Il Festival di Sanremo entra in una settimana decisiva e importante: secondo le ultime voci di corridoio, ci sarebbero tensioni dietro l’accordo tra la Rai e il Comune di Sanremo. Tutto è nato quando l’affidamento diretto alla Rai è stato giudicato illegittimo: dopo aver presentato la proposta (l’unica Rete a farlo) è giunto il momento di concludere la trattativa. Che però sarebbe tesa, tanto che gli avvocati di entrambe le parti starebbero lavorando alacremente per giungere a un accordo finale. Ma intanto ci sarebbe un piano B.
Festival di Sanremo, le tensioni
Non sono giorni facili in quel di Sanremo: a riportarlo è l’Adnkronos, che spiega lo stato della trattativa tra il Comune di Sanremo e la Rai. Ci sarebbe una deadline, ovvero entro la fine del mese di luglio: superata questa soglia, potrebbe attivarsi il cosiddetto piano B. La Rai a quel punto potrebbe organizzare il Festival da un’altra parte e non più a Sanremo. Il problema – e non è di poco conto – è che viene descritto il ritratto di due parti distanti e ferme nelle proprie posizioni. Quindi, si deve raggiungere un compromesso.
Secondo LaPresse, a Viale Mazzini si starebbe sempre di più pensando a un Festival della Canzone Italiana da organizzare in altre città, come Napoli o Torino. La data “ultima” è quella del 30 luglio, quando si terrà il CdA. Di certo il Comune di Sanremo a quel punto si ritroverebbe nelle condizioni di organizzare un proprio Festival, ma con il rischio concreto di scontrarsi in termini di share. Senza considerare che qualcuno dovrebbe organizzarlo e, fatta eccezione per la Rai, nessun altro ha avanzato una propria proposta durante la gara di appalto in merito all’organizzazione.
L’ipotesi di cambio format
Nonostante le tensioni dietro l’accordo, questa rimane quindi una settimana importante, in cui appunto verrà deciso il futuro del Festival. Nel 2026, si conferma la conduzione di Carlo Conti, già al lavoro per trovare i Big della prossima edizione, che come di consueto saranno poi annunciati la prima domenica di dicembre. In effetti, l’ipotesi del cambio format era già stata ventilata da Gianmarco Mazzi, sottosegretario alla Cultura: “Credo che per la prima volta si stia veramente pensando a un altro format. Penso che gli eventi abbiano un loro corso storico, anche se le origini non si possono mai dimenticare. Però ci sono tanti modi di festeggiare un’origine, pur dando un’evoluzione ad un evento”.
Da settimane la Rai si sta interrogando in merito al futuro del Festival e soprattutto alla possibilità di spostarlo in un’altra città italiana (o addirittura si ipotizza un Festival organizzato all’interno di Costa Crociere, come riporta LaPresse). Certo, è solo un’ipotesi, e non è detto che sarà messa in atto sul breve termine. Ma siamo proprio sicuri che il Festival sia pronto per lasciare Sanremo? Molti sono convinti che resterà proprio qui, nel luogo simbolo della kermesse. Difficile, ad oggi, immaginare il Festival in un’altra location al posto del Teatro Ariston. Di certo, manca ormai poco per saperne di più: l’ultimatum è stato fissato al 30 luglio, prima della pausa di agosto.