Maura Delpero, chi è la regista “outsider”: il trionfo a Venezia

Maura Delpero, con "Vermiglio", ha vinto il Leone d'Argento al Festival di Venezia 2024: chi è, carriera, biografia e vita privata

Foto di Serena De Filippi

Serena De Filippi

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Il Festival di Venezia si è concluso. L’81esima edizione della Mostra internazionale d’arte cinematografica di Venezia ha visto vinti e vincitori: il Leone d’Oro è andato a Pedro Almodovar per La stanza accanto, ma la sorpresa del Festival si chiama Maura Delpero… e il suo Vermiglio. La carriera, la biografia e le curiosità sulla regista “outsider” e il suo discorso a Venezia.

Chi è Maura Delpero

Il Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria è andato a Vermiglio, film di Maura Delpero, che è “nato da un sogno che non pensavo sarebbe finito con un sogno del genere”. La regista italiana è stata per la prima volta a Venezia: è salita sul palco con gli occhi lucidi, con il volto emozionato. Nata il 3 ottobre 1975 a Bolzano, la Delpero ha un lungo profilo internazionale, tra studi e carriera: prima Lettere a Bologna e Parigi, poi Drammaturgia a Buenos Aires.

Dopo gli studi, ha lavorato come assistente nel film Le ferie di Licu in Bangladesh, per poi realizzare il documentario Moglie e buoi dei paesi tuoi. Dopodiché, ha lavorato nel documentario Signori professori, tra il 2007 e il 2008, un’opera per cui è stata premiata con UCCA – Venti Città e Avanti!. Nominata nella cinquina finalista del David di Donatello nel 2013 con la sceneggiatura Nadea e Sveta, il suo film d’esordio è Maternal nel 2019, che è stato premiato al 72esimo Festival di Locarno.

Da più di vent’anni nel mondo del cinema, la Delpero ha detto riguardo al Leone d’Argento: “Nonostante sia sconosciuto, il mio lavoro è lungo nel tempo. Sono quasi vent’anni che faccio cinema e quindi considero questo premio un riconoscimento per tanto lavoro in salita, a testa bassa”. A settembre 2024, il Comitato di Selezione per il film italiano che rappresenterà il Belpaese agli Oscar 2025 ha selezionato Vermiglio “per la sua capacità di raccontare l’Italia rurale del passato, i cui sentimenti e temi vengono resi universali e attuali”.

Il discorso di ringraziamento al Festival di Venezia 2024

Vermiglio, seconda opera della regista, è in programma nelle sale italiane il 19 settembre 2024: ambientato nella Val di Sole, durante la Seconda Guerra Mondiale, la Delpero ha raccontato la genesi del film. Tutto è nato da un sogno: il padre, scomparso da poco, le è apparso in forma onirica nelle sembianze di un bambino. Un sogno che le è valso – forse – il sogno più grande di tutti: portare a casa il Leone d’Argento – Gran Premio della Giuria del Festival di Venezia 2024. Vermiglio è anche un “paesaggio dell’anima”, un vero e proprio omaggio al Paese natale del papà e alle sue radici familiari. “Vermiglio è un ‘lessico famigliare’ che vive dentro di me, sulla soglia dell’inconscio, un atto d’amore per mio padre, la sua famiglia e il loro piccolo paese”.

Il discorso di ringraziamento è per le persone a lei vicine, ma anche e soprattutto alla figlia Caterina. “Porto a casa questo Leoncino a Caterina, mia figlia che è stata una bimba di pochi mesi che ha sopportato la sua mamma regista, papà attore, tutti produttori. Grazie per la pazienza e grazie a tutti quelli che ci hanno aiutati. Grazie a tutti quelli che aiutano la conciliazione tra lavoro e famiglia, che è difficilissimo, in particolare per le donne. Mi auguro che la società, dato che si riproduce attraverso i nostri corpi, inizi a sentire questo problema come suo e non lasci sole le donne”.