Il Turco, quante puntate sono, quando va in onda e la storia vera della serie con Can Yaman

Va in onda su Canale 5 in prima visione assoluta ed esclusiva, la miniserie Il Turco, con Can Yaman e Greta Ferro

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Claudia D'Alessandro

Giornalista, esperta di Spettacolo e Content Editor

Giornalista e content creator, si nutre da sempre di cultura e spettacolo. Scrive, legge e fugge al mare, quando ha bisogno di riconciliarsi col mondo.

Pubblicato: 8 Aprile 2025 12:15

Can Yaman e Greta Ferro sono i protagonisti della miniserie Il Turco, in onda in due serate su Canale 5. Can Yaman è Hasan Balaban, ufficiale dell’esercito dell’impero Ottomano che viene salvato da Gloria. L’attore, amatissimo dal pubblico italiano, torna sul piccolo schermo con un nuovo period-drama, dopo il successo di serie tv di grande popolarità, come Bitter Sweet – Ingredienti d’amore, Mr. Wrong – Lezioni d’amoreDayDreamer – Le ali del sogno e Viola come il mare.

Il Turco, quante puntate sono e dove vederlo

L’8 e il 15 aprile, in prima serata a partire dalle 21.20, su Canale 5, va in onda in prima visione assoluta ed esclusiva, la miniserie Il Turco. IMDb, il data-base di film e serie più seguito al mondo, ha inserito il period-drama nella lista dei titoli più attesi del 2025. Al centro del racconto, un giannizzero che, ferito, si rifugia a Moena dopo essere sfuggito all’esecuzione. Nel paese della Val di Fassa, ai piedi delle Dolomiti, il soldato viene salvato da Gloria e invita gli abitanti a lottare per i propri diritti.

La trama e la storia vera dietro la serie

Can Yaman, nel suo primo ruolo in una serie in lingua inglese, interpreta Hasan Balaban, un giannizzero ottomano sfuggito alla condanna a morte, durante l’assedio di Vienna. Ferito e in fuga, il soldato viene salvato dalle erbe curative e miracolose di Gloria. Hasan, accolto e rispettato, ricambierà la generosità del popolo di Moena sostenendo una rivolta contro chi li opprime: “Quando ho letto la sceneggiatura, mi sono davvero emozionato. Il progetto corrispondeva ai miei obiettivi, perché totalmente internazionale, anche se il set è stato fisicamente molto impegnativo”, ha detto a Variety.

Il secondo assedio ottomano di Vienna, raccontato nella serie Il Turco, si consumò tra l’11 e il 12 settembre 1683, e fu combattuto da truppe alleate, composte da polacchi, austriaci e tedeschi, comandate da Giovanni III Sobieski, e dall’esercito ottomano, comandato da Kara Mustafa Pascià. L’assedio ebbe inizio il 14 luglio 1682, quando un numero tra i 150 e i 300mila militari turchi circondò la capitale austriaca. Le forze europee, invece, contavano su soli 75mila uomini. Il destino di Vienna pareva segnato. I turchi erano indecisi se saccheggiare Vienna e passare lì l’inverno, o conquistarla e annettere l’Austria orientale all’Impero Ottomano.

La battaglia ebbe inizio all’alba: nel tentativo di interrompere il dispiegamento di forze che la Lega Santa stava ultimando, furono i turchi ad aprire le ostilità. La parte militarmente più addestrata dell’esercito del Gran Visir, indebolita da diverse epidemie, si trovò a combattere in condizioni di rilevante inferiorità e stanchezza.

Gli ottomani si trovarono con l’élite dell’esercito (i giannizzeri) schierata dove non serviva. Fu così, che Kara Mustafa capì che la battaglia era persa, ma prese Vienna infliggendo all’alleanza lo smacco di entrare in città, proprio mentre la battaglia volgeva a favore dei cristiani.

A partire da questo episodio, i giannizzeri iniziarono a ribellarsi: da 60 anni non condividevano la politica del governo, che per ridurne il peso li inviava in guerre al massacro. Protagonista della vittoria, oltre al re polacco, fu anche il frate cappuccino Marco d’Aviano che, su incarico di Papa Innocenzo XI, nella primavera del 1683 sollecitò i regnanti cattolici ad allearsi in una Lega Santa per contrastare l’avanzata turca.

Gli ottomani persero circa 45mila uomini tra assedio e battaglia, a fronte dei 15mila della coalizione occidentale. Fatto impiccare Ibrahim di Buda, e privato i turchi dell’unico generale che sarebbe riuscito a gestire la ritirata, Kara Mustafa pagò con la vita gli errori strategici e tattici: il 25 dicembre, per ordine del Sultano Mehmed IV, fu strangolato a Belgrado.

La battaglia fu un punto di svolta, a favore degli europei, delle guerre ottomano-asburgiche e segnò l’arresto della spinta espansionistica ottomana in Europa, ma anche l’inizio della loro estromissione dai Balcani.

Il cast

Can Yaman è Hasan Balaban, ufficiale dell’esercito dell’Impero Ottomano. Gravemente ferito, viene salvato da una moenese. Organizza una vittoriosa rivolta contadina, contro chi opprime il popolo con tasse esorbitanti. Greta Ferro è Gloria, ragazza forte e determinata che vive del villaggio di Moena. La sua vita si intreccia con quella di Hasan Balaban, influenzando profondamente il percorso di entrambi.

Will Kemp interpreta Marco Benedetti di Vicenza: uomo dal passato misterioso, è un abile stratega e un manipolatore. Il suo carisma e la sua eloquenza, ne fanno una figura centrale nelle trame di potere e nei giochi di alleanze. Kieran Reylly recita nel ruolo di Skelettwolf, guerriero letale e spietato, temuto per la sua ferocia. Passato oscuro e ferreo codice d’onore ne fanno un personaggio enigmatico e imprevedibile.

Arman Oguz veste i panni di Decebal: temerario e astuto, è un guerriero dotato di un forte senso dell’onore. Leader nato, lotta per la giustizia con grande determinazione, affrontando ogni sfida con coraggio e intelligenza. Magnus Samuelsson è Gunther, formidabile combattente, fedele e leale fino alla morte: dotato di una forza straordinaria, è pronto a sacrificarsi per chi e per quello in cui crede.

I costumi della miniserie sono di Carlo Poggioli (allievo di Umberto Tirelli e Piero Tosi, ha lavorato con Paolo Sorrentino in The Young Pope, The New Pope, Parthenope) e le acconciature di Desirée Corridoni (vincitrice di un David di Donatello, nominata ai BAFTA e agli Emmy). Il kolossal è distribuito da Madd Entertainment ed è realizzato da Ay Yapim.