L’America snobba di nuovo i Maneskin: delusione ai Grammy per la band

In lizza tra gli emergenti, i Maneskin non sono riusciti a conquistare il più prestigioso dei premi della musica che per la categoria Best new artist è andato a Samara Joy

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Redazione

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Inutile dire che un po’ i Maneskin ci avevano creduto di aver conquistato l’America dopo il buon successo del tour Oltreoceano ma, evidentemente, così non è stato.

La band, infatti, non è riuscita a portare a casa l’ambito Grammy per la categoria Best new artist, tutta dedicata, appunto, ai migliori artisti emergenti dell’anno. Al loro posto, la statuetta è stata vinta da Samara Joy, cantante jazz amatissima dalla Generazione Z.

Maneskin: delusione ai Grammy, ma la band continua a fare la storia

Belli come il sole e fasciati da completi black and white marchiati come sempre Gucci (e forti di audaci trasparenze), i Maneskin sono sembrati molto sicuri di sé in quel di Los Angeles sul red carpet dei Grammy Awards, i premi più prestigiosi al mondo in ambito musicale (paragonabili per importanza agli Oscar del cinema) e decretati dalla Recording Academy.

Al netto della spavalderia (e lo stile da vendere) mostrata sul tappeto rosso fuori alla Crypto.com Arena (location della cerimonia di premiazione), la rock band non è riuscita a conquistare e portare in Italia l’ambita statuetta come Best new artist (ovvero Miglior artista emergente) dell’anno.

Il premio in questione è infatti andato alla ventitreenne Samara Joy, cantante jazz originaria del Bronx. Nonostante la mancata vittoria, i Maneskin anche in questa occasione hanno comunque fatto la storia perché, di fatto, sono stata la prima rock band italiana in lizza per un Grammy come migliori emergenti.

Delusione a parte, non c’è troppo da stupirsi se i Maneskin torneranno in Italia – e in particolare sul palco di Sanremo dove saranno tra gli ospiti più attesi – a mani vuote: purtroppo, il rapporto tra il gruppo rock e l’America non è mai decollato.

Dopo il buon successo del tour Oltreoceano e diverse ospitate in note trasmissioni della tv americana, la critica statunitense ha infatti duramente stroncato il loro nuovo album, dal titolo Rush!, definendolo mediocre.

Il disco è uscito lo scorso 20 gennaio ed è stato presentato alla stampa con un evento molto particolare: nella splendida location di Palazzo Brancaccio di Roma, i membri della band hanno deciso di “sposarsi” tra loro. A officiare le nozze Alessandro Michele, ex direttore creativo di Gucci a cui si devono alcuni dei look più stravaganti e apprezzati dei quattro ragazzi romani.

Maneskin
Fonte: IPA
I Maneskin in Gucci sul red carpet dei Grammy

Grammy 2023, non solo Maneskin: l’edizione che passerà alla storia

Se per l’Italia resta comunque una grande soddisfazione vedere per la prima volta una band in lizza come Miglior artista esordiente per Grammy Awards, questa edizione passerà alla storia per diversi altri motivi.

Prima di tutto, con i tre premi conquistati (Miglior album dance/elettronico, Miglior canzone r’n’b’ e Miglior performance tradizionale r’n’b), Beyoncé è entrata di fatto nel guinness dei primati per essere l’artista ad aver avuto più Grammy nella storia della musica. Queen B ha infatti, a oggi, conquistato trentadue statuette.

Inoltre, in questa edizione dei Grammy è stata per la prima volta premiata un’artista donna transgender, Kim Petras, per il miglior Pop Duo/Group Performance. Con lei ha vinto Sam Smith con il brano Unholy.