Certe parole, dette in diretta nazionale, fanno rumore. Laura Forgia ha scelto La Volta Buona, il salotto del pomeriggio di Rai 1 condotto da Caterina Balivo, per raccontare un’esperienza personale che non ha nulla di leggero. Non una confessione, ma un appello. Non una storia del passato, ma un messaggio urgente per tutte quelle donne che ancora evitano di parlare.
Quelle che si sentono sbagliate, che si chiedono se hanno fatto qualcosa per meritarselo, che temono di non essere credute. Forgia ha messo davanti a tutti una storia scomoda e l’ha trasformata in un invito diretto: parlare, adesso.
Laura Forgia, la persecuzione cominciata fuori dagli studi televisivi
L’inizio della vicenda risale a diversi anni fa, quando un individuo ha cominciato a presentarsi ripetutamente nei pressi degli studi televisivi, in attesa della conduttrice. Forgia ha notato il comportamento insistente dell’uomo, che si appostava quotidianamente, rendendo ogni uscita dal lavoro un momento di forte ansia. “Mi aspettava incappucciato tutti i giorni, mi seguiva”, ha raccontato, davanti a una Caterina Balivo sbigottita.
Il comportamento molesto si è protratto per oltre dodici mesi, trasformandosi in una presenza costante e inquietante. Per evitare che l’uomo scoprisse dove abitava, Forgia era costretta a percorsi alternativi e deviazioni giornaliere. La situazione, già difficile, ha preso una piega ancora più grave quando l’uomo ha raggiunto l’abitazione dei genitori della conduttrice, trovando in casa la sorella: “Quando mia sorella mi ha chiamato in lacrime, ho detto: non è possibile”.
Due denunce prima che le autorità intervenissero
Nonostante la gravità della situazione, il primo tentativo di ricorrere alle autorità non è bastato. La showgirl ha dovuto sporgere denuncia una seconda volta prima che l’intervento si rivelasse risolutivo. “Probabilmente in questo caso è stata capita la gravità della situazione”, ha dichiarato, ricordando come, solo dopo la seconda segnalazione, l’individuo abbia smesso di farsi vedere.
L’ossessione nata dallo schermo e finita nella vita reale
L’autore del comportamento molesto era originario del Nord Italia e aveva sviluppato un’ossessione dopo aver visto Forgia in televisione. L’uomo era convinto che la presentatrice gli stesse parlando attraverso lo schermo, un delirio che ha trovato terreno fertile grazie alle informazioni disponibili online.
Il percorso condiviso con una criminologa per sostenere le vittime
Dal 2018, Laura Forgia ha deciso di trasformare la sua esperienza in un’iniziativa concreta. In collaborazione con la dottoressa Francesca Malatacca, esperta in criminologia e psicologia, ha dato vita a un progetto di supporto per chi si trova in situazioni simili. Il loro lavoro congiunto ha permesso a centinaia di donne di trovare ascolto e aiuto specialistico.
Dall’inizio dell’anno in corso, sono state oltre duecento le persone che hanno contattato Laura Forgia e la sua collaboratrice. I casi segnalati spaziano da molestie in presenza a forme di violenza attraverso i social. “Oggi ci sono tante ragazze che mi scrivono sui social dicendo appunto che sono vittime di stalking e forse per cultura anche nostra, spesso per vergogna, non parlano”, ha spiegato la conduttrice.
Parlare è il primo passo per salvarsi
Laura Forgia non ci ha girato intorno: tacere non serve, aspettare peggiora tutto. “Io veramente invito le ragazze a parlare, e non solo, a parlare ai primi segni”, ha detto. Mai tacere, serve qualcuno che sappia cosa fare. Qualcuno che abbia gli strumenti per rimettere insieme i pezzi, prima che tutto si spezzi.