The Substance: 5 curiosità sull’horror femminista di Demi Moore

I retroscena più curiosi da The Substance, l’horror che ha trionfato a Cannes con Demi Moore protagonista

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Maria Francesca Moro

Giornalista e Lifestyle Editor

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Pubblicato: 1 Novembre 2024 17:01

È arrivato nelle sale cinematografiche il giorno di Halloween, a ribadire il suo essere un horror e l’intenzione di non permettere agli spettatori di tornare a casa senza almeno un po’ di mal di stomaco. Ma in The Substance, il film diretto dalla regista francese Coralie Fargeat – insignito del premio per la miglior sceneggiatura al Festival di Cannes 2024 – è molto più di uno splatter. È una pellicola femminista che ci invita a riflettere (anzi ci costringe a farlo) sull’ossessione per la perfezione e la paura di invecchiare. Grazie anche alla splendida interpretazione di Demi Moore e della promettente Margaret Qualley. E se trama e scenografia sono ben visibili in sala, ecco qualche segreto dal backstage.

1. Demi Moore era del tutto inattesa

La regista Coralie Fargeat ha rivelato alla rivista People che la scelta di Demi Moore non è saltata per un soffio. Al momento di pensare alla scelta del cast, ha rivelato, quando è venuto fuori il nome della diva, Coralie ha pensato: “Dimentichiamocela. Non vorrà mai fare niente del genere, non perdiamoci tempo”. Ma per fortuna, in un tentativo privo di speranze, il copione a Moore è stato inviato comunque. Lei ha accettato, raccontando di avere avuto le stesse sensazioni provate alle lettura del copione di Ghost, ovvero che quel film avrebbe potuto essere “un vero capolavoro o un disastro totale”.

2. Il lutto prima delle riprese

L’inquietante Harvey – personaggio di cui non diciamo nulla, mantenendo questa una spoiler free zone – avrebbe dovuto essere inizialmente interpretato da Ray Liotta, il veterano del cinema noto, tra le altre, per la magistrale interpretazione in Quei bravi ragazzi di Martin Scorsese. Ma Liotta è deceduto poco prima dell’inizio delle riprese e il suo posto è stato affidato all’altrettanto talentuoso Dennis Quaid. Il nome del compianto attore compare però nei ringraziamenti finali dei titoli di coda.

3. No agli effetti speciali, sì a quelli pratici

The Substance è un horror, uno splatter e, come richiesto dal genere, mostra mostruosità che – per fortuna – non esistono in realtà. Ma per riprodurle sullo schermo nel modo più realistico e impressionante possibile, la regista ha evitato quasi del tutto gli effetti speciali da applicare al computer, preferendo al loro posto quelli che in campo cinematografico vengono definiti effetti pratici, cioè oggetti di scena, trucchi, modelli e miniature. E a guardare le immagini del film, l’esperimento è decisamente riuscito.

4. La corazza prostetica delle attrici

In ambito di effetti speciali, anche i grotteschi cambiamenti cui sono soggetti nel corso della storia i corpi delle due protagoniste sono stati realizzati “dal vivo”. Sia Demi Moore che Margaret Qualley hanno indossato arti, parti e infine intere tute prostetiche incollate alla loro pelle. La vestizione di Demi ha richiesto al team di esperti truccatori circa 6 ore al giorno. Mentre quella di Margaret è stata così invasiva da causare all’attrice ben più di un attacco di panico: “Avevo solo un occhio. Non sentivo nulla. Non potevo muovere le braccia. Volevo solo strapparlo via, ma c’era la mia pelle attaccata”.

The Substance
Fonte: IPA
Margaret Qualley in The Substance

Meno terrificante è stata la protesi che la giovane attrice ha indossato per l’intera durata del film: quella al seno. Il suo personaggio doveva avere un corpo procace e sinuoso, in stile Jessica Rabbit, ma – lo sappiamo tutte – non esiste una pozione magica per farle crescere, così si è optato per delle protesi finte, ma molto molto realistiche.

5. Qui non è Hollywood

The Substance è interamente ambientato a Hollywood e i paesaggi che mostra sono quelli tipici della California. In realtà, tutte le riprese sono state girate in Francia. Scherzetto della regista parigina: “Il cinema per me è l’arte dell’illusione, per questo quando giro un film mi diverto a inserire qualche inganno”.