Lubrificante: come scegliere quello giusto

In commercio ce ne sono tanti e scegliere il più adatto può sembrare una vera impresa. Il trucco? Partire dalle basi e lavorare di immaginazione.

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Veronica Colella

Sex Editor

Content writer con una laurea in Scienze antropologiche e un passato tra musei e archivi. Scrive di sessualità e questioni di genere da un punto di vista sex positive, con la consapevolezza che non esistono risposte semplici a psicodrammi complessi.

Di lubrificanti ne sentiamo parlare quasi sempre per la loro indubbia utilità. Si tratta di prodotti pensati per ridurre attrito e frizione, imprescindibili per alcune attività, una vera rivelazione per chi in menopausa o prendendo la pillola si ritrova a fare i conti con la secchezza intima. Sarebbe riduttivo però immaginarli solo come un aiuto da cercare nel momento del bisogno. Indipendentemente dal fatto che possiate contare o meno sulla lubrificazione naturale, che siate monogame o poliamorose, che stiate facendo l’amore con voi stesse o con altre persone, utilizzare il lubrificante più adatto può amplificare le sensazioni e aprire a nuove possibilità, diventando un alleato a tutto tondo per una sessualità più felice e appagante. Ne abbiamo parlato con il dottor Daniel Portolani, psicologo, psicoterapeuta e consulente sessuologico.

Perché dargli una chance

Sì, uno degli ottimi motivi per cui farci un pensierino è di natura pratica. L’utilizzo di un lubrificante nei rapporti penetrativi rende tutto più facile: riduce il rischio che i metodi di barriera si rompano e anche quello di riportare piccole abrasioni o tagli, abbassando di conseguenza le possibilità di contrarre infezioni a trasmissione sessuale. Ma la sicurezza non è tutto, conferma l’esperto. «Sarebbe riduttivo immaginarlo solo come un prodotto a scopo “compensativo” o destinato a una fascia ristretta di pubblico che lo acquista per necessità» spiega il dottor Portolani. «In realtà ha molti altri vantaggi che lo rendono un’aggiunta piacevole e divertente alla sessualità in generale. Tanto per cominciare amplifica le sensazioni, permettendo di focalizzarsi al meglio sul tatto, e aumenta il piacere, a prescindere dal genere o dalle caratteristiche del corpo di chi lo utilizza. Diversi studi testimoniano come nelle persone con una vagina l’utilizzo del lubrificante aumenti dal 50 all’80% la probabilità di un orgasmo durante un atto penetrativo, senza contare che ridurre l’ansia legata alla prospettiva di sentire dolore durante il rapporto contribuisce a rendere la sessualità più rilassata e piacevole. Per chi ha un pene, qualche goccia di lubrificante sotto il preservativo aiuta a contrastare la percezione di ridotta sensazione… ma sempre senza esagerare, per non incorrere nel rischio che si sfili».

E non è finita qui. Lubrificanti e gel regalano sensazioni diverse e permettono di ampliare il ventaglio di attività piacevoli, in coppia o da sole. «La grande variabilità offerta dal mercato consente di giocare e sperimentare: per fare qualche esempio, esistono lubrificanti stimolanti, aromatizzati, edibili, scaldanti, rinfrescanti e anche con differenti texture». Possono dare un twist alla stimolazione orale, rendere migliore l’esperienza d’uso di un sex toy, prolungare la durata del rapporto, permettere il gioco anale (non necessariamente penetrativo) e molto altro. Purché sia compatibile con l’utilizzo che volete farne, l’unico limite è la fantasia.

Uno non vale l’altro

Un errore comune è pensare che siano intercambiabili, acquistandone uno a occhi chiusi senza valutare bene pro e contro. «I lubrificanti non sono tutti uguali: è fondamentale conoscerne le differenze per garantire un’esperienza sessuale piacevole e sicura» precisa l’esperto. Come sceglierli? Sulla base delle proprie esigenze, delle proprie caratteristiche di salute e dell’attività per cui si desidera utilizzarlo, stando attente a leggere bene le etichette.
Non solo per evitare che i componenti possano causare spiacevoli reazioni allergiche – motivo per cui è consigliabile fare un test preliminare sulla pelle del polso – o per assicurarsi che siano compatibili con i metodi di barriera o con i sex toys.

Esistono infatti lubrificanti adatti a un utilizzo e sconsigliati per un altro, per cui è meglio imparare a conoscerli. E scegliere produttori di cui potete fidarvi… «Prima di acquistare il prodotto è molto importante assicurarsi che sia certificato e di qualità, che non contenga ingredienti dannosi per la salute (come parabeni, glicerina o petrolati) e che sia formulato specificamente per la parte del corpo sulla quale desideriamo usarlo. Esistono lubrificanti che contengono ingredienti pensati per il PH vaginale, ad esempio, che potrebbero alterare o danneggiare il retto» conferma il dottor Portolani.

Le basi più comuni

Se non avete ancora le idee chiare, la base del lubrificante offre già un’indicazione molto utile per inquadrare l’utilizzo più congeniale.

  1. Acqua. Tra i più comuni in commercio, i lubrificanti a base acquosa hanno il pregio di essere leggeri, di non macchiare e di essere facilmente “riattivabili” aggiungendo altra acqua, appunto. «Un lubrificante a base d’acqua è ottimo per iniziare. È compatibile con tutti i sex toys ed è solitamente prodotto in numerosissime varianti. Tende però a venire via con facilità, per cui deve essere riapplicato più volte durante la sessualità»;
  2. Olio. I lubrificanti a base oleosa si asciugano meno facilmente: spesso di origine vegetale (come l’olio di cocco o di mandorle), vanno valutati con cura anche in base alle allergie. «Rispetto a quelli a base acquosa, durano a lungo e possono essere usati anche per un massaggio sensuale. Sono l’ideale da usare sotto la doccia per le loro qualità idrofobiche. Per lo stesso motivo, tendono a macchiare e a essere difficoltosi da rimuovere. Data la densità, possono occludere i pori o alterare il PH vaginale, per cui sono meno indicati come lubrificante intimo. Tanto più che non possono essere usati con i condom in latex»;
  3. Silicone. Ne cercate uno più denso ma compatibile con i preservativi? Un lubrificante a base di silicone può essere la scelta giusta. «Non appiccica e permette una scivolosità che permane nel tempo. Può essere utilizzato in acqua e come olio da massaggio per il corpo, proprio come quello precedente. Quanto ai materiali, è compatibile con latex, plastica, gomma e vetro: non è adatto invece all’uso con i sex toys in silicone»;
  4. Ibrido. Una via di mezzo tra il primo e il terzo: a base d’acqua, ma con aggiunta di silicone. «È allo stesso tempo sia abbastanza scivoloso che abbastanza leggero da non sacrificare la sensazione. Come il precedente, è compatibile con l’uso dei condom in latex. Se lo si vuole usare con i sex toys, bisogna ricordare le stesse raccomandazioni sui materiali: è compatibile con latex, plastica, gomma e vetro, ma sconsigliato con la maggior parte di quelli in silicone».

Convincere la dolce metà

Magari vorreste introdurli nella vostra vita di coppia, ma temete di causare fraintendimenti. O magari avete già provato a entrare in argomento e siete state accolte da occhiate ferite e mormorii a mezza bocca. Perché tanta reticenza? «Il lubrificante purtroppo ha ancora reputazione di essere un prodotto che viene introdotto durante il sesso penetrativo quando si hanno difficoltà. Questo preconcetto, unito all’idea erronea che la lubrificazione sia una misura dell’eccitazione e del desiderio che proviamo, crea spesso sentimenti di vergogna, colpa, imbarazzo e frustrazione e può rendere difficile parlarne con serenità» spiega lo psicologo. «In realtà la lubrificazione naturale può cambiare nel corso del tempo e addirittura nell’arco di una stessa giornata. Dipende da vari fattori che vanno ben al di là dell’eccitazione sessuale, tra cui la ciclicità dei livelli ormonali, l’assunzione di alcuni farmaci, come antistaminici e antidepressivi, i livelli di stress, l’età e il livello di idratazione».

Non è quindi un acquisto che tradisce una mancanza di interesse, ma semmai il suo contrario. Una dichiarazione di intenti che esprime la voglia di continuare a stare bene insieme, di scoprire nuovi lati della sessualità, di giocare. «Le aspettative di “normalità” nella sessualità andrebbero riviste, lasciando più spazio agli aspetti di gioco, sperimentazione e piacere» prosegue l’esperto. «Purtroppo, l’idea che “ci si debba bastare” porta a recepire eventuali proposte come un giudizio negativo sulle proprie capacità. Un consiglio per ridurre i fraintendimenti è ritagliarsi del tempo per parlarne insieme, lontano dal momento del rapporto. La comunicazione è un aspetto fondamentale per una sessualità felice: spesso le persone credono che intimità e affiatamento debbano essere naturali, quando invece richiedono competenze che si apprendono e costruiscono nel tempo. Pianificare insieme eventuali cambiamenti garantisce anche un migliore processo di consenso, che deve sempre essere garantito in tutte le fasi del rapporto e da parte di tutti. Si può iniziare chiedendo all’altro quali sono gli aspetti della sessualità che trova più piacevoli e parlare di come l’utilizzo di un lubrificante possa migliorarli, oppure proporre di introdurlo in fasi diverse dalla penetrazione, se è quella che causa insicurezze – per un massaggio, per la stimolazione orale, in breve per qualsiasi cosa aumenti il piacere reciproco in modo condiviso e consensuale. E anche la scelta stessa del lubrificante giusto può diventare un gioco» conclude l’esperto.