Claudio Baglioni e Striscia la Notizia in tribunale per diffamazione

Lo scontro tra Claudio Baglioni e "Striscia la Notizia" finisce in tribunale: l'accusa di plagio e il danno reputazionale

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Serena De Filippi

Lifestyle Editor

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Formalizzata la citazione diretta a giudizio per Antonio Ricci, autore di Striscia la Notizia, il Tg satirico simbolo di Mediaset. Non solo: citati in giudizio anche Ezio Greggio, Enzo Iacchetti, Gerry Scotti e l’inviato Antonio Montanari (Mago Casanova). Al centro dello scontro in tribunale c’è la battaglia del cantautore Claudio Baglioni, e il reato contestato è di diffamazione aggravata proprio ai danni dell’artista. Ma facciamo un passo indietro e riepiloghiamo quanto successo.

Scontro in tribunale tra Striscia la Notizia e Claudio Baglioni

L’accusa lanciata da Striscia la Notizia ai danni di Claudio Baglioni è di aver copiato molte frasi o espressioni dai poeti e dagli scrittori per i suoi brani. Un’accusa non di certo leggera, che è stata documentata nel libro Tutti poeti con Claudio, curato da Antonio Ricci, anche in veste di autore. Pubblicizzato proprio all’interno del programma, nel giugno del 2022 il Gip del tribunale brianzolo ha disposto il sequestro.

“Amnesia, furbate, scopiazzature dimenticate, smemorato, distrattone”, queste sono solo alcune delle parole che sono state usate nel corso di Striscia la Notizia. Il 15 febbraio 2024 la procura di Monza ha disposto la citazione diretta a giudizio. Ricci ha più volte parlato della questione: “Ma vi rendete conto? Baglioni, cantautore democratico, melenso, amoroso, denuncia quel pacioccone di Gerry Scotti. Io la trovo una violenza inaudita, un atto di sadismo”. Il giudice deve effettuare tutte le dovute verifiche del caso, appurando dunque la diffamazione e il danno reputazionale nei confronti di Baglioni, accusato di plagio.

La prefazione del libro di Antonio Ricci

Ma perché si è reso necessario l’intervento del tribunale? All’interno del libro Tutti poeti con Claudio era presente una prefazione, di cui molti estratti sono ancora disponibili online: “Questa è un’opera collettiva nata dalle moltissime segnalazioni arrivate al Tg satirico su tutti i poeti e gli scrittori che hanno collaborato – a loro insaputa – ai testi di Claudio Baglioni”. Diversi gli artisti citati all’interno, tra cui Pier Paolo Pasolini, Emily Dickinson, Francis Scott Fitzgerald. D’altra parte, Baglioni non ha mai negato di essersi “liberamente ispirato”.

La denuncia si è resa necessaria in quanto il danno reputazionale non va sottostimato. Anche perché nel libro Baglioni “viene ripetutamente definito con termini tali da farlo passare come un disonesto, che copia senza neppure dirlo e in tal modo inganna il pubblico”. Tuttavia, il sottile confine tra satira e diffamazione, come sottolineato da Ricci stesso, è di competenza del giudice, ed è bene ricordarlo.

Claudio Baglioni, il ritiro dalle scene

Durante la conferenza stampa del live a Milano del 20 gennaio 2024, Claudio Baglioni ha annunciato il ritiro dalle scene. “Terminerò la mia attività entro il 2026 facendo progetti che saranno tutti ultimi giri: gli anglosassoni lo chiamano giro della vittoria. Devo tanto al destino e alle persone che mi hanno accompagnato e vorrei godermi con ritmi più rilassati questi mille giorni miei. Tanto, essendo solista non potrò nemmeno fare una reunion”. Il suo è quello che viene definito comunemente come un “lungo addio”: note e parole insieme ai suoi amatissimi fan, che non hanno mai smesso di sostenerlo.