Audrey Hepburn
Audrey Hepburn è stata un'attrice inglese, icona del cinema e del teatro internazionali
BIOGRAFIA
Audrey Kathleen Ruston nasce il 4 maggio 1929 al numero 48 di rue Keyenveld, nel quartiere di Ixelles a Bruxelles. Era figlia di Joseph Anthony Ruston, di origine inglese, e della baronessa olandese Ella van Heemstra, sua seconda moglie. Più tardi il padre affianca al cognome della famiglia anche "Hepburn" - il nome della nonna materna - creando la dicitura Hepburn-Ruston.
Dalla precedente unione della madre con l'aristocratico Hendrik Gustaaf Adolf Quarles van Ufford provengono due fratellastri, Arnoud Robert Alexander e Ian Edgar Bruce. Tra gli antenati della famiglia si segnalano figure storiche come Edoardo III d'Inghilterra e James Hepburn, quarto conte di Bothwell; per questa discendenza è stata avanzata anche l'ipotesi di una lontana parentela con Katharine Hepburn.
Il lavoro del padre in una compagnia di assicurazioni britannica porta la famiglia a trasferirsi spesso tra Belgio, Regno Unito e Paesi Bassi. Nel 1935 i genitori divorziano e il padre, che nutriva simpatie per il nazismo, abbandona la famiglia - un episodio che Audrey avrebbe ricordato come uno dei più traumatici della sua vita. Anni dopo, con l'aiuto della Croce Rossa, riesce a ritrovarlo a Dublino; mantiene un rapporto e lei lo aiuta anche dal punto di vista economico fino alla sua morte.
Nel 1939 la madre decide di trasferirsi ad Arnhem, nei Paesi Bassi, convinta che lì si sarebbe trovata maggiore sicurezza dagli eventi bellici. Proprio in quella città Audrey si dedica allo studio della danza: frequenta il Conservatorio tra il 1939 e il 1945.
Una famosa fotografia di Edward Quinn la mostra sulla Costa Azzurra nel 1951, immagine che avrebbe contribuito a fissare la sua eleganza negli anni successivi.
Con l'invasione di Arnhem da parte dei tedeschi, nel 1940, la situazione cambia radicalmente. Per proteggersi dal semplice suono inglese del suo nome, Audrey adotta per un periodo l'anagrafe Edda van Heemstra. Verso il 1944 è ormai una ballerina pronta alla scena e partecipa a esibizioni clandestine organizzate per raccogliere fondi a favore dei gruppi di opposizione al nazismo; ricorderà in seguito che il pubblico di quegli spettacoli era estremamente silenzioso - segno della paura e della tensione di quei momenti.
Dopo lo sbarco alleato in Normandia le condizioni sotto l'occupazione peggiorano drasticamente. Durante l'inverno del 1944 la carestia si fa sentire: i nazisti requisiscono gran parte delle scarse scorte di cibo e combustibile, lasciando molte famiglie senza riscaldamento e con razioni insufficienti. La popolazione muore di fame o di freddo e Audrey, provata dalla malnutrizione, sviluppa problemi di salute che avrebbero segnato i suoi valori e la sua visione della vita. Alcuni episodi della sua attività durante l'occupazione sono stati raccontati dal figlio Luca Dotti e raccolti dal giornalista Robert Matzen nella biografia del 2019 Dutch Girl: Audrey Hepburn and World War II.
In casa sua, la famiglia nasconde un soldato inglese e Audrey stessa partecipa a compiti rischiosi: è incaricata di funzioni da staffetta, aiutando formazioni partigiane o altri militari alleati nascosti.
I Paesi Bassi vengono liberati il 4 maggio 1945, proprio il giorno del sedicesimo compleanno di Audrey. In seguito descriverà la sensazione della liberazione come qualcosa di difficile da spiegare a parole: sentire la libertà nell'aria, riconoscere la lingua inglese parlata dai soldati al posto del tedesco e perfino cogliere l'odore del tabacco vero che usciva dalle loro sigarette.
Dopo un periodo di circa tre anni passato ad Amsterdam, dove prosegue gli studi di danza, nel 1948 si trasferisce a Londra. Lì prende lezioni da Marie Rambert, insegnante di grande rilievo nel mondo del balletto. Rambert le spiega che la sua statura — intorno a 1,67 m — unita agli effetti della malnutrizione subita durante la guerra, limitava notevolmente le probabilità di arrivare a diventare una prima ballerina.
Quella considerazione, insieme ad altri fattori, spinge Audrey a orientarsi verso la recitazione. Anni dopo, Rambert avrebbe ribadito in un'intervista alla rivista Time che Audrey era stata un'allieva straordinaria e che, se avesse continuato sulla strada della danza con determinazione, avrebbe potuto diventare una ballerina eccezionale.
CARRIERA
- Dopo gli studi di danza e le prime comparse nei film britannici alla fine degli anni ’40, Audrey Hepburn inizia a farsi notare grazie a piccoli ruoli sul palcoscenico londinese. La sua eleganza naturale e la presenza scenica le aprono presto le porte del teatro. Nel 1951 viene scelta come protagonista nella versione di Broadway del musical Gigi: il suo debutto viene accolto con entusiasmo e attira l’attenzione di Hollywood.
- La consacrazione arriva due anni dopo. Nel 1953 recita in Vacanze romane, al fianco di Gregory Peck. Per la prima volta da protagonista sul grande schermo, la giovane Audrey conquista pubblico e critica con il suo fascino spontaneo e la sua delicatezza. Il film è un successo mondiale e le vale tre dei premi più prestigiosi: l’Oscar come miglior attrice protagonista, un Golden Globe e un BAFTA. Da un giorno all’altro, Hepburn diventa una delle attrici più amate e riconosciute al mondo.
- Negli anni immediatamente successivi lavora in film di grande risonanza. Nel 1954 interpreta Sabrina, diretta da Billy Wilder, con Humphrey Bogart e William Holden: la sua trasformazione da figlia dell’autista a donna sofisticata è apprezzatissima e le regala un’altra candidatura all’Oscar. Nello stesso anno recita anche in Ondine a Broadway, guadagnandosi il Tony Award come miglior attrice teatrale.
- Il 1957 è un anno speciale: Audrey balla accanto a Fred Astaire in Cenerentola a Parigi, portando sullo schermo la sua grazia da ballerina; nello stesso anno interpreta Arianna di Billy Wilder, accanto a Gary Cooper. Entrambi i film contribuiscono a consolidare la sua immagine di attrice raffinata, capace di muoversi tra commedia romantica e musical.
- Il 1959 la vede protagonista de La storia di una monaca, un ruolo intenso e drammatico che mostra una nuova sfaccettatura del suo talento. Per questa interpretazione ottiene la sua terza candidatura all’Oscar. Subito dopo arriva il film più iconico della sua carriera: Colazione da Tiffany (1961). Nei panni di Holly Golightly, Hepburn diventa un simbolo della moda e dello stile internazionale. Il tubino nero disegnato da Givenchy e il lungo bocchino da sigaretta sono entrati nell’immaginario collettivo, trasformandola in un’icona senza tempo.
- Negli anni Sessanta recita in altre pellicole di grande successo: Sciarada (1963) accanto a Cary Grant, una commedia-thriller ancora oggi amatissima; My Fair Lady (1964), dove interpreta Eliza Doolittle, film premiato con otto Oscar (anche se le sue parti cantate sono doppiate da Marni Nixon); e Due per la strada (1967), una sofisticata storia d’amore al fianco di Albert Finney, molto apprezzata dalla critica. Nello stesso anno interpreta Gli occhi della notte, un thriller che le regala la quinta nomination all’Oscar grazie al ruolo di una donna cieca che deve difendersi da tre criminali.
- Con l’inizio degli anni Settanta, Audrey sceglie di ridurre i suoi impegni cinematografici per dedicarsi alla famiglia. Continua comunque a partecipare a film importanti: Robin e Marian (1976), accanto a Sean Connery, che racconta il romantico epilogo della leggenda di Robin Hood, e Bloodline (1979), un thriller diretto da Terence Young. Nel 1981 recita in Insieme a Parigi con Ben Gazzara, ma già da tempo aveva deciso di comparire sullo schermo solo sporadicamente.
- Il suo ultimo ruolo al cinema arriva nel 1989 con Always - Per sempre di Steven Spielberg, dove interpreta un piccolo ma significativo personaggio simbolico: l’angelo Hap. Nonostante la parte fosse breve, il pubblico accolse con emozione la sua presenza sul grande schermo.
- Al di là dei film, Audrey Hepburn ha lasciato un segno indelebile nella cultura e nella moda. La sua collaborazione con Hubert de Givenchy dà vita a un sodalizio artistico e personale che contribuisce a creare il suo look inconfondibile: linee semplici, raffinatezza naturale e un’eleganza che ancora oggi viene imitata. Hepburn non è stata soltanto un’attrice di talento, ma diviene un punto di riferimento per lo stile femminile del Novecento.
- I riconoscimenti ricevuti durante la sua carriera sono numerosi: oltre all’Oscar, vinse tre BAFTA, due Golden Globe, un Tony Award e un Emmy. Nel 1993, poco prima della sua morte, riceve anche l’Oscar umanitario per il suo impegno con l’UNICEF.
LA MORTE
Nel 1992, dopo un intenso viaggio in Somalia per sostenere progetti umanitari, Audrey Hepburn inizia ad avvertire forti dolori addominali. Un medico in Svizzera la visita e, non trovando risposte definitive, le consiglia di rivolgersi a specialisti negli Stati Uniti. Così, nell’ottobre di quello stesso anno, vola a Los Angeles. Lì riceve la diagnosi più dura: un tumore al colon, cresciuto lentamente per anni fino a diventare ormai molto serio.
Viene sottoposta a un primo intervento chirurgico a novembre, seguito da una seconda operazione poche settimane dopo, a causa di complicazioni sopraggiunte. Purtroppo i medici stabiliscono che la malattia è troppo avanzata per poter essere fermata.
Le sue condizioni non le permettono di tornare in Europa con un normale volo di linea. A quel punto, l’amico di sempre Hubert de Givenchy si mobilita: chiede a un conoscente di mettere a disposizione un jet privato per riportarla a casa in Svizzera. Il gesto è accompagnato da un dettaglio commovente: l’interno dell’aereo viene riempito di fiori per accoglierla durante il viaggio.
Il 20 gennaio 1993, all’età di 63 anni, Audrey Hepburn si spegne serenamente nel sonno, nella sua abitazione di Tolochenaz, nel Canton Vaud. Lì è anche sepolta. Al funerale partecipano i figli, il compagno Robert Wolders, gli ex mariti Mel Ferrer e Andrea Dotti, l’amico di lunga data Givenchy, rappresentanti dell’UNICEF e colleghi come Alain Delon e Roger Moore. A celebrare la cerimonia è il sacerdote Maurice Eindiguer, lo stesso che, quasi quarant’anni prima, aveva officiato il matrimonio tra Audrey e Ferrer.
Quello stesso anno, il figlio Sean decide di onorarne la memoria fondando l’Audrey Hepburn Children’s Fund, un’organizzazione dedicata a sostenere programmi educativi per i bambini dei Paesi africani, proseguendo così l’impegno umanitario che aveva accompagnato la madre fino agli ultimi giorni.
VITA PRIVATA
Nel 1952 Audrey si fidanza con l’imprenditore britannico James Hanson. Sembrano pronti a sposarsi, ma presto capiscono che la carriera appena iniziata dell’attrice li terrebbe lontani troppo a lungo, e le nozze vengono annullate. Poco dopo, frequenta per breve tempo il produttore Michael Butler.
Sul set di Sabrina nasce una relazione segreta con William Holden. La casa di produzione vieta rapporti tra colleghi durante le riprese e, in più, Holden è sposato e ha due figli. Nonostante ciò, Audrey sogna di costruire una famiglia con lui. Quando però scopre che l’attore ha subito una vasectomia, decide di interrompere la storia: diventare madre per lei è un desiderio troppo forte.
Poco dopo, Audrey incontra Mel Ferrer a una festa organizzata da Gregory Peck. Lo ha già notato al cinema in Lili e ne ammira l’interpretazione. Ferrer le propone il copione della pièce teatrale Ondine, lei accetta e le prove iniziano nel gennaio 1954. Otto mesi più tardi, il 25 settembre, i due si sposano.
Nel 1955 lavorano insieme a Roma per Guerra e pace. Audrey rimane incinta, ma una caduta da cavallo sul set de Gli inesorabili provoca un aborto spontaneo. Durante la degenza in ospedale, Mel le regala un cerbiatto, lo stesso apparso in Verdi dimore. L’animale, che Audrey chiama Ip, diventa un vero compagno di casa, insieme agli altri amici a quattro zampe che lei ama circondarsi.
Il 17 luglio 1960, a Lucerna, nasce Sean, il loro unico figlio. Padrino è lo scrittore scozzese A. J. Cronin. Cinque anni dopo Audrey subisce un nuovo aborto spontaneo. Negli ultimi anni del matrimonio, circolano voci di infedeltà da parte di Ferrer, mentre i giornali insinuano che Audrey abbia una relazione con Albert Finney, conosciuto sul set di Due per la strada, cosa che lei smentisce con decisione. Alla fine, i due si separano e nel 1968 divorziano, dopo 14 anni di unione.
Durante una crociera, conosce lo psichiatra italiano Andrea Dotti e se ne innamora. Con lui immagina una vita più tranquilla, lontana dal cinema, e il desiderio di avere altri figli. Il 18 gennaio 1969 i due si sposano a Roma e l'8 gennaio 1970 nasce Luca. Nel 1974 Audrey vive un altro aborto spontaneo. Presto però il matrimonio si incrina: Dotti ha numerose relazioni extraconiugali e Audrey stessa vive un legame breve con l’attore Ben Gazzara, conosciuto sui set di Linea di sangue e …e tutti risero. Nonostante tutto, il matrimonio dura fino al 1982. A differenza di quanto accade con Ferrer, Audrey mantiene con Dotti rapporti amichevoli.
Nel frattempo, Audrey incontra l’attore olandese Robert Wolders, vedovo di Merle Oberon. Dopo il divorzio da Dotti, i due si ritrovano e iniziano a convivere. Si stabiliscono a Tolochenaz, sul lago di Ginevra, dove Audrey si dedica con amore al giardinaggio, la sua grande passione, che definisce “un atto di fiducia nel domani”. Con Wolders non si sposa, ma il loro legame è profondo e dura fino alla fine della sua vita. Insieme si dedicano a viaggi, beneficenza e missioni con l’UNICEF.
Cresciuta tra diversi Paesi e culture, Audrey non parla soltanto inglese e olandese, ma anche francese, tedesco, italiano e spagnolo, incarnando lo spirito cosmopolita che caratterizza tutta la sua esistenza.
IMPEGNO UMANITARIO
Nel 1988, subito dopo aver girato il suo ultimo film, Audrey Hepburn viene nominata Ambasciatrice speciale dell’UNICEF. Da quel momento dedica tutte le sue energie alla causa dei bambini dei Paesi più poveri, affrontando missioni umanitarie in giro per il mondo. La sua capacità di comunicare è amplificata dal talento linguistico: oltre all’inglese e all’olandese, parla fluentemente francese, tedesco, italiano e spagnolo.
La sua prima missione è in Etiopia, nello stesso anno: visita l’orfanotrofio di Macallè e si impegna per far arrivare cibo ai 500 bambini che vi vivono.
Negli anni successivi continua a viaggiare senza sosta: va in Turchia, in diversi Paesi dell’America Centrale e del Sud, e nel 1989 raggiunge con Robert Wolders il Sudan, devastato dalla guerra civile. Qui accompagna una missione che ha l’obiettivo di portare cibo e acqua alle regioni più isolate del sud. Sempre nello stesso anno visita il Bangladesh, mentre nel 1990 si trova in Vietnam per collaborare con il governo a programmi di vaccinazione e di accesso all’acqua potabile.
Il suo viaggio più drammatico è in Somalia, nel settembre 1992, appena quattro mesi prima della morte. Il suo impegno non passa inosservato. Nel 1992 il presidente degli Stati Uniti, George H. W. Bush, le conferisce la Medaglia presidenziale della libertà, uno dei riconoscimenti civili più alti del Paese. Poco dopo la sua scomparsa, l’Academy of Motion Picture Arts and Sciences le assegna anche il Premio umanitario Jean Hersholt, ritirato dal figlio Sean Hepburn Ferrer.
Anni dopo, l’eredità del suo lavoro continua. Nel 2011 i figli Sean e Luca lanciano in Italia il club di donatori UNICEF Amici di Audrey, a sostegno dei progetti contro la malnutrizione in Ciad.
FILMOGRAFIA
Cinema
- Nederlands in zeven lessen – documentario (1948)
- One Wild Oat, regia di Charles Saunders (1951)
- Racconti di giovani mogli (Young Wives' Tale), regia di Henry Cass (1951)
- Risate in paradiso (Laughter in Paradise), regia di Mario Zampi (1951)
- L'incredibile avventura di Mr. Holland (The Lavender Hill Mob), regia di Charles Crichton (1951)
- Vacanze a Montecarlo (Monte Carlo Baby), regia di Jean Boyer e Lester Fuller (1951)
- Nous irons à Monte Carlo, regia di Jean Boyer (1952)
- The Secret People, regia di Thorold Dickinson (1952)
- Vacanze romane (Roman Holiday), regia di William Wyler (1953)
- Sabrina, regia di Billy Wilder (1954)
- Guerra e pace (War and Peace), regia di King Vidor (1956)
- Cenerentola a Parigi (Funny Face), regia di Stanley Donen (1957)
- Arianna (Love in the Afternoon), regia di Billy Wilder (1957)
- Verdi dimore (Green Mansions), regia di Mel Ferrer (1959)
- La storia di una monaca (The Nun's Story), regia di Fred Zinnemann (1959)
- Gli inesorabili (The Unforgiven), regia di John Huston (1960)
- Colazione da Tiffany (Breakfast at Tiffany's), regia di Blake Edwards (1961)
- Quelle due (The Children's Hour), regia di William Wyler (1961)
- Sciarada (Charade), regia di Stanley Donen (1963)
- Insieme a Parigi (Paris - When It Sizzles), regia di Richard Quine (1964)
- My Fair Lady, regia di George Cukor (1964)
- Come rubare un milione di dollari e vivere felici (How To Steal a Million), regia di William Wyler (1966)
- Due per la strada (Two for the Road), regia di Stanley Donen (1967)
- Gli occhi della notte (Wait Until Dark), regia di Terence Young (1967)
- Robin e Marian (Robin and Marian), regia di Richard Lester (1976)
- Linea di sangue (Bloodline), regia di Terence Young (1979)
- ...e tutti risero (They All Laughed), regia di Peter Bogdanovich (1981)
- Always - Per sempre (Always), regia di Steven Spielberg (1989)
Televisione
- CBS Television Workshop – serie TV, episodio 1x14 (1952)
- Mayerling (Producers' Showcase), regia di Anatole Litvak – film TV (1957)
- Amore tra ladri (Love Among Thieves), regia di Roger Young – film TV (1987)
- Gardens of the World with Audrey Hepburn – programma TV (1993)
TEATRO
- High Button Shoes (1949)
- Sauce Tartare (1949)
- Sauce Piquante (1950)
- Gigi (1951)
- Ondine (1954)
PREMI E RICONOSCIMENTI
Premio Oscar
- 1954 – Migliore attrice per Vacanze romane
- 1955 – Candidatura alla migliore attrice per Sabrina
- 1960 – Candidatura alla migliore attrice per La storia di una monaca
- 1962 – Candidatura alla migliore attrice per Colazione da Tiffany
- 1968 – Candidatura alla migliore attrice per Gli occhi della notte
- 1993 – Premio umanitario Jean Hersholt
Golden Globe
- 1953 – Migliore attrice in un film drammatico per Vacanze romane
- 1956 – Henrietta Award alla migliore attrice del mondo
- 1956 – Candidatura alla migliore attrice in un film commedia o musicale per Arianna
- 1956 – Candidatura alla migliore attrice in un film drammatico per Guerra e pace
- 1960 – Candidatura alla migliore attrice in un film drammatico per La storia di una monaca per Colazione da Tiffany
- Candidatura Golden Globe per la migliore attrice in un film commedia o musicale 1964 per Sciarada
- Candidatura Golden Globe per la migliore attrice in um film commedia o musicale 1965 per My Fair Lady
- Candidatura Golden Globe per la migliore attrice in un film commedia o musicale 1968 per Due per la strada
- 1968 – Candidatura alla migliore attrice in un film drammatico per Gli occhi della notte
- 1990 - Golden Globe alla carriera
BAFTA
- BAFTA alla migliore attrice protagonista 1953 per Vacanze romane – Vinto
- BAFTA alla migliore attrice protagonista 1954 per Sabrina – Nomination
- BAFTA alla migliore attrice protagonista 1956 per Guerra e pace – Nomination
- BAFTA alla migliore attrice protagonista 1959 per La storia di una monaca – Vinto
- BAFTA alla migliore attrice protagonista 1964 per Sciarada – Vinto
- BAFTA Special Award: premio alla carriera 1992 – Vinto
David di Donatello
- David di Donatello per la migliore attrice straniera 1960 per La storia di una monaca – Vinto
- David di Donatello per la migliore attrice straniera 1962 per Colazione da Tiffany – Vinto
- David di Donatello per la migliore attrice straniera 1965 per My Fair Lady – Vinto
Festival Internazionale del Cinema di San Sebastian
- Concha de Plata alla migliore attrice 1959 per La storia di una monaca – Vinto
Hollywood Walk of Fame
- 1960 – Stella
Screen Actors Guild Awards
- SAG Special Award: premio alla carriera 1992 – Vinto
Tony Award
- Tony alla migliore attrice in uno spettacolo 1954 per Ondine – Vinto
- Tony Special Achievement Award: premio alla carriera 1968 – Vinto
New York Film Critics Circle Awards
- Premio alla migliore attrice protagonista 1953 per Vacanze romane – Vinto
- Premio alla migliore attrice protagonista 1954 per Sabrina – Nomination
- Premio alla migliore attrice protagonista 1956 per Guerra e pace – Nomination
- Premio alla migliore attrice protagonista 1957 per Arianna – Nomination
- Premio alla migliore attrice protagonista 1959 per La storia di una monaca – Vinto
- Premio alla migliore attrice protagonista 1962 per Colazione da Tiffany – Nomination
- Premio alla migliore attrice protagonista 1965 per My Fair Lady – Nomination
- Premio alla migliore attrice protagonista 1967 per Gli occhi della notte – Nomination
Modern Screen Award
- Modern Screen's Top Ten Award: Premio ai migliori attori dell'anno 1954 – Vinto
- Modern Screen Award: miglior attrice 1956 per Guerra e pace – Vinto
Cleveland Critics Circle Award
- Premio alla migliore attrice 1961 – Vinto
- Premio alla migliore attrice 1966 – Vinto
Nastro d'argento
- Nastro d'argento Speciale 1968 – Vinto
Maschera d'Argento
- Maschera d'Argento per il Cinema 1968 – Vinto
Victoire du Cinéma Francais Award
- Victoire alla migliore attrice dell'anno 1955 – Vinto
- Victoire alla migliore attrice dell'anno 1964 – Vinto
Theatre World Award
- World Theatre Award: Most promising personality 1952 per Gigi – Vinto[43]
Grammy Award
- Grammy per il Miglior album parlato per bambini 1994 per Audrey Hepburn's enchanted tales – Vinto (postumo)
Emmy
- Emmy for Outstanding Achievement-Informational programming 1993 per la trasmissione Gardens of the World with Audrey Hepburn – Vinto (postumo)
Bambi
- Premio Bambi Onorario 1991 – Vinto
Golden Plate
- Golden Plate Award for Achievement in Arts and Public service 1991 – Vinto
USA Film Festival
- Premio Onorario: Master Screen Artist 1991 – Vinto
Women in Film Crystal Award
- Crystal Award 1996 – Vinto (postumo)
FAQ e Curiosità su Audrey Hepburn
Che malattia aveva Audrey Hepburn?
Audrey Hepburn è morta a seguito di complicanze per un tumore al colon scoperto in stadio avanzato.
Come mai Audrey Hepburn parla italiano?
Come ha raccontato il figlio Sean Hepburn Ferrer, Audrey Hepburn avrebbe iniziato a parlare italiano già in Svizzera, a Lucerna, dove aveva trascorso un po' di tempo con la sua famiglia.
Audrey Hepburn e Katherine Hepburn erano imparentate?
No, tra le due attrici non vi era alcun legame di parentela.
Le ultime notizie su Audrey Hepburn
Fernanda Gattinoni, stilista: biografia e curiosità
Fernanda Gattinoni è stata una delle più importanti stiliste italiane di successo. Il suo stile intramontabile: ripercorriamo la vita e la carriera