Il monologo cancellato di Antonio Scurati ha fatto il giro delle tv, della Rete, degli eventi di piazza. E non poteva che arrivare fino a Fabio Fazio, che del clima teso in Rai ne sa qualcosa, spingendolo a esprimersi ancora una volta sul ruolo che dovrebbe ricoprire il servizio pubblico e su quello che dovrebbe avvenire nei prossimi mesi. Dovrebbe essere una lezione, per la tv di Stato, un punto dal quale ripartire per costruire qualcosa di concreto a margine delle macerie fumanti lasciate dalle emittenti nazionali, sempre più povere di volti rappresentativi – a cominciare dall’addio di Amadeus per finire con il pensionamento di Massimo Bernardini – in uno scenario certamente preoccupante per il futuro.
Le parole di Fabio Fazio a Che tempo che fa sulla Rai
Dal suo addio alla Rai, avvenuto dopo 39 anni di servizio, è passato un anno. Eppure, Fabio Fazio non ha dimenticato le ragioni che l’hanno portato a lasciare il servizio pubblico e trasferirsi su Discovery, in cui ha replicato il successo del suo programma storico – Che tempo che fa – che è ancora seguitissimo. Il conduttore ligure, vista l’ospitata di Roberto Saviano che favoriva l’argomento, si è soffermato sul caso Scurati e ha portato al tavolo una considerazione personale, amara ma condivisibile, sul futuro imminente della tv nazionale, che “dovrebbe essere di tutti”.
“È sorprendente che nel 2024 non siamo ancora d’accordo su valori fondativi che dovrebbero essere assodati: l’antifascismo, il 25 aprile e dunque la libertà, compresa quella di consentire a chi la pensa diversamente di parlare lo stesso”. E aggiunge: “Come voi sapete sin dal primo giorno, nonostante io e Luciana siamo stati ritenuti incompatibili, io faccio il tifo per la Rai perché è anche mia, è di tutti noi. Per questo spero con tutto il cuore in un futuro diverso dal clima di queste ore, perché c’è la possibilità di crearlo”.
Nessuna condanna in piena regola, quindi, ma visti i suoi modi così pacati non ci si poteva aspettare diversamente. Di altro tenore è invece l’intervento di Roberto Saviano, che si era visto annullare il suo programma – Insider – a registrazioni già avvenute, che non nasconde un pizzico di risentimento: “E nel mio caso non ci fu la levata di scudi che s’è vista nelle scorse ore con Scurati”.
Il futuro di Serena Bortone in Rai
Intanto, vacilla anche il posto di Serena Bortone per la quale – pare – siano stati richiesti dei provvedimenti disciplinari. La giornalista e conduttrice di Che sarà… ha letto in diretta il monologo di Antonio Scurati nonostante l’azienda l’avesse bloccato per ragioni editoriali – e non economiche come si era detto all’inizio – chiedendo pure il parere a caldo di Maurizio Landini, che si trovava ospite in studio per parlare delle ultime e serie problematiche legate al mondo dei lavoratori.
Da qui, una lunga scia di solidarietà verso lo scrittore di M, che si è visto cancellare il contratto a poche ore dalla messa in onda del programma. Le sue parole sono state lette e pubblicate ovunque; recitate perfino su La7 da Roberto Vecchioni e Massimo Gramellini che hanno voluto dar loro il giusto spazio nella puntata di In altre parole del 20 aprile.