il posto di Paul Manners.

Quegli anni tra il 1986 e il 1994 sono stati folgoranti, ricchi di grandi successi e hanno portato Occhetti e gli altri membri del gruppo, tra cui i fondatori Silvano e Ivano Michetti, in giro per il mondo a suon di brani iconici come Anima Mia, Il ballo di Peppe, Meravigliosamente, Uomo mio e tanti altri.

Marco Occhetti, le difficoltà dopo l’addio ai Cugini di Campagna

Gli anni nei Cugini di Campagna hanno donato a Marco Occhetti un successo stellare, complice soprattutto la sua voce che con il falsetto riusciva a raggiungere note impossibili per la gran parte dei cantanti. Eppure nel 1994 l’artista decise di lasciare la band dei gemelli Michetti, dopo aver inciso un album (l’unico) Kimera, che non ebbe un grande riscontro da parte del pubblico.

Quella decisione è stata l’inizio di un percorso difficile per Occhetti che dai più prestigiosi palcoscenici del mondo si ritrovò costretto a esibirsi per strada. Ne aveva parlato qualche tempo fa in una rara intervista, rilasciata al settimanale Di Più: “Ero ricco, famoso e giravo il mondo. Ora per campare sono costretto a esibirmi per strada e spero nella benevolenza delle persone per racimolare qualche spicciolo. Ma nessuno mi sentirà mai cantare Anima Mia, mi fa troppo male pensare a quello che non ho più”.

La vita di Marco Occhetti cambiò n modo drastico, al punto da risentirne anche nella sfera privata e personale: “La mia vita precipitò – aveva spiegato nell’intervista -, i risparmi finirono, mi separai dalla donna con cui ho avuto una figlia (Giulia, ndr) e i locali non mi chiamarono più a cantare. Andai a vivere con mia mamma e mio fratello, entrambi disabili, ma la pensione di mia madre non bastava. Avevo il rimpianto di quella che avrebbe potuto essere la mia vita“.