Dopo sette anni di assenza, Massimo Giletti è tornato ufficialmente nella famiglia Rai. L’accordo è stato siglato già a fine febbraio, segnando un ritorno molto atteso e celebrato dagli appassionati della televisione italiana.
Roberto Sergio e Giampaolo Rossi: “Siamo molto soddisfatti”
La firma del contratto che lega Giletti alla Rai per la realizzazione di diversi progetti editoriali è stata accolta con grande entusiasmo dall’amministratore delegato Roberto Sergio e dal direttore generale Giampaolo Rossi, che hanno dichiarato: “Siamo molto soddisfatti di riaccogliere uno dei volti più influenti della televisione italiana. Bentornato, Massimo, in quella che è stata per tanti anni la tua ‘casa’”.
Per Giletti, questo ritorno rappresenta un ritorno alle origini, al luogo dove ha trascorso gran parte della sua carriera televisiva. Dopo una lunga serie di programmi di successo, come L’arena, Mixer, Mezzogiorno in famiglia e molti altri, tutti trasmessi sotto l’egida della Rai, nel 2017 il conduttore ha deciso di intraprendere una nuova avventura con La7, conducendo .
Il legame con la Rai è rimasto forte in Massimo Giletti, come dimostrano le sue parole al momento dell’addio: “È stato inevitabile uscire dalla Rai e provare tristezza – aveva dichiarato all’epoca – anzi, molta amarezza perché è casa mia”.
Il periodo trascorso fuori dagli studi di Saxa Rubra non è stato privo di difficoltà, e il conduttore ha dovuto affrontare diverse critiche e controversie legate alla programmazione televisiva.
Perché Massimo Giletti ha lasciato La7
Le ragioni di questa scelta furono ampiamente chiarite da Urbano Cairo, proprietario di La7, in un’intervista durante il Festival della TV di Dogliani.
Cairo aveva smentito categoricamente l’idea che la chiusura della trasmissione sia stata motivata da lamentele o pressioni riguardanti la presenza di Salvatore Baiardo, personaggio legato a controversie e inchieste giudiziarie. La decisione di interrompere “Non è l’Arena” è stata esclusivamente editoriale.
La motivazione principale sembra essere legata ai costi e alla sostenibilità economica della trasmissione. Cairo afferma di aver preso la decisione di chiudere “Non è l’Arena” autonomamente, senza consultare terze parti.
Il conduttore all’epoca aveva rilasciato alcune veloci dichiarazioni all’Ansa, mostrando rispetto per la decisione presa da La7: “Prendo atto della decisione di La7”. Aveva comunque aggiunto un pensiero commosso per il suo team, evidenziando le conseguenze umane della chiusura improvvisa della trasmissione: “In questo momento il mio unico pensiero va alle 35 persone che lavorano con me da anni e che da un giorno all’altro – senza alcun preavviso – vengono lasciate per strada”.
Riguardo alla sospensione della trasmissione e alle voci circolate, il conduttore aveva preferito mantenere un atteggiamento riservato: “Ognuno ha la sua versione. Non voglio aggiungere altro, non parlo”. Infine, ha smentito categoricamente le voci su perquisizioni nella sua abitazione: “È tutto falso. Non c’è stata nessuna perquisizione nella mia abitazione. Nessuna notifica delle forze dell’ordine, nulla di nulla. Del resto, era tutto facilmente verificabile e riscontrabile”.
Che cosa condurrà Massimo Giletti in Rai
Il nuovo progetto di Giletti in Rai sarà dedicato alle celebrazioni per i 70 anni della televisione italiana, un’occasione speciale per rivisitare la storia e l’evoluzione del mezzo televisivo nel nostro paese. Attraverso documenti storici, ospiti illustri, riflessioni e momenti di spettacolo, il conduttore affronterà le tematiche, i personaggi e gli eventi che hanno segnato la televisione italiana nel corso degli anni.
La sua presenza sul palco del settantaquattresimo Festival di Sanremo ha già anticipato l’entusiasmo per questo nuovo progetto, che promette di essere un viaggio emozionante attraverso la storia della televisione italiana.